Summa Teologica - III |
In 3 Sent., d. 10, q. 3, a. 1, sol. 3
Pare che la predestinazione di Cristo non sia la causa della nostra.
1. Ciò che è eterno non ha causa.
Ma la nostra predestinazione è eterna.
Quindi la predestinazione di Cristo non è la causa della nostra.
2. Ciò che dipende dalla sola volontà di Dio non ha altra causa che la volontà di Dio.
Ma la nostra predestinazione dipende dalla sola volontà di Dio, secondo quelle parole di S. Paolo [ Ef 1,11 ]: « Predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà ».
Quindi la predestinazione di Cristo non è la causa della nostra.
3. Tolta la causa si toglie anche l'effetto.
Ma tolta la predestinazione di Cristo non si toglie la nostra, poiché anche se non si fosse incarnato il Figlio di Dio sarebbe stato possibile un altro modo di realizzazione della nostra salvezza, come dice S. Agostino [ De Trin. 13,10.13 ].
Quindi la predestinazione di Cristo non è la causa della nostra.
S. Paolo [ Ef 1,5 ] afferma: « ( Dio ) ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo ».
Considerata come atto la predestinazione di Cristo non è la causa della nostra, poiché con un solo e identico atto Dio ha predestinato Cristo e noi.
- Considerata invece nel suo termine la predestinazione di Cristo è la causa della nostra: Dio infatti ha predisposto la nostra salvezza predestinando dall'eternità che essa venisse compiuta per opera di Gesù Cristo.
Infatti cade sotto la predestinazione eterna non solo ciò che deve compiersi nel tempo, ma anche il modo e l'ordine del suo compimento.
1, 2. Le prime due obiezioni derivano dalla predestinazione considerata come atto.
3. Se Cristo non si fosse dovuto incarnare, Dio avrebbe predisposto che gli uomini venissero salvati per un'altra via.
Ma avendo egli predisposto l'incarnazione di Cristo, predispose insieme che essa fosse la causa della nostra salvezza.
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