Appendici al supplemento della III parte |
Pare che la pena suddetta sia volontaria.
1. Coloro che sono in purgatorio sono retti di cuore.
Ma la rettitudine di cuore, spiega S. Agostino [ Enarr. in Ps. 33 ], consiste nel conformare la propria volontà a quella di Dio.
Siccome dunque Dio vuole che essi siano puniti, essi stessi volontariamente soffrono tale punizione.
2. Ogni persona saggia vuole ciò che è indispensabile al raggiungimento del fine che si propone.
Ma coloro che sono in purgatorio sanno di non poter giungere alla gloria senza prima scontare la pena.
Quindi vogliono subire il castigo.
Nessuno chiede di essere liberato da una pena che soffre volontariamente.
Ora invece quelli che sono in purgatorio chiedono di esserne liberati, come risulta da molti episodi narrati nei Dialoghi [ 4, cc. 40,55 ].
Quindi costoro non soffrono volontariamente la pena suddetta.
Una cosa può dirsi volontaria in due diversi modi.
Primo, di volontà assoluta.
E in questo senso nessuna pena è volontaria: poiché la nozione stessa di pena implica un contrasto con la volontà.
Secondo, una cosa può essere volontaria di volontà condizionata: come è volontario il cauterio per riacquistare la salute.
E in questo senso una pena può essere volontaria in due modi.
Primo, perché mediante la pena acquistiamo un dato bene: e allora la volontà stessa prende su di sé una qualche pena, come è evidente nel caso della soddisfazione.
Oppure anche perché uno la accetta volentieri, e non vorrebbe che non ci fosse: come avviene nel martirio.
- Secondo, perché pur non ricevendo nulla da una data pena, tuttavia non possiamo raggiungere un dato bene senza di essa: come è chiaro nel caso della morte naturale.
E allora la volontà non va in cerca della pena, e vorrebbe [ anche ] esserne liberata, però la sopporta: e da questo lato la pena è detta volontaria.
In questo senso dunque la pena del purgatorio è volontaria.
Alcuni però dicono che essa non è volontaria in alcun modo: poiché le anime purganti sono così sopraffatte dalle pene da non sapere che si stanno purificando, pensando di essere dannate.
- Ma ciò è falso.
Perché se non sapessero di dover essere liberate non chiederebbero i suffragi, come invece fanno spesso.
Sono così risolte anche le obiezioni.
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