Regole del governo individuale e collettivo dei Catechisti

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Mezzi per acquistare la virtù della castità

Radio

È più difficile escluderla, perché è più facile servirsene.

Anche qui i Catechisti devono tenersi alle regole della prudenza, della temperanza, della sobrietà.

Un po' di radio è come leggere il giornale;

si udiranno solo notizie, e anche le notizie bisogna filtrarle ed escludere certi commenti.

Non dobbiamo entrare in discussioni di carattere violento e focoso.

"Lasciamo che i morti seppelliscano i morti".

Non bisogna che i Catechisti stiano a perder tempo in discussioni politiche appassionate:

il Signore ha loro riservato una parte più bella.

Del resto tali discussioni servono solo a scaldare gli animi e dividere i cuori.

È difficile con tali discussioni convincere chi la pensa diversamente.

Dopo essersi scambiate parole amare i contendenti sono al punto di prima.

Quello che è notizia della radio si prenda con beneficio d'inventario; stiamo in guardia dai commenti.

Se i Catechisti sono con altre persone che vogliono si tenga aperta la radio allorché trasmette cose frivole ed essi non hanno l'autorità necessaria per farla chiudere, devono, in tal caso, disinteressarsi affatto di quel che essa dice.

Ma quando prende una piega contro la Chiesa, quando si commentano malignamente gli atti del Papa, essi devono opporsi a dire alto che non possono ascoltare tali cose e quindi chiuderla.

È come se davanti a noi una persona sparlasse dei Sacerdoti e della religione, non possiamo restare impassibili: bisogna che ci pronunciamo.

"Chi mi confessa davanti agli uomini anch'io lo confesserò davanti al Padre mio":

qui è proprio il caso di non arrossire e di prender posizione.

Se uno ascolta una tirata antiecclesiale tacendo, davanti ad altre persone, sembra che sia indifferente;

bisogna far sentire che siamo figli devoti della Chiesa e non possiamo sopportare che altri insulti la nostra fede.

D'altra parte giornalisti e parlatori alla radio non sono competenti in teologia, spesso non sanno alcunché di religione, per cui quando entrano in questa materia cadono in errori grossolani.

Ma la radio non dà solo notizie, trasmette anche suoni e canti, opere, operette, commedie, e qui ci vuole discernimento.

Non è vietato, quando c'è un po' di buona musica e tanto più se musica sacra, che i Catechisti ascoltino, è preferibile questo ad altro passatempo.

Quando invece si tratta di opere, operette, commedie non bisogna che un Catechista stia a sentire perché volere o no è musica mondaneggiante e penetra facilmente nel cuore;

almeno è frivolezza; ora noi non dobbiamo esporci al pericolo di essere anche solo un po' scossi nei nostri sentimenti nobili, alti, generosi.

Un po' di ricreazione ci può stare, ma retta e che non comprometta mai i nostri principi, i nostri costumi, la nostra morale.

I concerti e l'opera, specialmente se classica, si possono sentire, ma quando si tratta di canzoni e canzonette si devono evitare.

Inoltre qui bisogna anche tener conto del tempo.

Star lì, anche da soli, a sentir la radio non è certo peccato in sé, ma è una cosa che disdice al nostro spirito di serietà e di attività;

la ricreazione deve essere temperata.

Una mezz'oretta per sollevar lo spirito ci può stare, ma dedicare molto tempo, tutta una serata nel piacere della radio è dimenticare un po' la nostra condizione, un soddisfare troppo la curiosità, nutrire troppo la fantasia, viviamo per salvare l'anima nostra e quella degli altri, per dar gloria a Dio e non per divertirci.

Il "culto evangelico" alla radio non si deve sentire, è una specie di partecipazione a funzioni eretiche.

Anche alla radio, in trasmissioni lecite, conviene mortificare il diletto delle orecchie, come al cinema il diletto degli occhi:

sono mortificazioni che non portano nessun danno alla salute.

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