Summa Teologica - I

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Articolo 2 - Se l'uomo avesse un dominio su tutte le altre creature

Pare che l'uomo non avesse un dominio su tutte le creature.

Infatti:

1. L'angelo ha per natura un potere superiore all'uomo.

Ma S. Agostino [ De Trin. 3,8.13 ] afferma che « la materia dei corpi non avrebbe obbedito senza resistenza neppure agli angeli santi ».

Molto meno, dunque, gli esseri fatti di materia avrebbero obbedito all'uomo nello stato di innocenza.

2. Nelle piante non si riscontrano altre potenze dell'anima all'infuori della nutritiva, dell'accrescitiva e della riproduttiva.

Ma queste facoltà non sono ordinate a obbedire alla ragione: come è evidente persino nell'uomo stesso.

Quindi, esercitando l'uomo il dominio in forza della ragione, non pare che nello stato di innocenza egli avesse il dominio sulle piante.

3. Chi ha il dominio di una cosa può mutarla.

Ma l'uomo non ha il potere di mutare il corso dei corpi celesti, essendo questa una prerogativa di Dio, come insegna Dionigi [ Epist. 7 ad Polycarp. ].

Quindi non aveva un dominio su di essi.

In contrario:

Leggiamo nella Scrittura [ Gen 1,26 ] a proposito dell'uomo: « Domini su tutte le creature ».

Dimostrazione:

Nell'uomo si trovano in un certo senso tutte le cose: perciò egli ha un dominio sulle realtà esterne analogo a quello con cui domina ciò che trova in se stesso.

Ora, nell'uomo si possono riscontrare quattro cose: la ragione, che lo rende simile agli angeli; le facoltà sensitive, che gli danno un'affinità con gli animali; le facoltà fisiologiche, che lo accomunano alle piante; e finalmente il corpo, in forza del quale è affine alle cose inanimate.

Ma la ragione occupa nell'uomo un posto non di sudditanza, bensì di comando.

Quindi nello stato primitivo l'uomo non aveva un dominio sugli angeli, e la frase « su tutte le creature » va riferita alle creature « che non sono fatte a immagine di Dio ».

- Invece sulle facoltà sensitive, quali l'irascibile e il concupiscibile, che in parte obbediscono alla ragione, l'anima esercita un dominio mediante i suoi comandi.

Quindi nello stato di innocenza l'uomo dominava con i suoi comandi sugli altri animali.

- Riguardo poi alle facoltà fisiologiche e al corpo stesso l'uomo esercita un dominio non già comandando, ma servendosene.

Quindi nello stato di innocenza l'uomo dominava sulle piante e sugli esseri inanimati non perché avesse il potere di comandare ad essi e di mutarli, ma perché poteva servirsene senza trovare ostacoli.

E così risultano evidenti le risposte alle obiezioni.

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