Supplemento alla III parte |
Pare che l'aureola sia dovuta anche al corpo.
1. Il premio essenziale è superiore a quello accidentale.
Ora la dote, che pure rientra nel premio essenziale, non è soltanto nell'anima, ma anche nel corpo.
Perciò in questo vi sarà anche l'aureola, che rientra nel premio accidentale.
2. Un peccato che si commette con il corpo riceve un castigo nell'anima e nel corpo.
Quindi anche il merito acquistato con il corpo esige un premio nell'anima e nel corpo.
Ora, il merito corrispondente all'aureola viene acquistato con il corpo.
Quindi l'aureola è dovuta anche al corpo.
3. Nei corpi dei martiri apparirà una certa bellezza soprannaturale nelle stesse cicatrici.
Da cui le parole di S. Agostino [ De civ. Dei 22,19 ]: « Siamo talmente presi, io non so come, dall'amore per i santi martiri, che nel regno dei beati vorremmo vedere nei loro corpi le cicatrici delle ferite ricevute per il nome di Cristo.
E forse le vedremo.
Esse infatti non saranno per essi delle deformità, ma degli ornamenti, e nel loro corpo splenderà una bellezza non corporea, ma spirituale ».
Perciò l'aureola dei martiri sarà anche nel corpo.
E lo stesso si dica delle altre aureole.
1. Le anime che sono attualmente in paradiso hanno le aureole, e tuttavia esse non hanno il corpo.
Quindi il soggetto dell'aureola non è il corpo, ma l'anima.
2. Tutto il merito deriva dall'anima.
Perciò anche il premio deve essere tutto nell'anima.
Propriamente l'aureola è nell'anima: essa è infatti la gioia per quelle opere a cui è dovuta l'aureola.
Tuttavia come dal gaudio del premio essenziale, che è la corona aurea, ridonda una certa bellezza nel corpo, che è la gloria del corpo, così dal gaudio dell'aureola risulta nel corpo una certa bellezza.
E così l'aureola principalmente è nell'anima, tuttavia per una certa ridondanza rifulge anche nel corpo.
Sono così risolte anche le obiezioni.
Si deve però notare che l'ornamento delle cicatrici che appariranno nel corpo dei martiri non può confondersi con l'aureola.
Ci sono infatti dei martiri che pur avendo l'aureola non avranno tali cicatrici: come ad es. quelli che morirono per annegamento, o per fame, o per l'asprezza del carcere.
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