Summa Teologica - I

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Articolo 10 - Se Dio abbia il libero arbitrio

In 2 Sent., d. 45, a. 1, a. 1; C. G., I, c. 88; De Verit., q. 24, a. 3; De Malo, q. 16, a. 5

Pare che Dio non abbia il libero arbitrio.

Infatti:

1. S. Girolamo [ Epist. 21 ] afferma: « Solo in Dio non si trova né si può trovare il peccato: tutti gli altri esseri, in quanto dotati di libero arbitrio, possono piegare verso l'una o l'altra parte ».

2. Il libero arbitrio è una facoltà della ragione e della volontà, mediante cui si sceglie il bene e il male.

Ma Dio, come si è visto [ a. prec. ], non vuole il male.

Quindi in lui non c'è il libero arbitrio.

In contrario:

S. Ambrogio [ De fide 6 ] scrive: « Lo Spirito Santo distribuisce a ciascuno come vuole, cioè ad arbitrio del suo libero volere, non cedendo a una necessità ».

Dimostrazione:

Noi abbiamo il libero arbitrio, [ ma ] non rispetto a ciò che vogliamo per necessità o per istinto di natura.

Non spetta infatti al libero arbitrio, ma all'istinto naturale, il voler essere felici.

Per cui neppure si può dire che si muovono di libero arbitrio gli altri animali, che sono portati verso un dato oggetto per istinto naturale.

Quindi, siccome Dio vuole necessariamente [ solo ] la sua bontà, ma non gli altri beni, come si è detto sopra [ a. 3 ], ha il libero arbitrio relativamente a ciò che vuole senza necessità.

Analisi delle obiezioni:

1. S. Girolamo intende escludere da Dio il libero arbitrio non in modo assoluto, ma solo relativamente alla possibilità di peccare.

2. Siccome il male della colpa [ il peccato ] si definisce come allontanamento dalla bontà divina, in vista della quale bontà Dio vuole tutte le cose, come sopra abbiamo dimostrato [ a. 2 ], è evidentemente impossibile che Dio voglia il male morale.

E tuttavia può scegliere tra opposti, avendo la facoltà di volere che una data cosa esista o non esista.

Come anche noi, senza peccare, possiamo [ liberamente ] volerci sedere e non volerci sedere.

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