Summa Teologica - II-II

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Articolo 2 - Se sia un effetto della fede la purificazione del cuore

In 4 Sent., d. 14, q. 2, a. 4, ad 3; De Verit., q. 28, a. 1, ad 6

Pare che la purificazione del cuore non sia un effetto della fede.

Infatti:

1. La purezza del cuore consiste specialmente negli affetti.

Ma la fede è nell'intelletto.

Quindi la fede non causa la purificazione del cuore.

2. Quanto causa la purificazione del cuore è incompatibile con l'impurità.

Ma la fede può coesistere con l'impurità del peccato, come è evidente in coloro che hanno la fede informe.

Quindi la fede non purifica il cuore.

3. Se la fede purificasse in qualche modo il cuore umano, purificherebbe specialmente l'intelletto dell'uomo.

Invece essa non purifica l'intelletto dall'oscurità, essendo una conoscenza enigmatica.

Quindi la fede in nessun modo purifica il cuore.

In contrario:

S. Pietro [ At 15,9 ] ha scritto: « purificandone i cuori con la fede ».

Dimostrazione:

L'impurità di qualsiasi cosa consiste nel fatto che è mescolata con sostanze più vili: infatti l'argento non è impuro se è mescolato con l'oro, che lo rende più prezioso, ma se è mescolato col piombo o con lo stagno.

Ora, è evidente che la creatura ragionevole è superiore a tutte le creature temporali e corporee.

Perciò diviene impura se si sottomette ad esse con l'amore.

E da questa impurità viene purificata con un moto contrario, cioè dirigendosi verso le realtà che sono ad essa superiori, vale a dire verso Dio.

E il principio di questo moto è appunto la fede: poiché, come dice S. Paolo [ Eb 11,6 ], « chi si accosta a Dio deve credere ».

Perciò la fede è la causa o il principio primo della purificazione del cuore; e se è informata dalla carità produce una purificazione completa.

Analisi delle obiezioni:

1. Le realtà di ordine intellettivo sono i princìpi di quelle di ordine affettivo: in quanto è il bene conosciuto a muovere gli affetti.

2. La stessa fede informe toglie una certa impurità che le si oppone, vale a dire l'impurità dell'errore, provocata dall'attaccamento disordinato dell'intelletto umano alle realtà inferiori, quando cioè esso pretende di misurare le realtà di Dio secondo la natura delle realtà sensibili.

Quando però la fede viene informata dalla carità, allora esclude qualsiasi impurità: poiché « l'amore ricopre ogni colpa », come dice il libro dei Proverbi [ Pr 10,12 ].

3. L'oscurità della fede non dipende dall'impurità della colpa, ma dalla limitazione naturale dell'intelletto umano nello stato della vita presente.

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