Summa Teologica - II-II |
Supra, a. 1; In 4 Sent., d. 41, a. 4, sol. 1, 2; De Malo, q. 15, a. 3
Pare che il ratto o rapimento non sia una specie della lussuria distinta dallo stupro.
1. S. Isidoro [ Etym. 5,26 ] scrive che « lo stupro, cioè il ratto, propriamente è un accoppiamento illecito, denominato così in base all'atto del corrompere: per cui con il ratto uno si impossessa di ciò di cui fa uso con lo stupro ».
Quindi il ratto non deve essere considerato una specie della lussuria distinta dallo stupro.
2. Il ratto implica una qualche violenza: poiché si legge nel Decreto [ di Graz. 2,27,2,4 ] che « il ratto viene commesso quando con la violenza si porta via una ragazza dalla sua casa paterna, per violarla e per sposarla ».
Ma la violenza che viene esercitata contro qualcuno è accidentale alla lussuria, che di per sé ha per oggetto il piacere carnale.
Quindi il ratto non è una specie determinata della lussuria.
3. Il vizio della lussuria viene represso con il matrimonio, come insegna S. Paolo [ 1 Cor 7,2 ]: « Per il pericolo dell'incontinenza, ciascuno abbia la propria moglie ».
Il ratto invece è un impedimento al matrimonio; così infatti si espresse il Concilio di Meaux [ Decr. di Graz. 2,36,2,11 ]: « È stabilito che chi rapisce, ruba o seduce una donna, non la può tenere per moglie, nemmeno ricevendola in seguito come sposa col consenso dei genitori ».
Quindi il ratto non è una specie determinata della lussuria distinta dallo stupro.
4. Uno può unirsi alla propria sposa senza commettere un peccato di lussuria.
Ma il ratto viene commesso anche prelevando con violenza dalla casa dei genitori la propria sposa per unirsi con lei.
Quindi il ratto non va considerato una specie determinata della lussuria.
« Il ratto è un accoppiamento illecito », come dice S. Isidoro [ cf. ob. 1 ].
Ma ciò si riduce a un peccato di lussuria.
Quindi il ratto è una specie della lussuria.
Il ratto di cui ora parliamo è una specie della lussuria.
E talvolta esso è accompagnato dallo stupro, mentre talvolta c'è il solo ratto senza lo stupro, e altre volte ancora abbiamo lo stupro senza il ratto.
Ora, le due cose coincidono quando uno fa violenza a una vergine per deflorarla.
E questa violenza talora colpisce sia la ragazza che suo padre, talora invece colpisce il padre ma non la ragazza, p. es. quando questa acconsente a essere portata via dalla casa paterna con la violenza.
Inoltre nella violenza del ratto troviamo altre differenze: poiché talvolta la ragazza viene strappata con violenza dalla sua casa e con violenza viene deflorata; talora invece, sebbene venga tolta di casa con violenza, tuttavia viene violata col suo consenso, o con un atto di fornicazione o con un atto matrimoniale.
Comunque infatti ci sia la violenza, si può sempre parlare di ratto.
- Il ratto però può aversi senza stupro: quando ad es. uno rapisce una vedova, o una ragazza violata.
Al che si riferiscono le parole del Papa Simmaco [ Epist. 5 ]: « Noi detestiamo i rapitori di vedove o di vergini, per l'enormità del loro delitto ».
- Lo stupro infine è senza il ratto quando uno deflora illecitamente una vergine senza che vi sia violenza.
1. Siccome per lo più il ratto è accompagnato dallo stupro, talora si prende l'uno per l'altro.
2. La violenza nasce dall'intensità della concupiscenza, per cui uno non esita di fronte al pericolo di usare violenza.
3. Bisogna distinguere il ratto di ragazze già fidanzate con altri dal ratto di ragazze non fidanzate.
Le prime infatti vanno restituite ai loro fidanzati, che in forza degli sponsali hanno un diritto su di esse.
Le altre invece vanno prima restituite ai loro genitori; e allora con il consenso di questi possono essere prese per mogli.
Se invece si procede diversamente il matrimonio è illecito: poiché chiunque ruba una cosa è tenuto alla restituzione.
Tuttavia il ratto non dirime il matrimonio già contratto, sebbene impedisca di contrarlo.
Il decreto del Concilio citato vale poi come condanna di quel delitto, ma è stato abrogato.
Per cui S. Girolamo [ Decr. di Graz. 2,36,2,8 ] dice il contrario: « Nella Scrittura si riscontrano tre tipi di matrimoni legittimi.
Il primo è quello di una vergine casta data a un uomo in maniera legittima.
Il secondo è quello di una vergine oppressa da un uomo nell'abitato: se il padre di lei vorrà, quest'uomo le darà la dote indicata dal padre, e ne ripagherà il pudore.
Il terzo tipo si ha quando il padre riprende la ragazza rapita per darla a un altro ».
- Oppure quel testo va inteso di ragazze già promesse ad altri: specialmente in ragione dei verbi al presente.
4. Il fidanzato, in forza degli sponsali, ha un certo diritto sulla fidanzata.
Sebbene quindi pecchi nell'usare la violenza, tuttavia è scusato dal delitto di ratto.
Da cui le parole del Papa Gelasio [ Decr. di Graz. 2,27,2,49 ]: « Secondo la legge degli antichi imperatori si ha il ratto quando si rapisce una ragazza senza alcun previo contratto di matrimonio ».
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