Giovanni Baiano |
Festa dell'Immacolata - Giornata di ritiro
Mattino 7,30 Preghiere
8 S. Messa - Comunione - Celebrata da un P. Domenicano
8,45 Colazione - Riflessioni - Lettura spirituale dal libro di Fonard "Vita di N. S. Gesù Cristo" - Alcuni brani ( Ediz. Dalla Società Ed. Internaz. )
9,30 S. Rosario
9,45 I Predica - Esposizione del SS. Teol. Scaramello
Iddio decretò la venuta del Figliolo a redenzione degli uomini.
A questa venuta interpose un lungo periodo di attesa di preparazione.
A fronte venuta del Salvatore era necessario che passassero dei secoli, e i profeti ammirassero la redenzione.
Consideriamo anche noi questa venuta e prepariamoci a questa rinnovazione della venuta.
Dio subito dopo la caduta di Adamo promette la salvezza - lo ripete ai patriarchi, lo comunica ai popoli per mezzo dei suoi profeti.
Gesù è il Salvatore che verrà a redimere la colpa degli uomini.
S. Giovanni il Profeta prevede Gesù ne prepara le moltitudini, in un tempo ormai vicino i tempi stessi ne erano preparati, col dominio come in gran parte dei popoli, che faciliterà l'espansione del cristianesimo.
E anche noi ci prepariamo a questa venuta, la Chiesa stessa ci guida in questo periodo d'Avvento, in cui ci ripete le profezie dell'antico Testamento, compiute in Gesù.
La Chiesa ha ricevuto la Missione da Gesù Cristo di generare Gesù Cristo stesso nelle nostre anime.
Ed esso che ci rinnova ad ogni anno con solennità e civili preparativi.
Con questo tempo d'Avvento si deve servire a ravvivare in noi la fede nella venuta di Gesù ad accoglierlo con maggior generosità.
Per primo ci invita alla purezza d'amore, la mondezza nel corpo, poi ancora l'umiltà per giungere a Lui accetto, poi con la confidenza vera e sincera in colui che viene portatore di grazie, col desiderio vivo insistente che il suo Regno venga in noi e nel nostro prossimo e quanto più grande sarà il nostro desiderio tanto più sarà completo il suo avvento tra gli uomini.
Preghiamo la Vergine SS. affinché ci guidi e ci aiuti a ben prepararci in questo periodo d'avvento.
10,30 Riflessioni
11 II Conferenza - Cat. Pietro part.
Oggi festa dell'Immacolata, ci ricorda il suo candore, la purezza, l'immacolatezza, la virtù dei giovani che ci deve interessare.
Non ci fu purissima Maestra, di esempio a noi, ce la pose Iddio stesso.
Maria fu la Ia tra le Vergini, prima di essere non fu vergine più pura di Lei.
Essa l'amò la purezza, ed accettò alla Maternità Divina soltanto perché non le venne meno la sua verginità "non più per opera d'uomo ma per opera dello Spirito Santo".
Essa si preparò con l'umiltà, con la modestia, mortificando la gola nel cibo, si teneva ritirata, e camminava modesta con gli occhi bassi, con la preghiera continua, essa ne evitò le minime orazioni: seguiamola anche noi: Ella fu chiamata da Dio a grande missione - anche noi siamo chiamati a grande missione, nella purezza prelibata per servirlo con amore in mezzo al mondo, a contatto del fango continuo senza lasciarci … in basso nella colpa.
Dio ci vuole puri e santi.
E Maria l'amò la purezza, anche noi amiamola, è la prima virtù che ci porta la gioia, la felicità vera della vita.
Maria fuggiva le occasioni, fuggiamole anche noi seguendo le motivazioni del nostro regolamento.
Essa usò dei mezzi costantemente per riunire nella virtù, anche noi seguiamo i mezzi che l'unione nostra vi pone per aiutarvi a indirizzarvi alla perfezione.
Il giovane puro avrà suoi compagni un'ascendente speciale, servitevene per condurli anch'essi alla purezza, affidategli il vostro esempio, il vostro consiglio, aiutateli, pregando per loro.
Acquistate con la pietà lo spirito di disgusto alle cose vane, ed equivoche, che attentano alla virtù, evitate gli incontri pericolosi, i libri e i giornali insinuanti.
Per noi è dovere continuo il mortificarsi per non cadere in peccati, noi che ci troviamo a continuo contatto col mondo.
Il mondo ci deride soltanto per invidia.
Pensiamo che Gesù ci ama e predilige, confidiamo in lui, con castigatezza dei nostri sensi.
L'impurità ci … alla morte …
Cosa vale delle comodità del mondo se ci portano al male, niente.
Attacchiamoci a Maria che tutta bella che tutta pura.
Convinciamoci di questa virtù così bella così necessaria per il nostro apostolato.
I giovani posseggono questo grande tesoro e non l'apprezzano, gustiamolo noi e facciamolo gustare dai nostri compagni, aiutiamolo a sostenersi.
Gli impuri hanno lo sguardo offuscato, hanno timore di vedersi e di lasciarsi vedere, e ve ne accorgerete appena vi troverete a contatto nel compimento del Vostro Apostolato.
Ora è tempo di formazione attendete alla purezza vostra per poter porci un tempo non lontano coltivarla fra i vostri giovani.
12 Pranzo - segue la stessa lettura spirituale - Sollievo
Pomeriggio 14,30 Vespri
15 III Conferenza - Fr. Teodoreto
È quest'oggi la festa della vostra protettrice.
Maria SS. è un capolavoro di Dio.
Innanzi ad un capolavoro dell'ingegno umano rimanete impressionati; cosa dovreste essere dinanzi a Maria SS.!
Dio fin dall'eternità ebbe in vista il capolavoro di Maria SS.
Per capirlo dobbiamo studiarlo con attenzione, meditarlo minutamente, penetrarlo bene con ponderatezza.
Gesù Cristo ha fatto delle promesse specialissime per i puri.
Voi seguirete l'agnello nella sua gloria altissima, avrete un posto privilegiato nel Regno di Dio.
Gesù rimase obbediente per 30 anni a Maria SS.: nascosto, umile e povero con Lei.
Furono questi gli anni migliori di Gesù per il suo Apostolato ed è per noi di grande insegnamento.
Impariamo da Lui ad amare i nostri cari, ad amarli soprannaturalmente per Gesù e Maria.
Gesù negli anni di vita pubblica ebbe sempre presente sua Madre, così pure noi per i nostri cari, non abbandoniamoli.
"Beati i cuori puri perché vedranno Dio".
Noi non abbiamo che da seguire il nostro regolamento.
Gesù ha pazienza di noi, ci attende sempre; non abbiamo che da donarci a Lui, e Lui ci aiuterà, ci guiderà.
