Summa Teologica - III |
In 3 Sent., d. 3, q. 4, a. 3, sol. 1, 2; In 4 Sent., d. 1, q. 2, a. 2, sol. 3, ad 2; In Hebr., c. 7, lect. 2
Pare che Cristo abbia pagato le decime in Abramo.
1. L'Apostolo [ Eb 7,9 ] dice che « Levi », pronipote di Abramo, « pagò le decime in Abramo », poiché « era presente nei suoi lombi » quando Abramo offrì le decime a Melchisedech.
Ora, quando Abramo le pagò anche Cristo era nei suoi lombi.
Quindi anche Cristo pagò le decime in Abramo.
2. Cristo viene dal seme di Abramo secondo la carne che prese dalla madre.
Ma sua madre pagò le decime in Abramo.
Perciò anche Cristo.
3. Come dice S. Agostino [ De Gen. ad litt. 10,20.35 ], « pagò le decime in Abramo tutto ciò che aveva bisogno di guarigione ».
Ma di guarigione aveva bisogno tutta la carne soggetta al peccato.
Essendo stata dunque la carne di Cristo soggetta al peccato, come si è detto [ a. prec. ], essa dovette pagare le decime in Abramo.
4. La cosa del resto non pare affatto menomare la dignità di Cristo.
Nulla infatti impedisce che un pontefice, superiore a un semplice sacerdote, sia figlio di un padre che ha pagato le decime a un semplice sacerdote.
Anche ammettendo quindi che Cristo abbia pagato le decime quando Abramo le diede a Melchisedech, non si esclude che Cristo sia superiore a Melchisedech.
S. Agostino [ De Gen. ad litt. 10,20.35 ] dichiara che « Cristo allora », cioè in Abramo, « non pagò le decime: poiché da lui la sua carne non prese il bruciore della ferita, ma solo la materia del medicamento ».
Secondo l'intento dell'Apostolo [ cf. ob. 1 ], bisogna dire che Cristo non pagò le decime nei lombi di Abramo.
Infatti l'Apostolo dimostra la superiorità del sacerdozio di Melchisedech sul sacerdozio levitico in base al fatto che Abramo pagò le decime a Melchisedech quando Levi, a cui è riservato il sacerdozio legale, era ancora nei suoi lombi.
Ora, se anche Cristo avesse offerto le decime in Abramo, il suo sacerdozio non sarebbe secondo l'ordine di Melchisedech, ma inferiore ad esso.
Per cui bisogna dire che Cristo non ha pagato le decime, come Levi, nei lombi di Abramo.
Siccome infatti chi paga le decime si tiene nove parti e cede ad altri la decima, che sta a indicare la perfezione, quale termine di tutti i numeri che salgano fino al dieci, ne segue che colui che paga la decima riconosce l'imperfezione propria e la perfezione altrui.
Ora, l'imperfezione del genere umano dipende dal peccato, che ha bisogno della perfezione di colui che è in grado di cancellarlo.
Ma risanare dal peccato è competenza di Cristo soltanto, essendo egli, come dice il Vangelo [ Gv 1,29 ], « l'Agnello che toglie i peccati del mondo »; e Melchisedech, come spiega l'Apostolo [ Eb 7 ], ne era una figura.
Offrendo dunque le decime a Melchisedech, Abramo veniva a dichiarare che lui, concepito nel peccato, e tutti coloro che sarebbero discesi da lui in modo da contrarre il peccato originale, avevano bisogno di essere risanati da Cristo.
Tuttavia Isacco, Giacobbe, Levi e tutti gli altri discendenti erano in Abramo in modo da discendere da lui non solo secondo la sostanza corporea, ma anche secondo la ragione seminale, che trasmette il peccato originale.
Tutti quindi pagarono le decime in Abramo, cioè furono rappresentati da lui come bisognosi di essere risanati da Cristo.
Invece il solo Cristo fu presente in Abramo in modo da discendere da lui non secondo la ragione seminale, ma solo secondo la sostanza corporea.
Perciò egli non fu in Abramo come bisognoso di guarigione, ma piuttosto come « medicina del peccato ».
Quindi non offrì le decime nei lombi di Abramo.
1. E così anche la prima obiezioni è risolta.
2. La Beata Vergine, essendo stata concepita nel peccato originale, era presente in Abramo come bisognosa di guarigione.
Quindi pagò in lui le decime, in quanto discendente da lui secondo la ragione seminale.
Il che non avvenne invece per il corpo di Cristo, come si è appena detto.
3. Si può dire che la carne di Cristo fu soggetta al peccato nei patriarchi nello stato in cui si trovava in essi, che pagarono le decime, ma non già nello stato in cui si trova attualmente in Cristo, che non le pagò.
4. Il sacerdozio levitico si trasmetteva secondo l'origine carnale.
Perciò esso non esisteva in Abramo meno che in Levi.
Il fatto quindi che Abramo offrì le decime a Melchisedech come a un suo superiore indica che il sacerdozio di Melchisedech, in quanto è figura di Cristo, supera il sacerdozio levitico.
Invece il sacerdozio di Cristo non dipende dalla discendenza carnale, ma dalla grazia soprannaturale.
E così può darsi che un padre offra le decime a un sacerdote come l'inferiore al superiore, e tuttavia suo figlio, se è pontefice, è superiore a quel sacerdote, non per l'origine carnale, ma per la grazia spirituale ricevuta da Cristo.
Indice |