Summa Teologica - III |
In 3 Sent., d. 22, q. 3, a. 3, sol. 2; Comp. Theol., c. 246; Expos. in Symb., a. 6;
Pare che a Cristo non si addica assidersi alla destra di Dio Padre.
1. La destra e la sinistra sono determinazioni di posizioni corporali.
Ora, a Dio non appartiene nulla di corporeo: poiché « Dio è spirito », come afferma il Vangelo [ Gv 4,24 ].
Pare quindi che Cristo non sieda alla destra del Padre.
2. Se uno si siede alla destra di un altro, quest'ultimo rimane alla sua sinistra.
Se dunque Cristo siede alla destra del Padre, ne segue che il Padre siede alla sinistra del Figlio.
Il che è inammissibile.
3. Sedere e stare [ in piedi ] sono atti tra loro incompatibili.
Ora, S. Stefano [ At 7,56 ] dice: « Ecco, io contemplo i cieli aperti, e il Figlio dell'Uomo che sta in piedi alla destra di Dio ».
Quindi Cristo non siede alla destra del Padre.
Nel Vangelo [ Mc 16,19 ] si legge: « Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, ascese al cielo e sedette alla destra di Dio ».
Col termine e con l'atto dell'assidersi possiamo intendere due cose: il riposo o la quiete, come nel comando di Cristo [ Lc 24,49 ]: « Sedete qui in città », e il potere regale o giudiziario, come in quel detto dei Proverbi [ Pr 20,8 ]: « Il re che siede in tribunale dissipa ogni male con il suo sguardo ».
Ora, in entrambi i modi spetta a Cristo di assidersi alla destra del Padre.
Nel primo modo per il fatto che egli rimane eternamente incorruttibile nella beatitudine del Padre, che viene indicata dalla sua destra, secondo l'espressione del Salmo [ Sal 16,11 ]: « Dolcezza senza fine alla tua destra ».
Da cui le parole di S. Agostino [ De symb. 4 ] nella spiegazione di quelle parole del Simbolo: « Siede alla destra del Padre »: « Sedersi va qui inteso nel senso di dimorare, cioè come si usa dire di una persona qualsiasi: sedette, o risiedette, in quel luogo per tre anni.
Credete dunque che Cristo dimora alla destra di Dio Padre: egli infatti è beato, e il nome della sua beatitudine è la destra del Padre ».
Nel secondo senso si dice che Cristo siede alla destra del Padre in quanto regna con lui, e da lui riceve il potere di giudicare: come chi siede alla destra del re ne partecipa le funzioni di re e di giudice.
« Per "destra" », scrive dunque S. Agostino [ Ps. Agost., Serm. 1 ], « intendete il potere che l'uomo assunto [ dal Verbo ] ha ricevuto da Dio per venire a giudicare, dopo essere venuto per essere giudicato ».
1. Rispondiamo col Damasceno [ De fide orth. 4,2 ] che « noi non intendiamo parlare di una destra in senso locale.
Chi infatti è incircoscrittibile come potrebbe avere localmente una destra?
Poiché la destra e la sinistra riguardano esseri circoscritti.
Noi invece chiamiamo destra del Padre la gloria e l'onore della sua divinità ».
2. L'argomento sarebbe valido se il sedere a destra venisse inteso in senso materiale.
Da cui le parole di S. Agostino [ De Symb. 4] : « Se si prendesse in senso materiale che Cristo siede alla destra del Padre, questi rimarrebbe alla sinistra.
Ma lassù », cioè nella beatitudine eterna, « tutti sono a destra, poiché là non esiste infelicità alcuna ».
3. Come dice S. Gregorio [ In Evang. hom. 29 ], « lo stare seduto appartiene al giudice; invece lo stare in piedi è di chi combatte e soccorre.
Perciò S. Stefano, trovandosi nel combattimento, vide in piedi colui che lo aiutava.
S. Marco invece dopo l'ascensione lo descrive seduto: poiché dopo la gloria di quell'ascensione ricomparirà alla fine del mondo come giudice».
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