Per prima cosa curiamo la nostra purezza.
Soltanto se ci applicheremo con amore riusciremo.
Abbiamo per l'Immacolata sincero e tenero amore.
Imitarne le sue virtù: l'umiltà, la pazienza, la dolcezza, la bontà.
Quante volte la nostra coscienza ci rimprovera qualche manchevolezza seguiamola correggendoci.
Pregare Maria con affetto e devozione, con amore replicandoli questi atti d'amore.
Portare in dosso una medaglietta della Madonna per ravvivare l'unione con Lei.
Recarsi mensilmente ad un suo Santuario in pellegrinaggio.
Noi aspiriamo ad una grandezza che non tramonta, curiamola con amore.
15,45 Riflessioni
16,10 IV Predica - Teol. Scaramello
Lo spirito di fede è grande in Maria SS. nell'accogliere l'annuncio dell'Angelo, con mondezza di cuore, in noi c'è un guasto, l'anima nostra ne subisce questo guasto del peccato originale, siamo portati a fare quel che non dovremmo fare, e a non fare quel che ci sarebbe di sicura salvezza, ha ragione Dio, le forze interiori alla ragione, il corpo all'anima, era questo l'ordine stabilito da Dio, che … col peccato d'Adamo.
Maria sola mantenne quest'ordine in se con la mondezza di cuore, con spirito di Fede profondo.
Privilegio di Maria esenzione dal peccato originale.
Il lavoro della nostra santificazione consiste nel mostrare, tendere l'ordine in noi stessi secondo il modello divino Gesù Cristo.
Coltivare in noi la grazia santificante che riceviamo da Gesù Cristo per giungere alla fede viva, alla mondezza di cuore.
Soltanto col possesso della grazia santificante noi partecipiamo dell'unione di Gesù Cristo e di Maria.
Lasciamo che lo Spirito Santo lavori in noi, raccomandiamoci a Maria affinché possiamo essergli sempre dei degni figlioli e raggiungerlo quindi in cielo nella gloria eterna.
16,40 Riflessioni - Benedizione
17,15 Adunanza di chiusura
In noi dobbiamo sentire la necessità di farci santi, ce l'ha detto quest'oggi la Vergine Immacolata.
Noi dobbiamo sentircela vicina a noi, invochiamola nei pericoli, figuriamocela vicina.
Se vorremo giungere alla perfezione dovremmo rivolgerci a Maria, io voglio essere catechista ed esserlo fino all'eternità con Gesù Cristo e Maria.
Confidiamo in Gesù Cristo e Maria e diffidiamo di noi stessi.
Dategli tutto il cuore, l'anima e la vita stessa.
Tornate dal ritiro con un proposito fermo risoluto energico: custodire la purezza nei più minimi particolari.
18 Uscita
Mattino 7,30 Preghiere - Meditazione
8 S. Comunione - S. Messa
9 Colazione - Lettura Spirituale: Memi Vian
9,10 Sollievo conversando sul terrazzo
9,20 Recita dell'Ufficio
9,45 Conferenza cat. Pietro - Riflessioni
Oggi ultimo giorno dell'ottava dell'Immacolata e terza domenica d'Avvento, la Chiesa oggi esulta per la prossima sua venuta.
Chiediamo all'Immacolata la grazia di ben conoscere il suo divin Figlio.
L'ultima volta abbiamo parlato di essere eletti in Gesù Cristo noi viviamo in Cristo.
Ora parleremo del mistero di Cristo: Redenzione - causa efferente - causa esemplare - causa espiatoria - causa soddisfacente e meritoria - unico modello perfetto di ogni perfezione.
Noi dobbiamo unirci a Dio, Dio supplisce alla nostra frivolezza per mezzo di Gesù Cristo per avvicinarci a Lui.
Gesù Cristo è la manifestazione e la rivelazione di Dio per mezzo di Cristo noi gustiamo l'amore, la bontà, la misericordia di Dio.
Gli attributi divini ci giungono sensibili a noi per Gesù.
Dio si conosce attraverso Gesù Cristo ci è modello di perfezione: Gesù Cristo è come Dio perfetto.
Gesù Cristo come uomo perfetto.
Noi siamo simili a Gesù Cristo e a Dio soltanto per la grazia santificante la sola che ci rende figli di Dio.
Lui per natura noi per mezzo della grazia senza di che non siamo suoi figli.
Gesù Cristo nelle sue perfezioni possiede i doni dello Spirito Santo, la fede di Gesù consisteva nella fiducia completa in Dio la speranza nella Sua glorificazione nella richiesta di grazie per suoi miracoli.
La carità esiste in Lui perfettissima.
Tutto quel che Gesù Cristo fa lo compie per il Padre.
Gesù Cristo possiede l'umiltà, la dolcezza, l'ubbidienza, la pazienza, la misericordia, lo zelo, la preghiera, in modo continuo perfetto e la dirige al Padre che in Lui si compiace.
Ci è modello nelle sue virtù umane.
Imitare Gesù Cristo nello stato di grazia poi nella pratica delle virtù, nelle opere, rendersi simili a Gesù Cristo il Cristiano è un altro Cristo = Per santificarci toglierci il peccato, le cattive abitudini, poi distruggere il nostro io lasciarci guidare dalle ispirazioni dello Spirito Santo ma bensì riferire tutto al Padre: siate imitatori di Dio come figli carissimi.
Gesù Cristo è causa di tutte le grazie che giungono a noi ( causa efficiente ).
La nostra santità l'otterremo facilmente se confideremo in Gesù Cristo se lasceremo operare Lui in noi.
Seguire Gesù Cristo nelle sue ispirazioni, non dobbiamo vivere noi ma Gesù Cristo in noi stessi.
10,20 S. Rosario in Cappella
10,45 Studio - Angelus - Esame particolare
11,50 Uscita
Pomeriggio 14,30 Divozione in Cappella
14,45 Conferenza Cat. Pietro - Conversazioni
Nelle nostre conversazioni edificanti se non ci viene spontaneo l'argomento, preghiamo della nostra Unione parliamone fra noi, riempiamoci di famigliarità, di carità fraterna, interessiamoci delle sue origini, seguiamone le sue attività con interessamento e preghiamo Gesù Crocifisso che ci sia sempre con noi vicino.
15,30 Conferenza Fr. Teodoreto - Riflessioni
Quest'oggi parleremo delle distrazioni.
Per quanto distratti noi potessimo essere durante l'orazione mentale, non sarà nullo né sprecato questo tempo se le ameremo una dopo l'altra con pazienza.
Alcuni consigli per combattere le distrazioni:
1. Passare le scene della Via Crucis soffermandosi su di esse, in fin dei conti tutti questi tormenti furono sofferti per me.
