Summa Teologica - II-II

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Articolo 5 - Se soltanto la fede possa essere la causa del martirio

In 4 Sent., d. 49, q. 5, a. 3, sol.2, ad 9 sqq.; In Rom., c. 8, lect. 7

Pare che soltanto la fede possa essere la causa del martirio.

Infatti:

1. S. Pietro [ 1 Pt 4,15s ] ammoniva: « Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida, o ladro », ecc.; « ma se uno soffre come cristiano non ne arrossisca; glorifichi anzi Dio per questo nome ».

Ora, uno è denominato cristiano per il fatto che ha la fede in Cristo.

Quindi [ solo ] la fede in Cristo può dare la gloria del martirio.

2. Martire significa testimone.

Ma la testimonianza si rende solo alla verità.

Ora, non si può dire che uno è martire per la testimonianza di una verità qualsiasi, ma solo della verità divina.

Altrimenti se uno morisse per confessare una verità di geometria, o di un'altra scienza speculativa, sarebbe un martire: il che è ridicolo.

Perciò solo la fede può causare il martirio.

3. Tra le azioni virtuose le principali sono quelle ordinate al bene comune: poiché, secondo il Filosofo [ Ethic. 1,2 ], « il bene del popolo è superiore al bene di un individuo ».

Se quindi un altro bene potesse causare il martirio, dovrebbero essere martiri soprattutto coloro che muoiono per difendere la patria.

Ma la prassi della Chiesa non lo ammette: infatti non si usa celebrare il martirio dei soldati che muoiono in una guerra giusta.

Quindi soltanto la fede è la causa del martirio.

In contrario:

Nel Vangelo [ Mt 5,10 ] si legge: « Beati i perseguitati a causa della giustizia »; e si tratta del martirio, come spiega la Glossa [ ord. ].

Ora, la giustizia comprende non soltanto la fede, ma anche le altre virtù.

Quindi anche queste possono essere causa di martirio.

Dimostrazione:

I martiri, secondo quanto si è detto [ ob. 2; a. 4 ], sono come dei testimoni: poiché con le loro sofferenze fisiche fino alla morte rendono testimonianza alla verità; non però a una verità qualsiasi, bensì alla verità rivelata da Cristo, « la quale conduce alla pietà » [ Tt 1,1 ]: essi infatti sono martiri di Cristo, ossia suoi testimoni.

Ma tale verità è la verità della fede.

Quindi la causa del martirio è la verità della fede.

- Ora, la verità della fede non implica soltanto l'atto interno del credere, ma anche la professione esterna.

E questa non avviene solo con le parole, ma anche attraverso i fatti con cui uno mostra di avere la fede, secondo l'espressione di S. Giacomo [ Gc 2,18 ]: « Con le opere ti mostrerò la mia fede ».

Per cui di alcuni S. Paolo [ Tt 1,16 ] diceva: « Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti ».

E così tutte le azioni virtuose, in quanto si riferiscono a Dio, sono altrettante protestazioni di fede: di quella fede per cui veniamo a sapere che Dio vuole da noi quelle opere buone, e che ci ricompenserà per esse.

E in questo senso tali opere possono essere causa di martirio.

Così la Chiesa celebra il martirio di S. Giovanni Battista, il quale subì la morte non per non rinnegare la fede, ma per aver condannato l'adulterio [ Mt 14,3ss ].

Analisi delle obiezioni:

1. Essere cristiano significa essere di Cristo.

Ora, uno è di Cristo non solo per il fatto che ha la fede in Cristo, ma anche perché con lo Spirito di Cristo compie opere virtuose, secondo le parole di S. Paolo [ Rm 8,9 ]: « Se uno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene »; e anche perché, a imitazione di Cristo, muore ai peccati, secondo quelle altre parole [ Gal 5,24 ]: « Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri ».

Perciò soffre come cristiano non solo chi soffre per aver confessato la fede con le parole, ma anche chiunque incontra la morte a motivo di Cristo per aver compiuto un'opera buona qualsiasi, o per evitare un peccato: poiché tutto ciò si riduce a una professione di fede.

2. La verità delle altre scienze non appartiene al culto della divinità.

Quindi non può dirsi secondo la pietà.

Per cui neppure il confessarla può essere una causa diretta di martirio.

- Siccome però qualsiasi menzogna è un peccato, come sopra [ q. 110, a. 3 ] si è visto, l'evitare la menzogna contro qualsiasi verità proprio in quanto la menzogna è un peccato contro la legge di Dio, può essere causa di martirio.

3. Il bene della patria è il più grande fra i beni umani.

Ma il bene divino, che è la causa propria del martirio, è superiore al bene umano.

- Siccome però il bene umano può mutarsi in bene divino, se viene riferito a Dio, così qualsiasi bene umano in quanto riferito a Dio può essere causa di martirio.

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