Pensieri |
Deferenza significa: « Scomodatevi ».
In apparenza si tratta di una cosa vana, ma è molto giusta, perché vuol dire: « Mi scomoderei certamente se ne aveste bisogno, dal momento che lo faccio senza che ciò vi serva », e inoltre la deferenza esiste per distinguere i nobili.
Ora, se deferenza significasse rimanere in poltrona, tutti ne godrebbero e così nessuno verrebbe onorato.
Scomodandosi ben si sottolinea una differenza.
Le sole regole universali sono le leggi del paese riguardanti le cose ordinarie e l'opinione della maggioranza nelle altre.
Quale ne è la causa?
La forza.
E da ciò deriva che i re, i quali traggono la forza altrove, non siano soggetti alla maggioranza dei loro ministri.
L'uguaglianza dei beni è certamente giusta ma …
L'impossibilità di costringere ad obbedire alla giustizia ha comportato che si ritenesse giusto obbedire alla costrizione.
Non potento rendere costrittiva la giustizia, si è resa giusta la costrizione, così che il giusto e il forte coincidessero in nome della pace, che è il bene supremo.
La saggezza ci rimanda all'infanzia: « Nisi efficiamini sicut parvuli ».
« Cartesio.
Approssimativamente si può dire: « Ciò avviene secondo figura e movimento », ed è vero.
Ma dire quali e ricostruire la macchina, questo è ridicolo perché inutile, incerto e faticoso.
Ma anche quando fosse vero, penso che tutta quanta la filosofia non valga un'ora di pena. »
La gente giudica bene le cose, perché si trova in quell'ignoranza naturale che è la vera condizione umana.
Le scienze hanno due estremità che si toccano, la prima è la pura ignoranza naturale, in cui si trovano tutti gli uomini nascendo, l'altra è quella a cui arrivano le anime grandi che, dopo aver attraversato tutto ciò che gli uomini possono sapere, si accorgono di non sapere nulla, ritrovandosi in quella medesima ignoranza da cui erano partiti, ma questa ignoranza consapevole è una forma di saggezza.
Quelli che trovandosi tra i due estremi sono usciti dall'ignoranza naturale ma non hanno saputo arrivare all'altra, hanno qualche infarinatura di questa pseudoscienza e si danno delle arie.
Sono loro che turbano il mondo e giudicano male di tutto.
Il popolo e i dotti mandano avanti il mondo; quelli invece lo disprezzano e sono disprezzati.
Essi giudicano male tutte le cose, ma il mondo giudica bene.
« Summum jus, summa infuria ».
La maggioranza è la via migliore perché è visibile e ha la forza di farsi obbedire.
Tuttavia è l'opinione dei meno competenti.
Se fosse stato possibile, si sarebbe messa la forza nelle mani della giustizia.
Ma poiché la forza non si lascia maneggiare come si vuole, essendo una qualità concreta mentre la giustizia è una qualità spirituale di cui si dispone a piacimento, si è messa quest'ultima tra le mani della forza e così chiamiamo giusto ciò che è necessario rispettare.
Da ciò viene il diritto di spada, perché la spada conferisce un autentico diritto.
Diversamente ci sarebbe la violenza da una parte e la giustizia dall'altra.
Fine della 12a Provinciale.
Da qui l'ingiustizia della Fronda, che solleva contro la forza la sua pretesa giustizia.
Niente di tutto ciò nella Chiesa, perché qui c'è una giustizia autentica senza nessuna violenza.
Veri juris, non ne abbiamo più.
Se ne avessimo, non prenderemmo come modello di giustizia la regola di seguire le consuetudini del proprio paese.
Così, non sapendo di trovare il giusto, si è trovata la forza, ecc.
Il cancelliere è grave e rivestito d'orpelli, perché il suo posto è illusorio, non così il re.
Egli ha la forza, non gli serve l'immaginazione.
Giudici, medici, ecc. hanno solo l'immaginazione.
