Francesco Fonti |
Dal 1950 al 1963-64 la Ditta Fonti lavorò grazie alle commesse derivanti dalla ricostruzione delle scuole distrutte dai bombardamenti, che andavano completamente arredate.
Dopo il trasferimento dell'azienda, un'altra felice intuizione di Francesco Fonti riguardò il passaggio dalla produzione di banchi e sedie ( che ormai erano prodotti in serie, su una catena di montaggio ) a quella delle nuove attrezzature per l'atletica.
Con avvedutezza, si accorse per tempo che il segmento degli arredi scolastici era troppo combattuto.
Sorgevano un po' ovunque fabbricanti di ogni genere che in cantina o sotto una tettoia, con una modesta attrezzatura, fornivano gli stessi prodotti a prezzi stracciati.
In particolare, in Brianza c'erano dei veri avventurieri ( penso alla ditta Ars ) che non pagavano i fornitori e rovinavano tutta la piazza con prezzi da fame.
Questi signori ci facevano perdere la gare d'appalto, costringendoci a trovare nuovi sbocchi. ( Obialero )
Fu il Prof. Bracco, l'allora Presidente del Comitato Regionale Piemontese della Federazione di Ginnastica, già conoscente del padre Luigi, a indirizzare Francesco verso la nuova produzione ( erano gli anni 1966-67 ).
Così Giovanni Fonti, assiduo frequentatore della Fiera di Monaco, prese contatti con Gander ( capo della Federazione Internazionale di Ginnastica ) e poi con l'Ing. Reuther, un tedesco che aveva progettato i nuovi attrezzi adottati in Olanda e Germania.
L'intento suggerito da Bracco era quello di assicurare alla ditta l'esclusiva per l'Italia di questi brevetti.
Prima di cedere il diritto di fabbricazione, l'Ing. Reuther richiese la realizzazione di un prototipo per ogni nuovo attrezzo, in modo da collaudarlo personalmente.
I fratelli Fonti, rivolgendosi ai responsabili del reparto meccanica, e quindi in primis al capoofficina Obialero, furono molto chiari: "dobbiamo fabbricare un prototipo perfetto che rispetti in modo assolutamente fedele i disegni dell'Ing. Reuther.
È questo che si aspettano da noi.
Quando torneranno, al momento della verifica, non dovranno esserci obiezioni da parte loro".
Obialero curò personalmente tutti i particolari del progetto ( tracciatura, fusione ecc. ) in modo che ogni pezzo fosse intercambiabile con quelli già commerciati in Olanda, Germania ecc.
I tecnici tedeschi erano molto esigenti da questo punto di vista.
Prima del collaudo abbiamo montato il castello anelli nel cortile, la parallela asimmetrica nel reparto e via dicendo … finalmente è arrivata la delegazione composta dall'Ing. Reuther, dal Prof. Dane, dal Presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica Gander e da un interprete.
Abbiamo ancora le foto dell'evento.
È stato forse il più importante esame della mia vita.
L'esito fu molto positivo. Da quel momento, la produzione di arredi scolastici si è ridotta al minimo ( anche perché il Comune di Ragusa non aveva pagato una grossa commessa, causandoci gravi perdite ) e siamo passati senza mezzi termini alla produzione sportiva. ( Obialero )
Anche l'esercito italiano contribuì con le sue commesse a rilanciare la produzione.
La ditta Fonti allestì una serie di percorsi di guerra presso alcuni centri di addestramento militari ( CAR di Avellino e Piazza d'Armi a Torino ), dotandoli di molte attrezzature: castelli da sei metri d'altezza, funi, pertiche, tavole oscillanti, muri da scavalcamento, percorsi di travi, cavalletti puntamento fucile.
Indice |