Summa Teologica - II-II |
Pare che la sedizione non sia un peccato speciale distinto dagli altri.
1. Scrive S. Isidoro [ Etym. 10 ] che « è sedizioso chi produce dissensione negli animi e genera discordie ».
Ma per il fatto che uno provoca un peccato non commette un altro genere di peccato all'infuori di quello che provoca.
Quindi la sedizione non è un peccato speciale distinto dalla discordia.
2. La sedizione implica una divisione.
Ma anche il termine scisma deriva da scissura, come si è visto sopra [ q. 39, a. 1 ].
Perciò il peccato di sedizione non è distinto dal peccato di scisma.
3. Ogni peccato specificamente distinto dagli altri o è uno dei vizi capitali, o nasce da uno di questi vizi.
La sedizione invece non è enumerata da S. Gregorio [ Mor. 31,45 ] né tra i vizi capitali, né tra i vizi che da essi derivano.
Quindi la sedizione non è un peccato specificamente distinto dagli altri.
S. Paolo [ 2 Cor 12,20 ] distingue la sedizione dagli altri peccati.
La sedizione è un peccato specificamente distinto, il quale sotto un aspetto è affine alla guerra e alla rissa e sotto un altro se ne differenzia.
È affine in quanto implica un contrasto.
Ma se ne differenzia per due motivi.
Primo, perché la guerra e la rissa dicono attuale lotta reciproca, mentre si può parlare di sedizione sia che si tratti di lotta attuale, sia che si tratti di una preparazione a tale lotta.
Per cui la Glossa [ interlin. ] afferma che le sedizioni sono « tumulti che preparano al combattimento »: esse cioè sono dovute al fatto che alcuni intendono combattere e vi si preparano.
- Secondo, perché mentre la guerra è propriamente contro i nemici e gli stranieri, e si svolge tra popolo e popolo, e mentre la rissa è una lotta tra due individui o tra poche persone, la sedizione propriamente è tra le parti discordi di un'unico popolo: p. es. quando una parte della città insorge in tumulto contro l'altra parte.
La sedizione quindi, avendo per suo contrario un bene specifico, cioè l'unità e la pace di una collettività, è un peccato specificamente distinto.
1. Si denomina sedizioso colui che spinge alla sedizione.
E poiché la sedizione implica una certa discordia, è sedizioso chi promuove una discordia non qualsiasi, ma tra le parti di una collettività.
Peccano tuttavia di sedizione non soltanto coloro che seminano la discordia, ma anche quelli che in modo disordinato dissentono tra loro.
2. La sedizione si distingue in due cose dallo scisma.
Primo, perché lo scisma si contrappone all'unità spirituale del popolo, cioè all'unità della Chiesa, mentre la sedizione si contrappone all'unità temporale o civile di una collettività, ossia di una città o di un regno.
- Secondo, perché lo scisma non implica una preparazione al combattimento materiale, ma solo una dissensione di ordine spirituale, mentre la sedizione implica una preparazione alla lotta materiale.
3. La sedizione, come anche lo scisma, rientra nella discordia.
Infatti sia l'una che l'altro sono una certa discordia, discordia non di un individuo contro l'altro, ma delle varie parti di una collettività.
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