È l'effetto della forza, non dell'abitudine, perché quelli che sono capaci d'inventare sono rari.
Quelli che sono più forti perché sono in maggioranza non vogliono che accodarsi, e rifiutano la gloria agli inventori che la cercano grazie alle loro scoperte, e se si ostinano a volerla ottenere e a disprezzare coloro che non hanno inventiva, li metteranno in ridicolo, li prenderanno a colpi di bastone.
Non ci si vanti dunque di queste sottigliezze, o ci si rallegri nel proprio intimo.
Ragione degli effetti.
Questo è notevole: si vorrebbe che io non rendessi onore a un uomo vestito di broccato e seguito da sette o otto lacchè.
Ma come!
Se non m'inchino mi farà battere.
L'abito è un segno della sua forza.
È la stessa cosa di un cavallo ben bardato rispetto a un altro!
Montaigne è sciocco a non vederne la differenza, a stupirsi che se ne trovi una e a chiederne ragione: « In verità », dice, « da dove viene, ecc .».
Ragione degli effetti.
Gradazione.
Il popolo onora le persone di origine nobile; gli pseudo dotti li disprezzano sostenendo che la nascita non è un merito dell'individuo ma del caso.
I dotti li onorano, non per gli stessi motivi del popolo, ma con un'altra intenzione.
I devoti, che hanno più zelo che scienza, li disprezzano malgrado le considerazioni che li fanno onorare dai dotti, perché giudicano sulla base di una comprensione nuova data loro dalla pietà; ma i perfetti cristiani li onorano a causa di una comprensione superiore.
Così le opinioni favorevoli e contrarie si alternano a secondo del grado di comprensione.
Ragione degli effetti.
Bisogna avere un pensiero nascosto, e con questo giudicare di tutto, continuando a parlare tuttavia come il popolo.
Ragione degli effetti.
Dunque è giusto affermare che tutti si trovano nell'illusione, infatti per quanto le opinioni del popolo siano sane, esse non lo sono nella sua testa, perché ritiene che la verità si trovi dove non c'è.
Nelle sue opinioni c'è senz'altro la verità, ma non lì dove crede.
È vero che bisogna rendere omaggio ai nobili, ma non perché la nascita sia davvero un merito, ecc.
Ragione degli effetti.
Ribaltamento continuo a favore e contro.
Abbiamo dunque mostrato come per l'apprezzamento di cose inessenziali l'uomo sia vano.
Tutte queste opinioni sono distrutte.
In seguito abbiamo mostrato che tutte queste opinioni sono sanissime e che il popolo, essendo tutte queste cose vane ben fondate, non è così vano come si dice.
Abbiamo distrutto l'opinione che distruggeva quella del popolo.
Ma ora dobbiamo distruggere quest'ultima affermazione, e mostrare che rimane vero che il popolo è vano, benché le sue opinioni siano sane, perché non coglie la verità dove si trova e quindi, mettendola dove non è, le sue opinioni sono sempre del tutto false e malsane.
Opinioni sane del popolo.
Il male più grande sono le guerre civili.
Esse vanno bene se si vogliono ricompensare i meriti, perché tutti diranno di averne.
Il male che si deve temere in seguito alla successione di uno stupido per diritto di nascita, non è così grande, né così certo.
Opinioni sane del popolo.
Vestirsi in modo elegante non è troppo vano, significa mostrare che c'è un gran numero di persone che lavorano per noi, mostrare con la propria capigliatura che abbiamo un cameriere, un profumiere, ecc., con il proprio colletto, il filo, la passamaneria, ecc.
Disporre di molte braccia non è una semplice superficie, una semplice bardatura.
Più braccia si hanno, più si è forti.
L'eleganza rivela la propria forza.
Ragione degli effetti.
La debolezza umana è la causa di molte bellezze convenzionali, così saper suonare bene il liuto è una mancanza, in chi non è capace, solo a causa della nostra debolezza.
Ragione degli effetti.
La concupiscenza e la forza sono le fonti di tutte le nostre azioni.
