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Serie IX

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Io vedo la religione cristiana fondata su una religione che la precede, dove ecco quello che trovo di positivo.

Non voglio parlare qui dei miracoli di Mosè, di Gesù Cristo e degli apostoli, perché di primo acchito non sembrano convincenti, e io voglio evidenziare solo quegli elementi fondamentali della religione cristiana che siano indubitabili e che non possono venir messi in dubbio da nessuno.

È certo che in diverse parti del mondo noi vediamo un popolo singolare, separato da tutti gli altri popoli del mondo, che si chiama popolo ebraico.

Io vedo dunque creatori di religioni in diverse parti del mondo e in ogni tempo, ma essi non hanno una morale che io possa accettare, né prove che mi convincano; e allo stesso modo avrei rifiutato la religione di Maometto, e quella della Cina, e quella degli antichi Romani, e quella degli Egiziani, per un solo motivo: che non mostrando una indizi di verità superiori all'altra, e niente che mi convinca in modo assoluto, la ragione non può inclinare verso una piuttosto che verso l'altra.

Ma prendendo in considerazione poi questa incostante e bizzarra varietà di costumi e di credenze nelle diverse epoche, trovo in un angolo di mondo un popolo singolare separato da tutti gli altri popoli della terra, più antico di tutti, le cui storie precedono di molti secoli le nostre più antiche.

Trovo questo popolo grande e numeroso, uscito da un solo uomo, che adora un solo Dio e che segue una legge che dice di tenere nelle sue mani.

Essi sostengono di essere i soli al mondo a cui Dio abbia rivelato i suoi misteri, che tutti gli uomini sono corrotti e in disgrazia presso Dio, che sono abbandonati ai loro sensi e al loro spirito, e che da ciò derivano i curiosi traviamenti e gli incessanti mutamenti di religione e di costumi che avvengono tra loro, mentre essi rimangono incrollabili nella loro condotta.

Ma che Dio non lascerà per sempre gli altri popoli in queste tenebre, e verrà un liberatore per tutti, che essi sono al mondo proprio per annunciarlo agli uomini, che sono stati fatti apposta per essere i precursori e gli araldi di questo grande avvenimento, e per chiamare tutti i popoli ad unirsi a loro nell'attesa di questo liberatore.

L'incontro con questo popolo mi stupisce e mi sembra degno di attenzione.

Se considero questa legge che essi si vantano di ricevere da Dio, la trovo mirabile.

È la prima di tutte le leggi, a tal punto che prima ancora che la parola legge fosse usata presso i Greci, essi l'avevano ricevuta e osservata senza interruzione da circa mille anni.

Così trovo notevole che la prima legge del mondo sia anche la più perfetta, al punto che i più grandi legislatori vi si sono ispirati per le loro, come risulta dalla legge delle Dodici Tavole di Atene che fu ripresa successivamente dai Romani, e come sarebbe facile dimostrare, se Giuseppe e altri non avessero sufficientemente trattato l'argomento.

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