2. Offrire all'Eterno Padre le adorazioni di Gesù Cristo nel tabernacolo.
3. Offrire le orazioni ferventi dei compagni raccolti.
4. Leggere adagio alcune preghiere specie l'atto di dolore fermandoci a meditarci sopra.
5. Ripetere con la Corona un versetto di un qualunque salmo o giaculatoria.
6. Immaginarci di vedere il tabernacolo aperto dinanzi a Gesù Sacramentato e pronunciare qualunque ringraziamento.
Se si vuole si giungerà all'efficacia.
Cause involontarie che provocano la distrazione:
- stanchezza, si vince con questi mezzi sinora citati
- aridità: è opera di Dio che ce la manda per provarci per aumentare in noi lo sforzo di amore, per farci stimare di più il fervore, per punirci della nostra ingratitudine e per farci compatire gli altri che non meditano.
Cause volontarie: - nella volontà, nel cuore, nell'intelligenza, nei sensi.
I - Mancanza di preparazione, non ha letto niente, non ritardare nel cominciarla ma esser pronti, star senza far niente ci vuol sforzo.
II - Attimo sregolato a qualche cosa, sensualità, egoismo, ambizione, amicizie, voler bene a tutti ma non legarsi a nessuno.
Dobbiamo voler bene a tutti senza escludere nessuno, non giudicare dall'esterno, dai difetti, dall'antipatia ma egualmente a tutti perché sono tutti figli di Dio.
Prima di tutto coi vostri famigliari, poi coi vostri compagni: dimostrarglielo con la pazienza, con la calma, e non con la freddezza che vi porta ad aver simpatia per altri.
Cominciare dal poco con piccoli atti di gentilezza, prevenire gli incontri, le sgarbatezze e le ripugnanze, vincere se stessi il nostro egoismo, valersi sui precetti della carità, vincere la nostra natura perché Gesù vuole che noi vediamo Lui in tutti.
16,30 S. Benedizione a S. Massimo - Ricreazione
17,45 Adunanza di Chiusura - Cat. Pietro
Ad ogni giorno basti la sua croce, soffrire con Gesù, soffrire con letizia spirituale.
Improntiamo la nostra vita all'amor di Dio ed al compimento del nostro dovere.
Dobbiamo rendere per Gesù.
Dirigere la nostra opera i nostri intendimenti per far piacere a Dio, senza badare se a noi sia più o meno gradevole.
Vedere nel prossimo Gesù Cristo stesso, che soffre, che implora, che ci concede.
Curiamo innanzi tutto la nostra santità prima di arrivare a quella altrui.
Morire noi per poi morire nel Signore.
Non sono io che vivo ma Gesù Cristo in noi, il bene è fatto da Gesù Cristo i noi, il male solo è opera nostra, tutta nostra.
L'orazione no è una cosa sempre bella, ma richiede sforzo continuo a scacciare la distrazione da noi stessi.
Chi medita con volontà attenderà al proposito non già chi dice Signore, Signore ma chi fa la volontà del Padre mio.
Seguire le ispirazioni di Gesù Cristo sacrificare e unificare la nostra volontà a quella di Gesù Cristo.
Ricordiamoci che saremo premiato secondo la nostra somiglianza con Gesù Cristo.
Cercate la verità nella preghiera.
Angelus - Esame particolare
18,35 Uscita
Mattino 7,30 Preghiere - Meditazione
8 S. Comunione - S. Messa - a S. Filippo
9 Colazione - lettura Memi Vian "La mia compagnia" - Sollievo in terrazzo
9,10 Recita dell'Ufficio
Presente con noi il Cat. Tessitore nella mattinata - Visita del Cat. Giovanni Fonti in licenza.
9,30 Conferenza Cat. Pietro e Cat. Tessitore
Gesù Cristo è nostro modello perfetto, noi soli non saremmo capaci di imitarlo, ancora Lui ci sarà di aiuto nella sua imitazione.
Gesù è modello e artefice della sua stessa imitazione.
L'ingiuria non si misura da chi la fa ma da chi la riceve.
Con la colpa di Adamo.
Così pure per la riparazione si misura bensì da chi la fa e non da chi la riceve.
Peccato d'Adamo, peccato grave, la sua riparazione non è sufficiente dinanzi a Dio.
È necessario l'intervento di Lui stesso: Gesù Cristo viene Lui a riparare adeguatamente a riparare divinamente.
Gesù Cristo morì per noi in croce, per sovrabbondare alle nostre colpe, per dimostrare il suo amore verso il Padre obbediente, verso di noi misericordioso.
Il merito è personale, ma Gesù Cristo quale rappresentante degli uomini ha meritato per se e per noi tutti e dato a noi in misura grandissima.
Il merito si acquista secondo la libertà con cui si compie, più si è liberi e più si merita, e poi amore secondo l'applicazione con cui si fa più è grande l'amore e il desiderio nel compiere l'azione e più sarà grande l'opera e quindi il merito.
I meriti di Gesù Cristo sono per noi ed in modo illimitato, continuo, perenne.
La nostra debolezza deve servirci per umiliarci dinanzi a Dio per implorare a Dio il suo aiuto, l'applicazione dei meriti di Gesù Cristo, e Lui è sempre presso il Padre che prega, ripara, e implora per noi.
Gesù Cristo non è soltanto nostro modello ma nostro artefice nostro maestro nella sua imitazione.
Da noi nulla possiamo, ma con Lui tutto possiamo.
È Lui che agisce in noi.
Non lasciamoci mai accasciare e scoraggiare dalle nostre debolezze, dalle difficoltà ma confidiamo in colui che ci ha salvato e che ci vuol tutti salvi.
Cat. Tessitore - Sono queste considerazioni basilari.
Abbiamo in noi la debolezza di miseria di incapacità e debolezza di malizia, sono queste quelle che dispiacciono di più a Dio e di cui dobbiamo correggerci.
Le prime sono un pericolo grave devono destare in noi una vigilanza continua, la vita nostra deve essere un periodo di esperimento di aspettazione.
C'è in noi un fondo di soprannaturale che va a mano a mano aumentando, non fermiamoci alle nostre cadute ma riprendiamoci.
Solleviamo le nostre miserie e prontamente reagire invocando gli aiuti da Gesù Cristo che ci aiuti e operi in noi.
Imitazione di Gesù Cristo - impossibilità nostra di imitare il nostro modello con le sole nostre forze - Dio stesso ci da dei mezzi, è sorgente di grazia.
1) Impossibilità per l'uomo discendente da Adamo peccatore di riconquistare l'eredità perduta: soltanto un Dio fatto uomo può dare soddisfazione pienamente sufficiente - I l'uomo non può riparare il peccato di Adamo.
