Supplemento alla III parte |
Pare che la confessione non liberi dalla morte del peccato.
1. La confessione segue la contrizione.
Ma la contrizione basta già a cancellare la colpa.
Quindi la confessione non libera dalla morte del peccato.
2. Come è una colpa il peccato mortale, così lo è pure il peccato veniale.
Ora, secondo il testo delle Sentenze [ 4,17,3], mediante la confessione « ciò che prima era mortale diventa veniale ».
Quindi con la confessione la colpa non viene cancellata, ma solo mutata da un genere di colpa all'altro.
La confessione fa parte del sacramento della penitenza.
Ma la penitenza libera dalla colpa.
Quindi anche la confessione.
La penitenza in quanto sacramento trova il suo compimento soprattutto nella confessione: è infatti con essa che uno si sottopone ai ministri della Chiesa, che sono i dispensatori dei sacramenti.
Infatti la contrizione implica il proposito della confessione, mentre la soddisfazione viene determinata secondo il giudizio del sacerdote che ascolta la confessione.
E poiché nel sacramento della penitenza viene infusa la grazia, che determina la remissione dei peccati, come nel battesimo, conseguentemente la confessione rimette la colpa in forza dell'annessa assoluzione, allo stesso modo in cui la rimette il battesimo.
Infatti il battesimo libera dalla morte del peccato non solo in quanto è ricevuto di fatto, ma anche in quanto viene desiderato: come è evidente nel caso di coloro che si accostano al battesimo già santificati.
Se uno poi non mette ostacoli, riceve la grazia che rimette i peccati nell'atto stesso in cui riceve il battesimo, se tali peccati non gli erano già stati rimessi in precedenza.
E allo stesso modo si deve pensare della confessione connessa con l'assoluzione: che cioè essa libera dalla colpa già da quando è nel desiderio del penitente; però nell'atto della confessione e dell'assoluzione la grazia viene aumentata: e viene anche data la remissione dei peccati se il dolore precedente non era stato sufficiente per la vera contrizione, e il penitente in quel momento non mette ostacolo alla grazia.
Come quindi del battesimo si dice che libera dalla morte, così lo si può dire anche della confessione.
1. La contrizione implica il proposito della confessione.
Essa perciò libera i penitenti dalla colpa come il desiderio del battesimo ne libera i battezzandi.
2. Il termine veniale in quel testo non si riferisce alla colpa, ma alla pena, che può essere facilmente espiata.
Perciò non ne segue che la colpa passi a un altro genere di colpa, ma essa viene del tutto annichilata.
Infatti una colpa può essere veniale in tre sensi distinti: primo, per il suo genere, come una parola oziosa; secondo, per la sua causa: cioè nel senso che ha in sé la causa del perdono, come i peccati di fragilità; terzo, per quanto ad essa può capitare, come nel caso qui discusso: poiché mediante la confessione capita che della colpa passata uno consegua il perdono.
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