Summa Teologica - II-II

Indice

Articolo 2 - Se la pietà provveda al sostentamento dei genitori

Expos. in Decal., c. De Quarto Praecepto; In 2 Cor., c. 12, lect. 5; In 9 Ethic., lect. 2

Pare che la pietà non provveda al sostentamento dei genitori.

Infatti:

1. Il precetto del decalogo che si riferisce alla pietà suona così [ Es 20,12 ]: « Onora il padre e la madre ».

Quindi vi si comanda solo una prestazione di onore.

Quindi alla pietà non spetta di provvedere al sostentamento dei genitori.

2. Per coloro che è tenuto a sostentare uno deve anche tesoreggiare.

Invece l'Apostolo [ 2 Cor 12,14 ] afferma che « i figli non devono tesoreggiare per i genitori ».

Quindi essi in virtù della pietà non sono tenuti a sostentarli.

3. La pietà non si estende solo ai genitori, ma anche agli altri parenti e ai compatrioti, come si è già notato [ a. prec. ].

Ora, non si è tenuti a sostentare tutti i parenti e tutti i compatrioti.

Quindi neppure si è tenuti a sostentare i genitori.

In contrario:

Il Signore nel Vangelo [ Mt 15,3ss ] rimprovera i Farisei perché ritraevano i figli dal provvedere al sostentamento dei genitori.

Dimostrazione:

Due sono le prestazioni a cui hanno diritto i genitori: la prima essenziale, la seconda accidentale.

Essenzialmente essi hanno diritto a quanto esige la paternità come tale: cioè, essendo il padre in uno stato di superiorità, in quanto causa del figlio, da questo gli è devuto rispetto e obbedienza.

Accidentalmente però il padre ha anche il diritto di ricevere qualcosa per quanto gli può capitare: se è infermo, p. es., ha diritto a essere visitato e assistito, se è povero a essere sostentato; e così via.

E tutte queste cose rientrano nell'ossequio dovuto.

Per cui Cicerone [ De invent. 2,53 ] afferma che la pietà offre « prestazioni » e « culto »: riferendo le prestazioni all'ossequio, e il culto al rispetto o all'onore; poiché, secondo S. Agostino [ De civ. Dei 10,1 ], « noi possiamo dire di avere un culto per quelle persone che onoriamo spesso col ricordo e con la nostra assistenza ».

Analisi delle obiezioni:

1. Come spiega il Signore nel Vangelo [ Mt 15,3ss ], nell'onore verso i genitori è inclusa ogni prestazione a favore di essi.

E ciò perché il sostentamento è strettamente dovuto al padre in forza della sua anzianità.

2. Essendo il padre causa o principio, a differenza del figlio, che è una realtà derivata da un principio, di per sé spetta al padre provvedere ai figli: per cui egli deve sostentarli non solo in un dato momento, ma per tutta la vita, il che viene fatto « tesoreggiando ».

Però capita accidentalmente che il figlio debba dare qualcosa al padre; e ciò per una necessità contingente in cui è tenuto a provvedere, non comunque a tesoreggiare come per un tempo indefinito: poiché per natura i figli succedono ai genitori, e non viceversa.

3. Come scrive Cicerone [ l. cit. ], il culto e le prestazioni sono dovuti a tutti « i consanguinei e a tutti i benefattori della patria », ma non a tutti ugualmente, bensì in maniera speciale ai genitori, e agli altri in proporzione alle proprie possibilità e ai loro diritti.

Indice