L'ingiuria è infinita perché rivolta ad un Dio infinito - Riparazione insufficiente perché fatta da uomini limitati.
II Dio manda il Salvatore promesso. Figlio di Dio fatto uomo.
Uomo: può sostituirsi ai fratelli peccatori e meritare per loro accettando liberamente di soffrire nella sua carne - Dio: il suo merito avrà valore infinito e quindi soddisfazione completa, riparazione completa.
2) Gesù Salvatore, valore infinito di tutti gli atti del verbo incarnato.
La redenzione non si opera, però che per mezzo del sacrificio della croce.
I Gli atti appartengono alla persona.
II La natura umana in Gesù è unita alla persona del Verbo, del Figlio di Dio.
III Molte azioni in Gesù Cristo non si compiono che per mezzo della natura umana.
IV Tutte le azioni di Gesù Cristo sono le azioni di un Dio quindi di un valore infinito.
V Dio ha fatto peccato per noi Gesù Cristo "Chi non conosceva peccato è stato fatto peccato".
VI Gesù Cristo morto volontariamente in croce per noi: per farci conoscere il suo amore verso il Padre e verso di noi "Affinché conoscano che io amo il Padre" e l'ineffabile carità di questo stesso Figlio verso di noi.
3) Gesù merita non soltanto per se, ma anche per noi, questo merito è fondato nella grazia di Cristo capo del genere umano, colla libertà e amore ineffabile, con i quali Gesù subisce la passione per tutti gli uomini.
I il merito è personale frutto della grazia.
II Pienezza della grazia in Cristo che è universale primo nato di ogni creatura.
III Abbondanza e bellezza di meriti di Cristo perché ha accetto liberamente e con amore le sue sofferenze.
È morto quando volle e perché lo volle "La sua ora".
Io brucio di essere battezzato.
4) Efficacia infinita delle soddisfazioni e dei meriti di Cristo confidenza illimitata che fanno nascere.
I Dio si compiace in noi perché ci ritrova il Figlio.
II Non dubitare della nostra santità perché Dio ci vuole santi.
III Confidiamo in Dio altrimenti faremo ingiuria ai meriti e alla passione di Cristo.
5) Cristo prega per noi presso il Padre.
La nostra debolezza titolo alle misericordie celesti, come glorifichiamo Dio invocando le soddisfazioni del Figlio.
I Gesù in cielo prega per noi, nostro mediatore "Sempre vivente egli intercede continuamente per noi".
II Per le nostre debolezze confidiamo in Dio "Chi mi libererà da questa lotta?
La grazia di Dio per Gesù Cristo Signore Nostro.
III Riconosciamolo quindi e appoggiamoci confidenti unicamente nella forza di Cristo.
IV Esultiamo del dono di Dio Gesù Cristo "Tutto io posso in colui che mi conforta".
V Ogni gloria dunque a Dio per mezzo di Gesù "Per Dominum Nostrum Jesus Cristum qui tenum vivit et regnat".
10,10 Riflessioni
10,30 S. Rosario in Cappella
10,45 Studio - Angelus - Esame particolare
11,45 Uscita
Pomeriggio 14,30 Divozione in Cappella
14,40 Conferenza Cat. Pietro
La festa del Santo Natale non lasciamola trascorrere senza un controllo di quanto abbiamo fatto, senza uno sguardo al nostro avvenire, senza la conferma di un proposito fermo, senza rivedere il bene ricevuto in questo anno.
Solenniziamolo nel vero senso cristiano, disposizione dei posti per via e corridoio, i posti in classe in Cappella, i cori in classe e Cappella.
Pintonello - Lettura di un brano da "Passionis Cristus" su la Passione noi Catechisti del SS. Crocifisso dobbiamo istruirci in modo particolare e …
Gli insegnamenti stessi dal nostro Divin Modello.
15,20 Conferenza Fr. Teodoreto - Riflessioni
Per la maggior parte della volte le distrazioni vengono da noi stessi.
Distrazioni dell'intelligenza avviene per la nostra impreparazione che si può prevenire fissando alla sera prima di coricarsi un pensiero, un soggetto che ci interessi, che ci tocchi da vicino.
Fare una raccolta di questi soggetti durante i ritiri segnandoceli a parte per buona meditazione.
Scegliere il soggetto secondo il proprio stato d'animo della giornata trascorsa.
Prima cosa prevenire la minima perdita di tempo: non è necessario variare il soggetto giornalmente ma durarlo fin tanto che ci interessa.
Scegliere un metodo: mettersi alla presenza di Dio, dare uno sguardo alle nostre miserie, poi unirci a nostri Signore, quindi entrare nell'argomento.
La leggerezza dello Spirito è un'altra causa di distrazione un po' come le farfalle, ma frenarlo e spostarlo a qualche pensiero buono: portarlo a Gesù alla sua misericordia, nelle porte dell'inferno, al giudizio universale.
Soggetti ben pronti, seguire un metodo, frenare la leggerezza.
Poi frenare gli sguardi indiscreti gli occhi sono i fotografi del diavolo, prevedere guardando senza vedere così non cadremo in immaginazioni pericolose.
Chi vuol vedere tutto non può pregare bene.
Mortificare frequentemente i sensi.
I nostri sensi li abbiamo dati a Dio nella promessa Battesimale: non usiamoli malamente.
Chi parla molto agli uomini parla poco con Dio: attenti alle parole inutili.
Dio parla all'anima nella solitudine.
Il religioso con le parole inutili profana il suo cuore.
Fare qualche mortificazione e penitenza speciale: mortificazione degli occhi, della lingua, della gola, vincere la volontà.
Cause diverse.
Mancanze volontarie: far cose spiacevoli al Signore è un peso che ci stacca da Dio quindi fare prontamente quel che piace al Signore.
Letture troppo affascinanti che disturbano la vostra mente: bisogna vincerle; non occorre sapere tante cose; preoccupiamoci di sapere quanto di dovere.
Le preoccupazioni profane: vigilate e occupatevi soltanto quel che è vostro dovere.
Chiediamo aiuti e protezioni alla Madonna.
Rimedi contro le cause: scelta del soggetto - l'applicazione del metodo - la soppressione delle leggerezze - rispetto ai sensi castighiamoli: gli occhi, impedire gli sguardi indiscreti - la lingua - la gola.
Rispetto alla volontà: impedirci le cose spiacevoli a Dio; sforzarci con la mortificazione, la castigatezza della volontà - fissare il soggetto portandosi dietro e servendoci di un libro - fissare il tempo ben definito - fissare il posto regolarmente - mettersi con buona volontà, imporcela tutti i giorni - concludere con una conclusione pratica.
