Supplemento alla III parte |
Pare che la bigamia che consiste nell'avere avuto successivamente due mogli non implichi un'irregolarità, cioè non sia un impedimento per ricevere gli Ordini sacri.
1. La pluralità e l'unità seguono l'ente.
Per cui un ente e un non ente non costituiscono alcuna pluralità.
Ora, per colui che ha avuto due mogli successivamente, mentre esisteva l'una non esisteva l'altra.
Quindi per questo egli non cessa di essere il marito di una sola moglie, qualità questa che l'Apostolo [ 1 Tm 3,2; Tt 1,6 ] esige per non essere esclusi dall'episcopato.
2. Mostra maggiore incontinenza chi commette fornicazione con parecchie donne che colui il quale successivamente ha più mogli.
Ma nel primo caso uno non diviene irregolare.
Quindi neppure nel secondo.
3. Se la bigamia causa l'irregolarità, ciò è dovuto o a motivo del sacramento o a motivo del rapporto sessuale.
Ma non è a motivo del sacramento: perché allora se dopo il consenso matrimoniale la moglie muore prima che sia consumato il matrimonio, e l'uomo sposa un'altra donna, ci dovrebbe essere irregolarità: il che invece è contro un decreto di Innocenzo III [ Decretales 1,21,5 ].
E neppure è a motivo del rapporto sessuale: perché allora dovrebbe essere irregolare anche chi ha commesso fornicazione con più donne, il che è falso.
Quindi in nessun modo la bigamia causa l'irregolarità.
Col sacramento dell'ordine si diventa ministri dei sacramenti; ora, chi amministra i sacramenti agli altri non deve avere in questo campo alcun difetto, difetto che interviene quando il significato di qualche sacramento viene menomato.
Ora, il sacramento del matrimonio sta a rappresentare l'unione di Cristo con la Chiesa [ Ef 5,32 ], che è l'unione di uno solo con una sola.
Quindi per la perfetta significazione del sacramento si richiede che il marito sia lo sposo di una sola donna, e che questa sia la moglie di un solo uomo.
Per questo la bigamia, che toglie questo aspetto, provoca l'irregolarità.
E ci sono quattro tipi di bigamia.
Il primo consiste nell'avere successivamente più mogli legittime.
Il secondo nell'avere insieme più mogli, di cui una legittima e le altre illegittime.
Il terzo nell'avere successivamente una moglie legittima e un'altra illegittima.
Il quarto nel prendere per moglie una vedova.
E a tutti e quattro è annessa l'irregolarità.
Inoltre viene addotto un secondo motivo.
In coloro infatti che ricevono il sacramento dell'ordine deve apparire la massima spiritualità: sia perché amministrano cose spirituali, cioè i sacramenti, sia perché insegnano cose spirituali, e devono occuparsi di esse.
Essendo quindi la concupiscenza la cosa più incompatibile con la spiritualità, poiché in essa « l'uomo diviene del tutto carnale » [ Agost., Serm. 162 ], in costoro non deve apparire alcun segno di una concupiscenza persistente.
Ciò invece appare nei bigami, i quali non si sono accontentati di una sola moglie.
- Tuttavia il primo motivo è migliore.
1. La pluralità simultanea delle mogli è una pluralità assoluta.
Perciò è del tutto incompatibile col simbolismo del sacramento e distrugge il sacramento stesso.
- Invece avere più mogli successivamente costituisce una pluralità sotto un certo aspetto.
Per cui ciò non distrugge la significazione del sacramento e non compromette il sacramento nella sua sostanza, ma nella sua perfezione: la quale però è richiesta in coloro che sono i dispensatori dei sacramenti.
2. I fornicatori danno segno di una concupiscenza più grave, ma non di una concupiscenza così persistente: poiché con la fornicazione non si stabilisce un legame perpetuo.
Inoltre non c'è una menomazione del sacramento.
3. La bigamia, come si è detto [ nel corpo ], causa l'irregolarità poiché elimina il perfetto simbolismo del sacramento, che si riscontra sia nell'unione degli animi espressa con il consenso, sia nell'unione dei corpi.
Quindi per costituire l'irregolarità si richiede la bigamia sotto entrambe le forme.
Perciò la decretale di Innocenzo III infirma quanto dice il testo delle Sentenze [ 3,27,10 ], che cioè il solo consenso matrimoniale espresso a parole basta a produrre l'irregolarità.
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