Summa Teologica - III |
Supra, q. 66, a. 5, ad 4; In 4 Sent., d. 3, a. 2, sol. 2, ad 2; d. 6, q. 2, a. 1, sol. 1, ad 3
Pare che chi non è battezzato non possa battezzare.
1. Nessuno dà ciò che non ha.
Ma il non battezzato non ha il sacramento del battesimo.
Quindi non lo può dare.
2. Uno conferisce il sacramento del battesimo in quanto è ministro della Chiesa.
Ma chi non è battezzato non appartiene alla Chiesa in alcun modo, cioè né realmente né sacramentalmente.
Non può quindi conferire il sacramento del battesimo.
3. Conferire un sacramento è più che riceverlo.
Ma il non battezzato non può ricevere gli altri sacramenti.
Quindi tanto meno potrà conferirne qualcuno.
S. Isidoro [ Decr. di Graz. 2,1,1,59 ] dice: « Il Romano Pontefice ritiene che a conferire la grazia del battesimo non sia l'uomo che battezza, ma lo Spirito di Dio, anche se chi battezza è pagano ».
Ma non si può dire pagano chi è battezzato.
Quindi anche un non battezzato può conferire il sacramento del battesimo.
S. Agostino ha lasciato sospesa la presente questione.
Dice infatti [ Contra epist. Parmen. 2,13.27 ]: « È un'altra questione se il battesimo possa essere dato anche da coloro che non sono mai stati cristiani, né in proposito si deve dare una risposta azzardata senza l'autorità di un sacro Concilio sufficientemente autorevole per un argomento così importante ».
Ma in tempi posteriori la Chiesa stabilì che i non battezzati, sia Giudei che pagani, possono conferire il sacramento del battesimo, purché battezzino con la forma della Chiesa.
Per cui il Papa S. Niccolò [ Decr. di Graz. 3,4,24 ] così rispose ai quesiti dei Bulgari: « Voi asserite che nella vostra patria molti sono stati battezzati da uno che non sapete se era cristiano o pagano.
Ora, se sono stati battezzati nel nome della Trinità, non devono essere ribattezzati ».
Se però non fosse stata osservata la forma della Chiesa, allora il sacramento del battesimo non sarebbe valido.
E in questo modo è da intendersi quanto Gregorio III [ Epist. 1 ] aveva scritto al vescovo Bonifacio: « Quelli che sono stati battezzati dai pagani », cioè senza il rispetto della forma della Chiesa, « ti comandiamo di battezzarli di nuovo nel nome della Trinità ».
E la ragione di ciò sta nel fatto che per la validità del sacramento, come dalla parte della materia basta qualunque acqua, così dalla parte del ministro basta qualunque uomo.
Quindi anche un non battezzato può battezzare in caso di necessità.
Per cui due non battezzati potrebbero battezzarsi vicendevolmente, in quanto uno battezza l'altro e poi si fa battezzare da quello stesso che egli ha battezzato: e in tal modo conseguirebbero entrambi non solo il sacramento, ma anche la grazia del sacramento.
Se però ciò avvenisse fuori del caso di necessità, peccherebbero gravemente sia il battezzante che il battezzato, per cui verrebbe impedita la grazia del battesimo; il sacramento tuttavia non sarebbe invalido.
1. Chi battezza si limita a prestare esteriormente il suo ministero, ma chi battezza interiormente è Cristo, che può servirsi di tutti gli uomini per tutto ciò che vuole.
Quindi i non battezzati possono battezzare: poiché, come dice il Papa S. Niccolò, il battesimo « non è loro », ossia di quelli che battezzano, ma « suo », cioè di Cristo.
2. Chi non è battezzato, sebbene non appartenga alla Chiesa né realmente né sacramentalmente, può tuttavia appartenere ad essa per l'intenzione e la somiglianza dell'atto che compie, cioè in quanto intende fare ciò che fa la Chiesa e osserva nel battezzare la forma della Chiesa: e in questo modo opera come ministro di Cristo, il quale non ha vincolato la sua virtù ai battezzati, come nemmeno ai sacramenti.
3. Gli altri sacramenti non sono tanto necessari quanto il battesimo.
Per questo a un non battezzato si concede di battezzare piuttosto che di ricevere gli altri sacramenti.
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