Giovanni Cordiale |
"Piccolo di statura, molto esile e cagionevole di salute; ( facilmente si ammalava di raffreddori e bronchiti ), avanti negli anni portava in testa uno zucchetto di lana di colore grigio oppure di colore nocciola.
Era molto ordinato e vestito sempre a puntino, e pur non essendo ricercato, indossava sempre giacca e cravatta.
Di temperamento mite, molto misurato nel parlare, raramente alzava la voce, ilare e gioioso dominava le situazioni difficili senza lasciarsi travolgere da esse, e l'esuberanza dei ragazzi non lo esasperava." ( Sig. L. Pierbattisti ).
La sua indole era riservata e serena, la bontà d'animo risaltava dal sorriso aperto e dalla padronanza di sé come dalla disponibilità e dall'accoglienza nel trattare coi ragazzi e coi poveri.
Diligente e preciso nei suoi impegni, stimato dai suoi colleghi, sapeva intrecciare facilmente rapporti amichevoli e socievoli con gli altri.
Aveva un atteggiamento calmo e comprensivo.
Il cognome si adattava benissimo a quest'uomo: Cordiale di nome e di fatto! ( Testimonianza del Sig. Vettor, confermata anche da suor Vincenza ).
Un collega: "Era bravissimo, aveva una bontà enorme, dolce, sempre disponibile, pronto ad aiutare chiunque.
Mi aveva indicato qualche malizia per insegnare ai ragazzi a piegare il ferro.
Ricordo la sua figura: con la sua tuta, con lo zucchetto in testa… sempre gioviale, allegro con una buona parola per tutti.
Non l'ho mai visto triste. Aveva un carattere, un fare, che ti rendeva allegro… " ( Sig. A. Casale ).
"Un omino piccolo, molto affabile, sempre sereno, disponibile anche a parlare; minuto di una mitezza e gracilità… ma con una notevole carica di vitalità e umanità nei confronti dei suoi colleghi e allievi" ( Sig. M. Barutello ).
Generoso nel donarsi, manteneva la calma nelle contrarietà della vita, vedendo ogni cosa che gli capitava sotto il segno della Provvidenza, prendendo tutto con serenità, di buon animo, accettandolo dalla volontà di Dio.
Encomiabile il modo di ricevere gli ordini: sapeva fermarsi e interrompere il vecchio lavoro per rispondere a nuove richieste che gli venivano fatte, con spirito di obbedienza. ( Sig. Vettor ).
Anche il signor Provera, un suo ex collega, rimase colpito dalla sua bontà e da come osservasse prontamente le direttive dei suoi superiori, senza subirle.
Era un catechista da cui emanava un'intensa fede, un uomo di preghiera, di una levatura e profondità spirituali non comuni.
Il catechista Marietta riportò l'affermazione di Fratel Teodoreto circa il fatto che Cordiale fosse il catechista dotato della più alta spiritualità ( Sig. V. Moccia ).
"Durante un'assemblea dell'Unione, mentre faceva delle osservazioni costruttive nell'interesse dell'Opera, lo vidi stringere fortemente tra le mani il Crocifisso della corona del suo Rosario: questo mi rivelò quanto fosse appassionato al Crocifisso.
Schietto e obiettivo, manifestava il suo disappunto in modo pacifico e paterno." ( Sig. V. Moccia ).
"Io l'ho conosciuto ancora in via Feletto, ero ex allievo. Lui, ( Cordiale ) era molto sollecito nel consigliare, anche per non spendere dei soldi in più…
Poi lo ricordo nei ritiri, e dava l'impressione che lui fosse immerso nell'amore di Gesù Crocifisso.
Quando avevamo i ritiri era come assorto nella preghiera,e cercava di rispettare tutti i momenti di riflessione…
L'ho vista sempre come una persona umile e capace di perdono quando qualcuno diceva qualche cosa in contrario" ( Sig. U. Armani ).
La preghiera e il servizio confluivano l'una nell'altra, come nota Fratel Egidio, a proposito sia di Cordiale che di Lorenzatto: "Una caratteristica tutta particolare era l'amore alla preghiera che si perpetuava sulle loro labbra durante le ore della giornata.
Si vedeva in essi la presenza quasi tangibile dello Spirito Santo che li sosteneva in tutte le loro attività quotidiane. "
"Pregava a mani giunte davanti ai suoi allievi, concentrato nella preghiera…
Una persona semplice, umile e misurata di una profondità spirituale interiore che riusciva a trasmettere in modo naturale ai suoi allievi.
Si vedeva proprio che viveva nella luce del Signore…
Nell'insegnare non era solo attento alla parte professionale,c'era qualcosa in più, l'intenzione di inviare un messaggio di vita: viveva in grazia di Dio, e trasmetteva mentre insegnava, quello spirito di amore che aveva nei confronti del Signore."( Sig. Canzoneri )
Anche i signori Baiano, catechisti, hanno conosciuto Giovanni Cordiale.
Il fratello più giovane, Giovanni, ne parlava molto bene; diceva di come fosse umile e avesse un fare semplice.
Non si vantava mai delle attività che intraprendeva, non si metteva in mostra, tanto che il Professor Albino ( il fratello ) lo ammirò senza conoscerlo per la sua modestia, quando più tardi seppe dei suoi numerosi impegni.
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