La concupiscenza genera quelle volontarie, la forza quelle involontarie.
Qual è il motivo per cui uno zoppo non ci irrita, ma uno spirito azzoppato sì?
Il fatto è che uno zoppo riconosce che noi camminiamo diritti, mentre uno spirito azzoppato dice che gli zoppi siamo noi.
Se non fosse per questo proveremmo pietà invece di collera.
Epitteto domanda con molta più forza: « Perché quando ci dicono che abbiamo mal di testa non andiamo in collera, ma questo accade se ci dicono che ragioniamo male o facciamo scelte sbagliate? ».
Il fatto è che noi siamo assolutamente sicuri di non aver male alla testa e di non essere zoppi, ma non siamo così certi di scegliere il vero, così che potendoci fidare solo di ciò che vediamo, quando un altro vede il contrario, questo ci mette in ansia e ci stupisce.
E ancor di più se molti altri si prendono gioco della nostra scelta, perché dobbiamo anteporre la nostra intelligenza a quella di tanti altri, e ciò è cosa audace e difficile.
I sensi che si accertano di uno zoppo non cadono mai in una simile contraddizione.
L'uomo è fatto in modo tale che a forza di dirgli che è uno stupido, ci crede; e ciò accade anche a forza di ripeterlo a se stessi, perché l'uomo è capace di una conversazione interiore che è opportuno saper regolare.
« Corrumpunt bonos mores colloquia prava ».
Per quanto è possibile dobbiamo rimanere in silenzio e riflettere solo su Dio, che sappiamo essere la verità; e così ci si convince.
Ragione degli effetti.
Epitteto.
Quelli che dicono: « Voi avete il mal di testa », non è lo stesso.
Si è sicuri della salute, non della giustizia, e in effetti la sua era una battuta.
Pensava tuttavia di poterla dimostrare distinguendo quello che è in nostro potere da quello che non lo è.
Non si accorgeva che non è in nostro potere controllare il cuore, e aveva torto di dedurlo dal fatto che c'erano dei cristiani.
Il popolo ragiona in modo molto sano.
Per esempio:
1. aver scelto il divertimento e la caccia piuttosto che un assedio.
Gli pseudo dotti lo deridono e proprio da questo traggono la conferma della follia del mondo.
Ma, per un motivo che non afferrano, il popolo ha ragione.
2. aver distinto gli uomini in base ai segni esteriori, come la nobiltà o i beni.
Anche qui si ha buon gioco a mostrare l'irrazionalità del fatto.
Che invece è ragionevolissimo.
I cannibali ridono di un re fanciullo.
3. sentirsi offeso da uno schiaffo, o desiderare molto la gloria, anche se ciò è certamente auspicabile a causa di altri beni essenziali che vi sono connessi.
E chi ha ricevuto uno schiaffo senza risentirsene viene oppresso da ingiurie e sventure.
4. lavorare per l'incerto, mettersi in mare, camminare su un'asse.
Giustizia, forza.
È giusto seguire chi è giusto; è necessario seguire il più forte.
La giustizia senza forza è impotente; la forza senza la giustizia è tirannica.
La giustizia senza forza viene contestata, perché ci saranno sempre dei malvagi.
La forza senza giustizia è messa sotto accusa.
Bisogna dunque mettere insieme la giustizia e la forza, e con ciò rendere forte quello che è giusto e giusto quello che è forte.
La giustizia è soggetta a discussione.
La forza è facilmente riconoscibile e non può essere discussa.
Così non si è potuto dare forza alla giustizia perché la forza ha contraddetto la giustizia, sostenendo che era ingiusta, e che solo lei era giusta.
Così, non riuscendo a rendere forte ciò che è giusto, si è reso giusto ciò che è forte.
La nobiltà è davvero un gran vantaggio se mette in condizione un uomo di diciotto anni di essere conosciuto e rispettato come un altro potrebbe esserlo solo a cinquanta.
Trent'anni guadagnati senza fatica.
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