Summa Teologica - I |
De Malo, q. 16, a. 10, ad 2
Pare che l'anima umana separata possa muovere i corpi di moto locale.
1. Quanto al moto locale il corpo obbedisce naturalmente alle sostanze spirituali, come si è detto [ q. 110, a. 3 ].
Ma l'anima è una sostanza spirituale.
Quindi essa può, col suo comando, muovere i corpi esterni.
2. Come si legge nell'Itinerario di S. Clemente [ De gestis S. Petri 27 ], Niceta raccontava a S. Pietro che Simon Mago, ucciso un bambino, ne tratteneva con arti magiche l'anima presso di sé e se ne serviva per compiere le sue stregonerie.
Ma ciò non sarebbe potuto accadere senza una trasmutazione almeno locale dei corpi.
Quindi le anime separate hanno la virtù di muovere localmente i corpi.
Il Filosofo [ De anima 1,3 ] afferma che l'anima non può muovere qualsiasi corpo, ma solo il proprio.
L'anima separata con la sua virtù naturale non può muovere nessun corpo.
È evidente infatti che quando l'anima è unita al corpo muove soltanto il corpo da essa vivificato: per cui quando un membro del corpo viene a perdere la sua vitalità non esegue più il moto locale comandato dall'anima.
Ora, è chiaro che nessun corpo è vivificato dall'anima separata.
Stando quindi sul piano delle capacità naturali nessun corpo compie un moto locale sotto il comando dell'anima; tuttavia su un piano superiore l'anima può ricevere dei poteri particolari dalla virtù divina.
1. Ci sono delle sostanze spirituali la cui virtù non è ristretta a dei corpi determinati, come gli angeli, che per loro natura non sono legati ai corpi: ad essi perciò possono obbedire diversi corpi quanto al moto locale.
Quando invece la virtù di una sostanza spirituale è determinata a muovere un dato corpo, essa non può muoverne un altro maggiore, ma solo uno minore: come secondo i filosofi il motore di un cielo più basso non potrebbe muovere il cielo superiore.
Poiché dunque l'anima per sua natura è determinata a muovere solo il corpo di cui è forma, essa con la sua virtù naturale non può muovere alcun altro corpo.
2. Come dicono S. Agostino [ De civ. Dei 10,11 ] e il Crisostomo [ In Mt hom. 28 ], spesso i demoni simulano di essere le anime dei trapassati per confermare l'errore dei Pagani che avevano questa credenza.
Quindi può darsi che Simon Mago restasse giocato da qualche demonio, che fingeva di essere l'anima del bambino da lui ucciso.