Carlo Tessitore

Indice

L'apertura delle sedi dell'Unione Catechisti in Perù e in Spagna

Sotto la Presidenza Tessitore, l'espansione mondiale dell'Unione conobbe un vero e proprio periodo aureo, le cui ragioni vanno ricercate anche nella fruttuosa collaborazione con la famiglia lasalliana, sopra esaminata.

La lettura dei numeri del Bollettino apparsi negli anni '50 e '60 è, in merito, molto istruttiva.

I Paesi interessati a questo fenomeno erano essenzialmente quelli di lingua spagnola, in particolare Spagna e Perù.

È difficile arguire i motivi che portarono i Fratelli di origine iberica o iberoamericana a supportare con tanto impegno lo sviluppo dell'Unione Catechisti: probabilmente risultarono sensibili al messaggio di Fr. Teodoreto le popolazioni caratterizzate da una tradizione devozionale più legata al Crocifisso e, comunque, non ancora investite dai venti del secolarismo.

Dai primi scarni comunicati pubblicati sul Bollettino, veniamo a conoscenza di alcuni tentativi d'insediamento dell'Unione a Cuba, in Colombia e in Bolivia.

I Fratelli operanti sul posto giunsero a chiedere l'invio di alcuni Catechisti in grado di avviare nuove Scuole professionali ( vedi Colombia, Barranquilla ).

Tali richieste colsero impreparati i Catechisti torinesi, che erano impegnatissimi a garantire il regolare funzionamento della neonata Casa di Carità.

Si venne così a creare una situazione ambigua: l'area di diffusione della Divozione aumentava considerevolmente, cresceva, pure, in molti Fratelli, il desiderio di appoggiare fattivamente il progetto di Fr. Teodoreto, ma, d'altro canto, il numero dei Catechisti risultava insufficiente a sostenere un'opera su scala mondiale.

La carenza di Catechisti congregati affliggerà a lungo la Presidenza Tessitore: nel 1966 essi superano a stento la trentina.11

In questo quadro di luci e ombre, tuttavia, gli sforzi messi in atto dalle sezioni estere, grazie soprattutto a personaggi come Fr. Placido Fermin, Fr. Ambrosio Leon, Fr. Genasio Maria, caratterizzano uno dei momenti più fulgidi della storia dell'Unione, confermando in maniera sostanziale le predizioni contenute nel Diario di Fra Leopoldo.

Dopo qualche momento di esitazione, Tessitore, sostenne con grande vigore la propagazione dell'Unione nel mondo.

Purtroppo, intorno al 1976, questa spinta espansionistica, per quanto si può rilevare dai numeri del Bollettino, subì un'improvvisa paralisi.

Ciò non toglie che tra il 1961 ed il 1966 Tessitore ebbe la capacità e la volontà di imprimere all'Unione un afflato "missionario", conferendo alla Sede di Torino una discreta "visibilità" internazionale.

In questa forte spinta espansiva le dimissioni dalla CRT ed il conseguente impegno "a tempo pieno", ebbero certamente un ruolo non indifferente.

Certo, nella prospettiva del Presidente, gran parte dell'organizzazione e della formazione delle sezioni estere andava attribuita alla "amabilità" e disponibilità dei Fratelli, fatto che rendeva i Catechisti stranieri piuttosto estranei al controllo diretto della Sede di Corso Brin.

Tuttavia, in merito, Tessitore aveva definitivamente chiarito la sua posizione già nel 1951, in occasione di una Conferenza tenuta a Bordighera: l'Unione avrebbe dovuto essere progressivamente incorporata nell'Istituto dei Fratelli.

In seguito, egli non fece altro che attenersi scrupolosamente a questa linea di condotta che inizialmente avrebbe dovuto riguardare soprattutto le filiali non italiane.

Si può anche non condividere questa visione strategica; ciò, però, non intacca la limpida coerenza con la quale essa venne sostenuta.

Nel periodo del maggior successo internazionale dell'Unione ( 1963, visita di venti giorni in Perù ) Tessitore è contemporaneamente Presidente Generale e Direttore del Bollettino: le scelte editoriali del giornalino sono la cartina di tornasole della politica dell'Unione.

Articoli, titoli, fotografie possono fornire indizi interessanti sulle strategie internazionali decise in Corso Brin.

Dapprima il tono è sommesso: la creazione delle sezioni estere viene descritta come un fatto secondario, frutto dello zelo di qualche Fratello spagnolo o sudamericano.

Si tende a relegare l'argomento in rubriche redatte in lingua francese, specificatamente dedicate all'Istituto del La Salle ( "Echos de Frères" ).

Dopo il 1961 Tessitore cambia politica e si dilunga a descrivere le visite compiute dai Catechisti a Lima, Arequipa, Barcellona ecc.

