Pensieri |
130 Anche se Epitteto avesse visto perfettamente la via, egli dice agli uomini: « Voi ne seguite una falsa ».
Mostra che ce n'è un'altra, ma non ci porta ad essa.
Che è quella di volere quello che vuole Dio.
Solo Gesù Cristo ci conduce ad essa: « Via veritas ».
I vizi dello stesso Zenone.
Filosofi.
Bella cosa gridare a un uomo che non conosce se stesso, di andare da solo a Dio.
Ma bella cosa anche dirlo a un uomo che si conosce.
Filosofi.
Essi pensano che solo Dio è degno di essere amato e ammirato, ma hanno desiderato di essere amati e ammirati dagli uomini, senza accorgersi della loro corruzione.
Se si sentono pieni di sentimenti per amarlo e adorarlo, e in ciò trovano la loro gioia principale, si stimino dunque buoni!
Ma se trovano in sé ripugnanza per questo modo di fare, se la loro inclinazione consiste solo nel volersi assicurare la stima degli uomini, e se, come colmo della perfezione, mirano a che gli uomini, senza essere costretti, siano felici amandoli, definirei orribile questa perfezione.
Come!
Essi hanno conosciuto Dio e non si sono accontentati che gli uomini lo amassero, ma hanno desiderato che gli uomini si fermassero a loro.
Hanno voluto essere il deliberato oggetto della felicità umana.
Filosofi.
Siamo pieno di cose che ci gettano fuori di noi.
L'istinto ci dice che dobbiamo cercare la felicità fuori di noi.
Le passioni ci spingono fuori di noi, anche quando non ci fossero stimoli per eccitarle.
Gli oggetti esterni ci tentano per se stessi e ci attirano anche quando non ci pensiamo.
Hanno un bel dire i filosofi. « rientrate in voi stessi, lì troverete il vostro bene », nessuno crede loro, e quelli che ci credono sono i più vuoti e i più sciocchi.
La proposta degli stoici è così difficile e vana.
Dicono gli stoici: « Tutti coloro che non raggiungono il più alto grado di saggezza sono pazzi e viziosi allo stesso modo, come quelli che stanno due dita sott'acqua ».
Le tre concupiscenze hanno generato tre scuole e i filosofi non fanno che seguire una di queste tre concupiscenze.
Stoici.
Essi ne deducono che ciò che possiamo fare qualche volta possiamo farlo sempre e che, poiché il desiderio di gloria permette a coloro che ne sono dominati di far qualcosa, anche gli altri lo potranno fare.
Sono sentimenti febbrili che chi è sano non può imitare.
Per Epitteto, che ci siano dei cirstiani fermi significa che tutti possono esserlo.
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