Fratel Teodoreto e l'Adorazione al Crocifisso

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Spiritualità Lasalliana nella vita, nell'insegnamento, nelle opere

Tale spiritualità il Santo realizza innanzitutto nella sua vita: "nello spirito di martirio che è la scelta radicale di Dio, che è donazione o identificazione con il martire, il Cristo contemplato nella sua vita e nei suoi misteri:

il Mistero Pasquale della Passione, Morte e Risurrezione; nello spirito di abbandono mediante il distacco dalle cose per andare agli altri:

abbandono della famiglia, del censo, di un nome, di una sicurezza professionale, dei beni, di ogni altra sicurezza, quando con i primi Fratelli fa il voto di abbandonarsi completamente a Dio quand'anche fosse costretto, per tenere le scuole, a mendicare e a vivere di solo pane".

Tale spiritualità egli tende a realizzare e a inculcare nei suoi Fratelli, oltre che con l'esempio, con l'esortazione, la parola, l'insegnamento.

"Prendete l'obbedienza di Gesù Cristo per modello della vostra e sforzatevi di conformarvi ad essa, considerando quanto dice S. Paolo che Egli è stato obbediente fino alla morte di Croce…" ( R. 157).

Quando il Santo parla di "conformità" a Gesù Cristo, nella maggior parte delle esortazioni, è a Gesù Cristo sofferente che egli si riferisce. "Non si è cristiani che in quanto si è conformi al Salvatore, ed è l'amore delle sofferenze e della mortificazione che ci rende simili a Lui" ( M. 176,3 ).

E si potrebbero moltiplicare citazioni simili.

Questa conformità è partecipazione al mistero dell'Incarnazione, al mistero Pasquale.

La Passione e la morte di Gesù hanno una portata universale.

"Per completare e consumare l'opera della redenzione" occorre che ciascuno unisca "le sue sofferenze a quelle di Gesù Cristo, come essendo una delle sue membra sofferenti in Lui e per Lui" ( M. 195,1 ).

Partecipando alle sofferenze e alla morte di Cristo si è introdotti nella sua gloria ( La Salle MF 93,1-2 ): questa visione cristocentrica della mortificazione dà all'insegnamento lasalliano un valore con finalità positiva; la sofferenza è condizione di vita e non ricerca di morte: "La risurrezione di Gesù deve ancora procurarvi questo vantaggio di farvi risuscitare spiritualmente… e cioè di farvi entrare in una vita tutta nuova e tutta celeste…

Mortificate i vostri corpi terrestri, dice l'Apostolo, e spogliatevi dell'uomo vecchio per rivestirvi del nuovo" ( La Salle MD 29,3 ).

Nella semplice spiritualità dei suoi Fratelli e discepoli, il Santo assegna alla devozione a Gesù Crocifisso un posto di primo piano.

Non sto a citare le pratiche che lascia ai suoi Fratelli, ricordo solo le Litanie della Passione da recitarsi ogni giorno e due volte al giorno.

Inculcherà di portare sempre con sé il Crocifisso, di contemplarlo e di abbracciarlo spesso ( M. 163 ).

E questo in un secolo e in una nazione, in cui come rileviamo da una lettera di Bossuet, l'opposizione al culto del Crocifisso era forte sia per la influenza del Calvinismo sia per quella del Giansenismo: il primo radicalmente avverso alla croce, il secondo negando che il Cristo fosse morto per tutti gli uomini.

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