Summa Teologica - II-II

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Articolo 4 - Se tra le specie della prudenza ci sia anche quella militare

Supra, q. 48; In 3 Sent., d. 33, q. 3, a. 1, sol. 4

Pare che tra le specie della prudenza non ci sia quella militare.

Infatti:

1. La prudenza, secondo Aristotele [ Ethic. 6, cc. 3,5 ], si contrappone all'arte.

Ma l'esperienza militare è un'arte relativa alla guerra, come nota il Filosofo [ Ethic. 3,8 ].

Quindi tra le specie della prudenza non ci può essere una prudenza militare.

2. Le imprese militari rientrano nella vita politica come molte altre imprese, quali la mercatura, l'artigianato e simili.

Ma per le altre attività della vita cittadina non si parla di prudenze speciali.

Quindi non se ne deve parlare neppure per le imprese militari.

3. Nelle imprese di guerra la cosa che più vale è il coraggio dei soldati.

Perciò l'abilità militare spetta più alla fortezza che alla prudenza.

In contrario:

Sta scritto [ Pr 24,6 ]: « Con le decisioni prudenti si fa la guerra, e la vittoria sta nel numero dei consiglieri ».

Ora, consigliare o deliberare spetta alla prudenza.

Quindi nelle cose di guerra è necessaria una prudenza speciale che viene detta prudenza militare.

Dimostrazione:

Le azioni che vengono compiute secondo l'arte e la ragione devono essere conformi a quelle della natura, che sono state istituite dalla ragione divina.

Ora, la natura mira a due fini: primo, a conservare ogni essere in se stesso; secondo, a resistere agli agenti estrinseci che tendono a contrastarlo e a corromperlo.

Per questo la natura ha dato agli animali non solo il concupiscibile, che li spinge verso le cose giovevoli alla loro salute, ma anche la facoltà dell'irascibile, con cui l'animale resiste a ciò che lo contrasta.

Quindi nelle funzioni soggette alla ragione non basta che ci sia la prudenza politica, che dispone rettamente le cose riguardanti il bene comune, ma si richiede anche la prudenza militare, con cui si respingono gli attacchi dei nemici.

Analisi delle obiezioni:

1. L'esperienza militare può essere un'arte in quanto ha delle regole per fare buon uso di certe realtà esterne, come le armi e i cavalli, ma in quanto è ordinata al bene comune ha piuttosto ragione di prudenza.

2. Le altre imprese della vita civile sono ordinate a dei vantaggi privati; invece le imprese militari sono ordinate alla difesa del bene comune di tutti.

3. L'esercizio del combattere è compito della fortezza, ma la sua direzione è compito della prudenza, specialmente in quanto si trova nel comandante dell'esercito.

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