16,30 A S. Massimo Benedizione
17 Ricreazione sul terrazzo
17,45 Adunanza di Chiusura Cat. Pietro e Cat. Tessitore
Appoggiamoci a Gesù e riceveremo da Lui solo gli aiuti utili per la nostra santificazione.
Attenti alla lettura dei libri e più ancora per noi lo sono dei giornali quotidiani ed illustrati.
Prima di leggere libri o giornali chiedete prima i debiti permessi.
Le letture non vanno controllate.
Dio ci concede di cadere in debolezze perché ci umilino, ci siano di sprone a confidare in Lui.
Cat. Tessitore - Mi congratulo della vostra disciplina esterna, sperando che vi sia utile per giungere a quella interna: procurate di essere sempre lieti, gioiosi internamente, la tristezza è una ruggine che vi predispone alla noia alla inoperosità.
Fare con semplicità tutti i nostri doveri.
Ricordiamoci della nostra responsabilità badate a rendere in atto quanto udite.
Esaminatevi circa la meditazione, la lettura.
Vi invito a comunicare quanto avete fatto in settimana circa la meditazione e la lettura dovendo della vostra applicazione e del vostri risultato.
Ricordatevi di impiegare bene la vostra giovinezza, voi siete dei privilegiati.
Fate tesoro di questo tempo di predilezioni col prepararvi bene alla vostra vita religiosa.
Tempo di misericordia di Dio verso di noi.
Proposito: superare qualche difficoltà nell'attendere alla nostra meditazione.
E farne relazione del vostro risultato la prossima Domenica.
18,30 Angelus - Esame particolare
18,45 Uscita
È quest'oggi la festa della vostra protettrice.
Maria SS. è un capolavoro di Dio.
Innanzi ad un capolavoro dell'ingegno umano rimanete impressionati; cosa dovreste essere dinanzi a Maria SS.!
Dio fin dall'eternità ebbe in vista il capolavoro di Maria SS.
Per capirlo dobbiamo studiarlo con attenzione, meditarlo minutamente, penetrarlo bene con ponderatezza.
Gesù Cristo ha fatto delle promesse specialissime per i puri.
Voi seguirete l'agnello nella sua gloria altissima, avrete un posto privilegiato nel Regno di Dio.
Gesù rimase obbediente per 30 anni a Maria SS.: nascosto, umile e povero con Lei.
Furono questi gli anni migliori di Gesù per il suo Apostolato ed è per noi di grande insegnamento.
Impariamo da Lui ad amare i nostri cari, ad amarli soprannaturalmente per Gesù e Maria.
Gesù negli anni di vita pubblica ebbe sempre presente sua Madre, così pure noi per i nostri cari, non abbandoniamoli.
"Beati i cuori puri perché vedranno Dio".
Noi non abbiamo che da seguire il nostro regolamento.
Gesù ha pazienza di noi, ci attende sempre; non abbiamo che da donarci a Lui, e Lui ci aiuterà, ci guiderà.
Per prima cosa curiamo la nostra purezza.
Soltanto se ci applicheremo con amore riusciremo.
Abbiamo per l'Immacolata sincero e tenero amore.
Imitarne le sue virtù: l'umiltà, la pazienza, la dolcezza, la bontà.
Quante volte la nostra coscienza ci rimprovera qualche manchevolezza seguiamola correggendoci.
Pregare Maria con affetto e devozione, con amore replicandoli questi atti d'amore.
Portare in dosso una medaglietta della Madonna per ravvivare l'unione con Lei.
Recarsi mensilmente ad un suo Santuario in pellegrinaggio.
Noi aspiriamo ad una grandezza che non tramonta, curiamola con amore.
Quest'oggi parleremo delle distrazioni.
Per quanto distratti noi potessimo essere durante l'orazione mentale, non sarà nullo né sprecato questo tempo se le ameremo una dopo l'altra con pazienza.
Alcuni consigli per combattere le distrazioni:
1. Passare le scene della Via Crucis soffermandosi su di esse, in fin dei conti tutti questi tormenti furono sofferti per me.
2. Offrire all'Eterno Padre le adorazioni di Gesù Cristo nel tabernacolo.
3. Offrire le orazioni ferventi dei compagni raccolti.
4. Leggere adagio alcune preghiere specie l'atto di dolore fermandoci a meditarci sopra.
5. Ripetere con la Corona un versetto di un qualunque salmo o giaculatoria.
6. Immaginarci di vedere il tabernacolo aperto dinanzi a Gesù Sacramentato e pronunciare qualunque ringraziamento.
Se si vuole si giungerà all'efficacia.
Cause involontarie che provocano la distrazione:
- stanchezza, si vince con questi mezzi sinora citati
- aridità: è opera di Dio che ce la manda per provarci per aumentare in noi lo sforzo di amore, per farci stimare di più il fervore, per punirci della nostra ingratitudine e per farci compatire gli altri che non meditano.
Cause volontarie: - nella volontà, nel cuore, nell'intelligenza, nei sensi.
I - Mancanza di preparazione, non ha letto niente, non ritardare nel cominciarla ma esser pronti, star senza far niente ci vuol sforzo.
II - Attimo sregolato a qualche cosa, sensualità, egoismo, ambizione, amicizie, voler bene a tutti ma non legarsi a nessuno.
Dobbiamo voler bene a tutti senza escludere nessuno, non giudicare dall'esterno, dai difetti, dall'antipatia ma egualmente a tutti perché sono tutti figli di Dio.
Prima di tutto coi vostri famigliari, poi coi vostri compagni: dimostrarglielo con la pazienza, con la calma, e non con la freddezza che vi porta ad aver simpatia per altri.
Cominciare dal poco con piccoli atti di gentilezza, prevenire gli incontri, le sgarbatezze e le ripugnanze, vincere se stessi il nostro egoismo, valersi sui precetti della carità, vincere la nostra natura perché Gesù vuole che noi vediamo Lui in tutti.
Per la maggior parte della volte le distrazioni vengono da noi stessi.
Distrazioni dell'intelligenza avviene per la nostra impreparazione che si può prevenire fissando alla sera prima di coricarsi un pensiero, un soggetto che ci interessi, che ci tocchi da vicino.
Fare una raccolta di questi soggetti durante i ritiri segnandoceli a parte per buona meditazione.
Scegliere il soggetto secondo il proprio stato d'animo della giornata trascorsa.
Prima cosa prevenire la minima perdita di tempo: non è necessario variare il soggetto giornalmente ma durarlo fin tanto che ci interessa.
Scegliere un metodo: mettersi alla presenza di Dio, dare uno sguardo alle nostre miserie, poi unirci a nostri Signore, quindi entrare nell'argomento.
La leggerezza dello Spirito è un'altra causa di distrazione un po' come le farfalle, ma frenarlo e spostarlo a qualche pensiero buono: portarlo a Gesù alla sua misericordia, nelle porte dell'inferno, al giudizio universale.