Lo sviluppo dei vari distaccamenti regionali e nazionali carica di ottimismo i congregati piemontesi.

Nasce così la rubrica "L'Unione Catechisti nel Mondo" e aumenta il numero di fotografie ritraenti i Catechisti torinesi, in veste di "ambasciatori" della Sede Principale, ora a Barcellona, ora a Lima, ora a Tarragona.

Il giornalino assume un respiro internazionale: la Sede di Torino è spesso meta di pellegrinaggi da parte di aspiranti Catechisti che giungono dal Perù, dall'Etiopia, dall'Egitto.

Tessitore, sempre attento a non fare il passo più lungo della gamba, non nasconde i rischi connessi a questa coraggiosa svolta, ma non cerca neanche facili giustificazioni per gli eventuali fallimenti.

Specie negli ultimi anni della Presidenza non perde occasione per verificare personalmente la crescita materiale e spirituale delle nuove sedi.

Assiste personalmente a quasi tutte le cerimonie di consacrazione dei congregati spagnoli ammirando, in particolare, il sostegno che questi ricevono dalle famiglie, diversamente da quanto accade in Piemonte.

In seguito, dopo il 1966, i problemi economici della Casa di Carità sembrano prendere il sopravvento e gli ardori "missionari" si spengono.

Eppure, tra il 1958 ed il 1966, l'Unione aveva vissuto la sua piccola grande epopea.

Sono cinque i momenti chiave di questa espansione: il riconoscimento dell'Unione da parte dei vescovi di Arequipa e Lima ( rispettivamente il 26 giugno 1958 ed il 28 marzo 1960 ), l'inaugurazione della sede di Barcellona ( 8 dicembre 1960 ), i viaggi di Tessitore in Spagna e Perù ( 7-16 aprile 1963 e 18 luglio-13 agosto 1963 ).

I protagonisti di questi successi sono: in Sud America, Fr. Ambrosio Leon, assessore per l'Unione in Perù, e Fr. Genasio Maria; in Spagna, Fr. Placido Fermin, Visitatore del distretto di Barcellona.

In Perù, il primo nucleo di Catechisti nasce grazie alla propaganda effettuata a favore dell'Unione dalla locale "Legio Mariae".

In genere, comunque, lo sviluppo delle nuove comunità si compie in sette fasi: diffusione della Divozione, approvazione arcivescovile, inaugurazione della sede, prime consacrazioni, contatto "preliminare" con la "sede principale" di Torino, visita di cortesia dei presidenti locali a Torino ( M. Bargallò per la Spagna ), visita di Tessitore e Fr. Gustavo con relativa esposizione delle origini e dei fini dell'Unione.

Le prime quattro fasi di sviluppo sono interamente gestite dai Fratelli stanziati in loco e, in alcuni casi, si protraggono fino al 1963; in seguito il Presidente Generale ed i Catechisti torinesi intrecciano una fitta rette di contatti epistolari e non coi confratelli spagnoli e peruviani ( i Fratelli chiedono, però, ai Catechisti di poter visionare le lettere inviate a Torino ) che permettono un proficuo scambio di esperienze e informazioni.

Nella prima metà degli anni sessanta la pia Unione, nel suo complesso, continua a crescere sia in Italia che nel resto del nel mondo: ecco la situazione che Tessitore, nel 1966, lascia al neo Presidente Domenico Conti.

« Dopo il passaggio del Fr. Teodoreto alla vita eterna …ha avuto inizio l'espansione, che nel sessennio trascorso è continuata e si è accresciuta.

Faccio notare che ciò è avvenuto spontaneamente senza alcun impulso diretto da parte dei Catechisti torinesi, i quali erano troppo impegnati nel loro apostolato alla Casa di Carità per spingere lo sguardo al di fuori…

Ecco alcuni dati statistici che dicono meglio di ogni parola: …Sedi dell'Unione nel 1966: Diciotto, distribuite in sette distretti, delle quali 8 canonicamente erette …

Esse sono così ripartite: 3 in Italia ( Torino, Roma, Napoli ); 11 in Spagna ( Barcellona, Tarragona e Figueras nella Catalogna; Bilbao, San Sebastian, Zumarraga, Andoain, Irun, Zaragoza nel distretto di Bilbao; Valladolid e Bustiello nel distretto di Valladolid ); 2 in Africa ( a Keren e nel Madagascar ); 2 nel Perù ( Arequipa e Cuzco ) ».12

Sono dati che non hanno bisogno di commenti.

Essi ci forniscono l'aspetto forse storicamente più interessante della Presidenza Tessitore.

Indice

11 Vedi Bollettino del settembre-dicembre 1966 ( pag. 7 ).
12 C. Tessitore, Relazione dattiloscritta sessennio 1960-1966, settembre 1966.