Senso della sofferenza |
Nel primo scritto, "Senso della sofferenza e della croce", Fr. Teodoreto propone ai suoi Catechisti alcune riflessioni riguardanti l'arduo tema della sofferenza.
Con la nostra mentalità, viene spontaneo pensare che il tema della sofferenza oggi non sia più di moda.
L'uomo moderno ha altre sensibilità, per cui rifiuta istintivamente un tema così "deprimente".
L'uomo moderno, nel suo linguaggio, nel suo stile di vita tendente al consumismo, cerca a tutti i costi la felicità nelle cose, nel loro possesso o fruizione, sempre in competizione con il vicino.
Felicità sempre a portata di mano, ma sempre sfuggente e irraggiungibile, per cui la ricerca si trasforma inevitabilmente in "infelicità" che alla fine diventa "sofferenza" con tutte le conseguenze anche patologiche che rendono la vita veramente difficile.
Ciò che si butta dalla finestra, rientra con prepotenza dalla porta.
Non è nella "evasione" la soluzione del problema.
La sofferenza, dopo la "felice colpa" dell'origine, da sempre e universalmente colpisce al cuore la nostra esistenza, quale elemento connesso alla limitazione della creatura umana.
La sofferenza è diventata parte indissolubile della nostra vita terrena e può diventarlo anche per la vita eterna, se si rifiuta il piano salvifico di Dio che ci chiama alla gioia.
Sta di fatto che l'uomo, moderno o non moderno, ha paura della sofferenza.
L'uomo di tutti i tempi e a qualunque credo appartenga, si pone sempre le stesse domande: come affrontare la sofferenza?
Si può convivere con la sofferenza? La si può eliminare? La si può o la si deve amare?
Lo stesso amore, che è parte essenziale della nostra esistenza e che si manifesta in tutti i modi che sappiamo, è più gioia o più sofferenza? Le cronache umane parlano chiaro.
La sofferenza è come un fardello, uno zaino che ci portiamo dietro per tutta la vita.
Fardello e zaino che Gesù chiama "croce", "giogo" che può diventare "leggero e soave" se noi lo vogliamo e lo portiamo insieme a Lui. Sono parole sue.
Lui stesso ha scelto la sofferenza per redimerci e salvarci.
Gesù Crocifisso, tramite Fra Leopoldo, ci invita a "portare la croce con gaudio".
Il peso, il dolore, la prova, la sofferenza che diventano "gaudio"!
Mistero inspiegabile per le nostre povere menti. Solo in unione con Lui questo è possibile.
Fr. Teodoreto, con il suo scritto semplice ma essenziale, ci ricorda appunto che la soluzione di tanto tormento è in Gesù "l'uomo dei dolori" e ce lo dimostra
Scritture alla mano. Gesù solo conosce l'uomo, a cui ha già dato la sua divina risposta.
Il secondo scritto, "Vivere con Gesù", opera forse di un Catechista per i suoi Confratelli e approvato da Fr. Teodoreto, è un programma di vita, che integra il primo scritto e ci ricorda in modo concreto che ogni istante della nostra vita, compresa la sofferenza, acquista valore salvifico solo se vissuto "in Lui, con Lui e per Lui".
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