Soggetti ben pronti, seguire un metodo, frenare la leggerezza.
Poi frenare gli sguardi indiscreti gli occhi sono i fotografi del diavolo, prevedere guardando senza vedere così non cadremo in immaginazioni pericolose.
Chi vuol vedere tutto non può pregare bene.
Mortificare frequentemente i sensi.
I nostri sensi li abbiamo dati a Dio nella promessa Battesimale: non usiamoli malamente.
Chi parla molto agli uomini parla poco con Dio: attenti alle parole inutili.
Dio parla all'anima nella solitudine.
Il religioso con le parole inutili profana il suo cuore.
Fare qualche mortificazione e penitenza speciale: mortificazione degli occhi, della lingua, della gola, vincere la volontà.
Cause diverse. Mancanze volontarie: far cose spiacevoli al Signore è un peso che ci stacca da Dio quindi fare prontamente quel che piace al Signore.
Letture troppo affascinanti che disturbano la vostra mente: bisogna vincerle; non occorre sapere tante cose; preoccupiamoci di sapere quanto di dovere.
Le preoccupazioni profane: vigilate e occupatevi soltanto quel che è vostro dovere.
Chiediamo aiuti e protezioni alla Madonna.
Rimedi contro le cause: scelta del soggetto - l'applicazione del metodo - la soppressione delle leggerezze - rispetto ai sensi castighiamoli: gli occhi, impedire gli sguardi indiscreti - la lingua - la gola.
Rispetto alla volontà: impedirci le cose spiacevoli a Dio; sforzarci con la mortificazione, la castigatezza della volontà - fissare il soggetto portandosi dietro e servendoci di un libro - fissare il tempo ben definito - fissare il posto regolarmente - mettersi con buona volontà, imporcela tutti i giorni - concludere con una conclusione pratica.
Non ho potuto prepararmi per citarvi un esempio pratico di meditazione, però vi suggerisco un argomento dettatoci per quest'oggi da S. Giovanni Battista La Salle: "Di ciò che abbiamo fatto o mancato di fare per Iddio nel corso di quest'anno" ( Isaia ) - "Io sono il Signore questo è il nome Signore, non cederò ad altri né a idoli la gloria che mi è dovuta".
"Qualsiasi cosa voi facciate, fatela per la gloria di Dio Signora Nostro" ( S. Paolo ).
Spiega. Noi siamo in questo mondo unicamente per amare Lui solo e far piacere a Lui e ciò lo dobbiamo fare sempre in tutta la nostra vita.
È la prima cosa che domanda a noi: Amare Dio!
Compendio della legge di Dio.
Questo amore lo esplicheremo e lo dimostreremo: primo, quando noi abbiamo una grande stima per le perfezioni di Dio; secondo, avremo un solo attaccamento quello di Dio; terzo, faremo tutte le nostre azioni per Lui.
Ho avuto grande stima per Iddio? Mi sono ricordato sovente che Dio è presente dappertutto?
Noi creati da Dio unicamente per Lui non troveremo felicità vera se non in Lui.
Attacchiamoci a Lui se non altro che per il bene ricevuto da Lui.
Io amo veramente Dio, farò tutto per Lui per la sua gloria.
Tutto quello che io manco di offrire a lui è offesa alla sua bontà.
Frutto: dirigere la nostra intenzione prima di cominciare le nostre azioni offrendole tutte a lui.
Voi non ci avete fatto che per Voi e i nostri cuori non si riposano che in Voi.
Ed ora a lettura fatta di questo brano, seguire il nostro metodo: cominciando col metterci alla presenza di Dio.
Signore, ecco io sono qui dinanzi a te e ti adoro con Maria SS. ed i Santi gli Angeli del cielo.
Ma io qual peccatore non giungo a te, quindi umiliandomi delle mie colpe imploro perdono, per i meriti infiniti delle S. Piaghe di Gesù Cristo; per la preghiera fervente dei miei fratelli più diligenti, invoco sull'anima mia una goccia del Tuo Sangue preziosissimo che mi innalzi e mi unisca a te, che purificandomi mi porti a te presso il tuo Cuore ed acquisti il tuo Spirito.
Possa applicare quanto si è letto cominciando dal passo della S. Scrittura, esaminandoci in quanto abbiamo compiuto.
Sviluppate nel vostro cuore l'amore a Dio e vi troverete bene certamente.
"Da me non posso niente da te posso tutto, unendomi con Gesù e Maria".
Porto i saluti dei Fr. Assistenti che si raccomandano alle nostre preghiere.
Ora parleremo dell'umiltà.
Per comprendere meglio l'umiltà dobbiamo partire dal peccato originale.
In noi troviamo il germe del peccato; quindi dobbiamo star sempre in guardia, combatterlo sempre, specialmente nella superbia, in ogni nostro atto, non dimentichiamo mai quel che siamo.
Se c'è del bene in noi è opera di Dio.
Se c'è del male è tutto nostro e ce ne molto purtroppo.
In noi vi è ciò che è da esser sviluppato, il bene, e ciò da sopprimere e rinnegare, il male, spesso nascosto a noi stessi.
Gesù ci illumina colla sua grazia e viene a noi se la invochiamo.
Dobbiamo accusare nel colloquio le nostre imperfezioni così avremo gli aiuti necessari per vincerci: io devo combattere, chi non odia se stesso non è degno di Me.
Gesù ci permette delle cadute vergognose per faci comprendere la necessità di riprenderci.
Signore fammi la grazia di vedermi in ciò che devo correggermi.
Umiltà e verità.
La grandezza di Dio e la bassezza nostra ci sprona ad umiliarci.
Praticare l'umiltà di cuore; tutto ci viene da Dio, perciò tutto a lui dobbiamo.
La nostra felicità sta nel metterci al nostro posto dinanzi a Dio con verità e sincerità.
Si acquista con la preghiera.
Poi meditare su ciò, sulla grandezza di Dio, sforzarci sempre più a conoscere Gesù Cristo nel presepio, nella croce, nelle sue umiliazioni, sui beni ricevuti, sul nostro male compiuto, la lode per il bene compiuto spetta esclusivamente a Dio.
Combattere la vanagloria nei pensieri, parole ed opere, non temere di umiliarci troppo, praticarla: sottomettersi alla ubbidienza pronta alla prescrizione del nostro regolamento, i pretesti sono frequente, completa di giudizio: Iddio comanda devo ubbidire; lo leggo il mio regolamento, lo medito, lo pratico, mi sottometto al mio superiore: rappresentante di Dio, l'umiltà e l'ubbidienza sono fondamenta durature.
Riempirci di Dio facendo la sua volontà.
