Summa Teologica - II-II

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Articolo 1 - Se l'onestà si identifichi con la virtù

Pare che l'onestà non si identifichi con la virtù.

Infatti:

1. Cicerone [ De invent. 2,53 ] afferma che è onesto ciò che « viene cercato per se stesso ».

Ora, la virtù non viene cercata per se stessa, ma per la felicità: infatti, come nota il Filosofo [ Ethic. 1,9 ], la felicità è « il premio e il fine della virtù ».

Quindi l'onestà non si identifica con la virtù.

2. Secondo S. Isidoro [ Etym. 10 ], onestà suona quasi « stato di onore ».

Ma oltre che alla virtù l'onore è dovuto a molte altre cose: poiché « alla virtù propriamente è dovuta la lode », come dice Aristotele [ Ethic. 1,12 ].

Perciò l'onestà non si identifica con la virtù.

3. Stando al Filosofo [ Ethic. 8,13 ], « l'elemento principale della virtù sta nell'atto interno della scelta ».

Invece l'onestà riguarda piuttosto il comportamento esterno, come accenna S. Paolo [ 1 Cor 14,40 ]: « Tutto avvenga tra voi con onestà e con ordine ».

Quindi l'onestà non si identifica con la virtù.

4. L'onestà pare concretarsi nelle ricchezze esteriori, stando alle parole della Scrittura [ Sir 11,14 ]: « Bene e male, vita e morte, [ onestà e povertà ], tutto proviene dal Signore ».

Ma la virtù non consiste nelle ricchezze esteriori.

Quindi l'onestà non si identifica con la virtù.

In contrario:

Cicerone [ De off. 1,5; De invent. 2,53 ] divide l'onestà nelle quattro virtù cardinali, in cui si divide anche la virtù.

Quindi l'onestà si identifica con la virtù.

Dimostrazione:

Come scrive S. Isidoro [ l. cit. ], onestà significa « stato di onore ».

Quindi una cosa è onesta in quanto è degna di onore.

Ora l'onore, come si è visto sopra [ q. 103, a. 2; q. 144, a. 2, ad 2 ], è dovuto all'eccellenza.

Ma l'eccellenza di un uomo deriva specialmente dalla virtù essendo questa, come dice Aristotele [ Phys. 7,3 ], « la disposizione del perfetto all'ottimo ».

Perciò a rigore di termini l'onestà e la virtù si riferiscono a un'identica cosa.

Analisi delle obiezioni:

1. Come nota il Filosofo [ Ethic. 1,7 ], tra le cose che sono cercate per se stesse alcune sono desiderate solo per se stesse, e mai per altri scopi: come la felicità, che è il fine ultimo.

Altre invece sono bensì desiderate per se stesse, in quanto hanno in se stesso un certo carattere di bontà, indipendentemente dal bene che ci procurano, però sono desiderabili anche per altre cose, in quanto ci conducono a un qualche bene più perfetto.

Ed è in questo senso che le virtù sono desiderabili in se stesse.

Cicerone [ De invent. 2,52 ] afferma infatti che « certe cose ci allettano con il loro valore, e ci attirano con la loro nobiltà », come la virtù, la verità e la scienza.

E ciò è quanto basta per costituire l'onestà.

2. Tra le cose che vengono onorate oltre alla virtù, alcune sono superiori alla virtù: cioè Dio e la beatitudine.

Ma esse non sono a noi così note per esperienza come le virtù, che invece esercitiamo ogni giorno.

Quindi è specialmente la virtù che rivendica per sé la qualifica di bene onesto.

- Le altre cose poi che sono inferiori alla virtù vengono onorate in quanto cooperano alle azioni virtuose: come la nobiltà, la potenza e le ricchezze.

Infatti secondo il Filosofo [ Ethic. 4,3 ] queste cose « sono onorate da alcuni, ma in verità solo chi è buono deve essere onorato ».

Ma la bontà dipende dalla virtù.

Quindi la virtù merita lode in quanto è desiderabile in ordine a un altro bene, e merita onore in quanto è desiderabile per se stessa.

Ed è da questo punto di vista che ha il carattere di bene onesto.

3. Come si è detto sopra [ nel corpo ], l'onestà implica un debito di onore.

Ma l'onore, come si è visto, è la testimonianza del valore di una persona.

Ora, la testimonianza non si dà se non di cose note, e d'altra parte l'atto interno della scelta non viene conosciuto dagli uomini se non in base agli atti esterni.

Così il comportamento esterno ha l'aspetto di onestà in quanto dimostra la rettitudine interiore.

E in base a ciò l'onestà risiede radicalmente nell'atto interno della scelta, ma si esprime nel comportamento esterno.

4. Dato che secondo l'opinione del volgo l'abbondanza delle ricchezze rende l'uomo degno di onore, ne segue che talvolta il termine onestà viene applicato alla prosperità materiale.

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