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XIII - Sottomissione e uso della ragione

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Sottomissione e uso della ragione: in cosa consiste il vero cristianesimo.

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Come odio queste sciocchezze di non credere all'eucarestia, ecc.

Se il Vangelo è vero, se Gesù Cristo è Dio, che difficoltà vi si trova?

158

Senza i miracoli non sarei cristiano, dice sant'Agostino.

159

Sottomissione.

Bisogna saper dubitare quando è necessario, o dare il proprio assenso, oppure sottomettersi, quando è necessario.

Chi non si comporta in questo modo non comprende la forza della ragione.

C'è chi infrange questi tre princìpi, o assentendo come se tutto fosse dimostrato, per ignoranza di cosa significhi dimostrare, o dubitando di tutto, per ignoranza di quanto ci si deve sottomettere, o sottomettendosi a tutto, per ignoranza di quando è necessario esercitare il giudizio.

Scettico, matematico, cristiano: dubbio, assenso, sottomissione.

160

« Susceperunt verbum cum omni aviditate scrutantes scripturas si ita se haberent ».

161

La volontà di Dio, che dispone ogni cosa con dolcezza, è di mettere la religione nella mente per mezzo di ragionamenti e nel cuore per mezzo della grazia.

Volerla mettere nella mente e nel cuore con la forza e le minacce, non significa mettervi la religione, ma il terrore.

Terrorem potius quam religionem.

162

Se tutto viene sottomesso alla ragione, la nostra religione perderà ogni carattere di mistero e soprannaturalità.

Se si urtano i principi della ragione, la nostra religione sarà assurda e ridicola.

163

Sant'Agostino.

La ragione non si sottometterebbe mai se non decidesse che ci sono circostanze in cui deve sottomettersi.

Dunque è giusto che si sottometta quando decide di doversi sottomettere.

164

I dannati verranno confusi quando vedranno che la loro condanna dipende da quella ragione in nome della quale hanno preteso di condannare la religione cristiana.

165

Quelli che non amano la verità si appellano alla sua contestazione e alla moltitudine di coloro che la negano.

Il loro errore deriva dal fatto che non amano la verità e la carità, e dunque non hanno giustificazione.

166

L'argomento della contraddizione è una cattiva garanzia di verità.

Molte cose certe sono contraddette.

Molte cose false circolano senza essere contraddette.

Venire contraddetto non è segno di falsità, così come il contrario non è segno di verità.

167

Vedi i due tipi di uomini sotto il titolo Perpetuità.

168

Sono pochi i veri cristiani.

Dico proprio riguardo alla fede.

Ce ne sono certo che credono, ma per superstizione.

Ce ne sono che non credono, ma per libertinaggio.

Pochi tra le due categorie.

In ciò non comprendo ovviamente quelli che sono nell'autentica pietà dei costumi e tutti quelli che credono per un moto del cuore.

169

Gesù Cristo ha fatto dei miracoli, e dopo di lui gli apostoli.

E in gran numero i primi santi, perché non essendosi ancora adempiute le profezie, e potendole adempire soltanto loro, solo i miracoli potevano rendere testimonianza.

Era stato predetto che il Messia avrebbe convertito le nazioni.

Come avrebbe potuto realizzarsi questa profezia senza la conversione delle nazioni?

Ma come si sarebbero potute convertire al Messia le nazioni, non potendo vedere quest'ultima conseguenza delle profezie che lo provano?

Prima dunque che fosse morto, resuscitato e avesse convertito le nazioni, niente era stato adempiuto, e perciò in tutto questo tempo furono necessari i miracoli.

Ora non ce n'è più bisogno contro gli ebrei, perché il compimento delle profezie è un miracolo permanente.

170

La pietà è diversa dalla superstizione.

Sostenere la pietà con la superstizione significa distruggerla.

Gli eretici ci rimproverano questa sottomissione superstiziosa: ciò vuol dire fare quanto ci rimproverano.

Empietà di non credere nell'eucarestia perché non la vediamo.

Superstizione di credere in alcune affermazioni, ecc.

Fede, ecc.

171

Niente è più conforme alla ragione che questa sconfessione della ragione stessa.

172

Due eccessi: escludere la ragione, non accettare che la ragione.

173

Non si sarebbe peccato non credendo in Gesù Cristo senza i miracoli.

Videte an mentiar.

174

Certo la fede ci dice quello che i sensi non dicono, ma non il contrario di quello che vedono.

Essa è al di sopra, non contro.

175

Voi abusate della fiducia che il popolo ha nella Chiesa e li fate credere.

176 Non è raro che si debba riprendere la gente per troppa docilità.

Si tratta di un vizio naturale, come l'incredulità, e altrettanto pernicioso.

Superstizione.

177 L'ultimo passo della ragione consiste nel riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la superano.

È ben debole se non lo riconosce.

Se le stesse cose naturali la superano, che dire di quelle soprannaturali?

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