Uscendo da questo ritiro portiamoci con noi un proposito fermo risoluto rivolgetevi continuamente al vostro superiore per i consigli, i permessi, gli aiuti, preghiamo a Dio.
Riflessioni: fare la volontà del nostro superiore nei suoi consigli, nella sue raccomandazioni e suoi ordini attenersi esattamente né più né meno.
Osservanza del regolamento, volere fortemente.
Tesoreggiare di questo tempo di noviziato, alzata pronta, meditazione diligente e ben preparata, riprendendo il pensiero lungo la giornata.
Ore 18
Oggi è il primo ritiro per i congregati, quindi possiamo parlarci cuore a cuore di cose che riguardano proprio noi.
Il pensiero di morte ci deve seguire stasera, non seguire più la via di lume, come i Magi, dobbiamo migliorarci.
Siamo sinceri con i nostri superiori, non raccontiamogli frottole, non riteniamoli mai nulla, anche le inezie, se ciò avessimo fatto saremo meritevoli di morte, e se questo non ci venne lo fu per la misericordia di Gesù, stare uniti a Gesù a chi lo rappresenta il superiore.
Gesù e Superiore deve essere la stessa cosa un cuor solo, durante il ritiro comunicate con il vostro Superiore e ricevere la sua guida.
Da domani vita nuova da santi.
Della carità fraterna tanto ripetuta a Gesù Cristo e raccomandata a noi specialmente, ai congregati.
Gesù raccomanda la carità e insiste.
Essere tutti un corpo solo in Gesù Cristo.
Noi dobbiamo vedere Gesù Cristo in tutte le persone.
Non basta saperlo bisogna ricordarlo, cominciando da quelle più care e vicino estendendoci in tutto il prossimo.
Quello che avete fatto al più piccolo tra i fratelli lo avete fatto a me.
Non puoi amare Dio se non ami il tuo prossimo.
Gesù si è sacrificato per noi aguzzini, così noi dobbiamo sacrificarci per il nostro prossimo anche se ingrato.
Gesù prega pei suoi crocifissori; anche noi preghiamo per quelli che ci fanno del male, aver fiducia nel suo preziosissimo sangue.
A noi Catechisti ed Aggregati dice: Amatevi l'un l'altro come io ho amato voi.
Dio ha unito tutta l'umanità per mezzo di Gesù Cristo.
Offendendo il nostro prossimo offendiamo Dio stesso.
Per esserci perfetta concordia bisogna che ci sia un cuore solo e questo c'è se si ama tutti la stessa cosa: la volontà di Dio.
Non si può restare a metà e metà: amare Gesù Cristo e il nostro io.
Non fermarci sui difetti degli altri.
Usare grande carità: non giudicate e non sarete giudicati.
L'umiltà è base di questa carità fraterna.
Progredire ogni giorno nella carità fraterna.
I nostri difetti seguiamoli per averli sempre presenti, per sforzarci a correggerli e emendarci di qualche nostro difetto.
Pregate con Gesù affinché nessuna di queste anime che si trovano attorno a me si perdano.
Preghiamo per i nostri cari.
Aiuti dell'esempio, consiglio, nelle avversità senza distruzione.
Prima di tutto pregate e poi aiutateli i vostri parenti; e poi gli amici e conoscenti.
Il bene è contagioso alla stessa guisa del male.
Il bene si allarga come le onde nel lago al tonfo della pietra sino all'orlo di tutto il lago.
Portate i giovani a Gesù Cristo col buon esempio con la buona parola con carità, partendo di qua.
Art. 40 - Si intende che abbia compiuto il noviziato nel 17° anno di età.
Il periodo del Noviziato ci deve esser oltre che di formazione, anche di conferma alla nostra vocazione.
Art. 41 - Ottenuto il permesso ci si deve attenere alle disposizioni del nostro regolamento.
1) Per lo spirito di povertà, fare la relazione esatta sullo stato dei propri beni, le spese che fate, citare quelle pei vestiti pei libri, per stanare il cuore dalla roba, i soldi che riceveremo li spenderemo col permesso del superiore.
L'affetto alla roba porta gli uomini alla perdizione, alla gelosia dei beni altrui.
Voi non sarete più padroni ma amministratori della roba di Dio secondo le disposizioni del vostro superiore.
2) Determinare i permessi col superiore, secondo la propria condizione di famiglia circa le spese ordinarie giornaliere e mensili.
Tali permessi sono rinnovati mensilmente presentando la nota delle spese incontrate.
Mirare soltanto al necessario per la propria vita, né mai di fare una gran carriera.
Questa è la vera povertà: confidare nella Divina Provvidenza.
3) Stabilire per iscritto anche i permessi particolari.
Come figli di famiglia penseranno i vostri genitori, quindi a voi spetterà il chiedere il permesso al vostro superiore per domandare quanto vi possa esservi di necessità.
Accontentarsi delle cose modeste né mai desiderarne delle migliori. Anche i doni che ricevete comunicateli al superiore prima di prenderne vero possesso.
4) Dopo la professione si dovrà attenere esattamente a tutti questi permessi avuti con docilità; con ciò abbellite la vostra corona di meriti in cielo.
Per permessi urgenti ricorrere al superiore.
5) Nei bisogni urgenti ed impreveduti, elevare il cuore a Dio consultandolo con tutta semplicità operando in conformità all'intenzione del superiore qualcosa si trovasse con noi presente comunicandogli la cosa appena l'incontrerete.
6) Annualmente presenterete la nota generale delle vostre spese e delle entrate.
Così facendo ci troveremo veramente poveri.
Quelli che entrano negli ordini religiosi assumendo la carica di Economi, amministrano grandi somme; voi siete altrettanto economi di piccole somme come proprietà di Dio, facendo tutto con esattezza, con distacco dai beni della terra.
Da questa osservanza più o meno pronta e docile dipenderà l'osservanza dall'obbedienza
La purezza.
Non affezionatevi né al danaro, né agli oggetti in vostro uso, fate delle prove degli esercizi di tale genere, staccandovi da tutti e da tutto per farvi superiori, più prossimi a Gesù Cristo.
Il nostro corpo partecipa alla vita animale e vegetale, l'anima nostra alla vita angelica, la nostra fede ci fa vivere la vita cristiana con Dio ossia una vita divina.
Ordinariamente, e già da qualche anno a questa parte, si fa a metà agosto, intorno alla festa dell'Assunta, e solitamente di 3 o 4 giorni preceduti da una serie di esercizi spirituali serali per almeno una settimana, attenendosi circa come le adunanze del mercoledì.
Per la povertà non avete voto, ma ferma risoluzione, che è quasi come il voto.
Voti privati si intendono quelli fatti da sé privatamente.
