Regole del governo individuale e collettivo dei Catechisti |
Verificandosi il caso di infermità di un Catechista, qualche Confratello o specialmente il Presidente si faranno in dovere di fargli visita in modo da non recare soggezione o disturbo:
visite brevi e non troppo frequenti, ma animate da vero affetto fraterno e soprannaturale.
Si faranno preghiere speciali "pro infirmo" implorando la guarigione, se a Dio piace, o la rassegnazione.
Aggravandosi il male e non vedendosi chiedere dai famigliari i conforti religiosi, il Presidente o qualche Confratello più intimo avviserà il malato a chiedere egli stesso i Sacramenti e si presterà per avvisare il Parroco o il Direttore spirituale dell'ammalato.
Ci sono malati che desiderano morire senza saperlo, ma qualche volta è meglio sapere che la morte si avvicina per poter fare a Dio l'olocausto della propria vita.
Gesù non volle bere il vino mirrato, preferì morire nella piena conoscenza del sacrificio suo.
È una bella grazia che ci concederà il Signore se in punto di morte accetteremo proprio dalle mani di Dio, la nostra morte.
Questo atto potrà rimetterci anche tutto il Purgatorio e darci un grado di gloria molto elevato;
è l'opera più sublime di tutte le nostre opere: "In manus tuas commendo spiritum meum".
È bene che ognuno di noi abbia un amico a cui tenga questo linguaggio:
"Senti, quando sarò in fin di vita e tutti taceranno sul mio stato, tu non unirti a questa congiura, dimmi chiaramente che il Signore sta per chiamarmi e io ti sarò riconoscente, perché avrò modo di prepararmi meglio a ricevere Gesù".
Nelle malattie un po' prolungate si leggano soltanto libri spirituali.
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