In particolare: pellegrinaggi, far fare un quadro, far dire una Messa, questi non ci hanno dei grandi meriti.
I nostri benché leggendoli forte ( la formula ) combiniamo un legame fra noi e Dio facendoli noti al nostro superiore, e ai nostri confratelli.
Abbiamo ricevuto il corpo, l'anima, tutto da Dio e a Lui tutto doniamo, siccome con questi doni potremmo cadere e penare, ma noi possiamo prevenirle offrendo a Dio questi bei depositi.
Sono questi voti dei mezzi per conservarvi puri e uniti con Gesù.
Voti secondo quel che dicono le costituzioni.
Cominciano come i grandi atti: nel nome santo di Dio.
Chiamano a testimonio l'Essere Supremo che tutto possiede, in modo così solenne.
Questa formula fu ispirata a S. Giovanni Battista La Salle dallo S.S. Si fanno in ginocchio innanzi ad un'Ostia Consacrata.
Qui ci vuole la nostra fede.
Ogni volta che si fanno si acquistano dei meriti così grandi come quando si esce dall'amministrazione del S. Battesimo.
Dopo tale atto solenne, se si morisse, si va dritti in paradiso senza passare dal Purgatorio e ciò l'hanno detto gli stessi padri della Chiesa.
Dà ad ognuno delle grazie speciali secondo i propri bisogni richiesti dal nostro Apostolato Catechistico.
Chi ci ha portato qua è Gesù Cristo stesso, per una speciale disposizione, sin dal nostro primo giorno di nostra vita Dio ha disposto così, senza obbligarci, ma invitandoci, ci fa vedere la bellezza, ci dà le sue grazie per comprendere e sanarci, ci aiuta a restarci e a progredire.
Risoluzione che non si ferma.
Povertà evangelica.
Basti al discepolo di essere come il Maestro.
Basti al servo di essere come il padrone.
Non mirate né all'oro né ai valori umani, né borracce pel viaggio.
Non badate ad accumulare ricchezze perché tale tempo che per ciò impiegate lo sottraete alla vostra santificazione.
Gesù vuole da noi il distacco dai beni della terra.
Non vogliate mettervi in pericolo per le vostre cose di quaggiù,
facciamo secondo il nostro impiego soltanto per guadagnarci di che per vivere, escludere le ricchezze, tutt'al più preparare qualche piccola riserva per qualche malattia o vecchiaia senza però affannarci.
Gesù dice così: io penso a te, e tu a Me.
Disponi a servire secondo i bisogni della Congregazione.
Confidenza in Gesù e in Maria e i Santi.
Voto professato liberamente e volontariamente.
Promessa inviolabile per un anno, rinnovabile, termina con una bella preghiera breve ma efficace che ottiene grazie specialmente per la fedeltà a tali nostre promesse.
Tale osservanza non sarebbe possibile se non fossimo aiutati e guidati da Gesù e Maria, dalle loro grazie miracolose.
Avere una grande fiducia nella preghiera, il che ci fa scaturire le grazie miracolose da Gesù per mantenerci puri e forti tra il mondo.
Mettiamoci alla Santa presenza di Dio per esserne illuminati da Lui.
Disponiamoci ad essere pronti a fare quello che Lui vuole da noi.
L'acquisto si fa con la paga così la virtù si deve conquistare con la paga: cioè con lo sforzo: la parte nostra umana e la parte di Dio divina.
Prendere a modello nostro Signore Gesù Cristo innanzitutto con studiarlo minutamente, la povertà falsa provocata dallo spreco, da qualche disgrazia che fa perdere i beni.
La povertà ci spoglia del superfluo per renderci più atti al nostro progresso spirituale.
Esercitarsi nella volontà per comandarsi in tutto: esatti nei nostri orari, comandare ai nostri pensieri, affetti e opere in conformità al nostro regolamento secondo i pensieri di Gesù riguardo la ricchezza: nessuno può servire a due padroni, non potete servire Dio e le ricchezze.
È incompatibile l'amore a Dio e alle ricchezza.
Non affannatevi pel necessario della vostra vita.
Avere grande fiducia e speranza in Dio, occuparsi sì dei nostri interessi, ma indirizzare tutta la fiducia in Lui.
Gesù vuole che noi non siamo di quelli che cercano di arricchire.
Gesù nella sua vita terrena non intraprese opere lucrative, né si procurava danaro, ma viveva lontano dai beni e ne faceva insegnamento ai suoi discepoli.
Noi dobbiamo privarci del superfluo; certo che la definizione di ciò che possa essere o no superfluo è un po' difficile ma perciò confidiamoci nello spirito di Dio: nel vitto in tutto ciò che ci piace e così per il vestito, ed anche per l'abitazione. Delle vostre rinunce e delle vostre risoluzioni fatene prima far conoscenza al vostro superiore. Non lamentatevi delle privazioni e delle difficoltà che vi possono capitare; siate contenti di provarle per far piacere a Gesù.
La pia patria della Via Crucis ci è assai utile per ben prepararci alla S. Confessione.
Confessione che ci sarà di valido aiuto per la nostra santificazione, se in essa avremo sincero dolore e pentimento.
Combattere il peccato, prima il nostro peccato che si compie da noi.
Avere continuamente il sincero dolore pei peccati che noi commettiamo.
Facciamola con vera devozione, questa pia pratica della Via Crucis per stimolarci alla nostra maggior perfezione.
Se noi abbiamo il vero pentimento, avremo il vero amor di Dio.
Nelle preghiere che si fanno nella S. Messa, sono frequenti gli atti di pentimento, l'invocazione del perdono dei nostri peccati.
Abbiamolo sempre presente il pentimento delle nostre colpe, abbiamolo frequente nelle nostre attività quotidiane, abbiamolo e rinnoviamolo nella recita del Padre Nostro.
Gesù è morto per cancellare le nostre colpe.
La Chiesa ci invita incessantemente a protestare le nostre colpe.
Schieriamoci con Gesù e combattiamo il peccato.
Gesù con quelle anime che ha maggior confidenza si lamenta che sono troppi gli uomini che lo dimenticano, e dimenticandolo che lo offendono.
"Signore io risolvo di accettare tutto da te, e di offrire tutto a te in riparazione delle mie colpe".
Nel mondo ci sono due correnti una di fronte all'altra.
Quelli che commettono i peccati, e quelli che lo combattono: schieriamoci per questa ultima corrente, e il Signore non mancherà di esser contento e aiutarci lui a conservarci ed a infervorarci per questa via.
Riflessioni: Domanda a Dio la calma sul lavoro, che ti liberi dalle impressioni insistenti, procura di lavorare per Iddio, con calma, tranquillità, sforzati a volerla e poi a mantenere la calma.
Questa sia l'intenzione della Comunione di domattina.
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