Origini della "Divozione" |
Da quanto sopra si deduce inconfutabilmente che
a) nel 1906, il due agosto, festa della Madonna degli Angeli, ricorrenza del Perdono d'Assisi, compiuta la stesura della Divozione ed annotando sul Diario la prima di quella lunga serie di comunicazioni interiori col Crocifisso, Fra Leopoldo comprese che, con la Divozione alle Sacre Piaghe di Gesù, si stava iniziando qualche cosa di grande a consolazione del Papa, per la pace della Chiesa, per il ritorno degli smarriti.
Proprio in quello stesso esatto giorno si mise in moto verso Lembeek-lez-HaI Fratel Teodoreto, cioè colui che, non conoscendo allora neppur di nome Fra Leopoldo e divenuto poi il primo promotore della Divozione, farà vivere quella preghiera nei Catechisti del suo Istituto Secolare;
b) nel 1906, il 10 settembre Fra Leopoldo a Torino annotò nel suo Diario che dei Fratelli laici verrebbero in suo aiuto per diffondere la Divozione nel mondo; e proprio in quegli stessi giorni, al più tardi il 14 settembre, un venerdì, giorno dell'Esaltazione della Santa Croce, il Frère Anaclétus, nel Belgio, a Lembeek-lez-HaI, meditò quella conversazione sulle Opere di perseveranza dei Fratelli delle Scuole Cristiane, la quale fece balenare alla mente di Fratel Teodoreto l'idea di fondare l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.
Quella conversazione fu tenuta il 15 settembre, un sabato, nel giorno dedicato dalla Chiesa alla Beata Vergine Addolorata: analogia, codesta, che richiama al sogno premonitore di Fra Leopoldo, nel novembre del 1887, quando la Madonna Addolorata gli disse: « Ricordati di ciò che ha sofferto mio Figlio! ».
E si voglia notare che il sabato 15 chiudeva la settimana del lunedì 10, nel giro della quale la predizione sui fratelli laici soccorrevoli si era subito maturata e conclusa nel suo primo germe.
Soltanto il 7 aprile 1954, di ritorno da Neuchàtel e da un viaggio di conferenze, intrattenni Fratel Teodoreto sulla singolarità di cedesti miei primi raffronti, dandogli relazione del lavoro svolto a Neuchàtel e mettendo in rilievo quale eco me ne ripromettessi nell'Istituto Lasalliano per la propaganda della Divozione e per l'insediamento dell'Unione nel mondo: come autentica testimonianza dell'ispirazione e della volontà di Dio.
Lo potevo ragionevolmente supporre,
non solo perché il Frère Joseph si era offerto di fare
senz'altro stampare quella prima stesura, ma anche
perché al Direttore di Neuchàtel si era subito aggiunta
un'altra offerta nello stesso senso: quella del Frère
Dosythéus di Nantes, con un tale slancio che ancora
mi commuove al pensiero….
Fratel Teodoreto alzò il capo, nell'atto di chi intenda l'orecchio per richiamo di squillo improvviso.
Il nobile volto s'illuminò. L'occhio guardava lontano.
Vedeva forse la magnifica, ordinata « division de choc », divisione d'urto lasalliana ( com'ebbe a definirla quell'anima limpida di Fratello che fu il Segretario Generale Francois de Sales ) moltiplicare incalcolabilmente le proprie armi d'incruenta penetrazione nel mondo pagano d'oggidì con l'unire dovunque i migliori allievi ed ex-allievi delle sue Scuole nella luce orientatrice e nel calor motore della Divozione a Gesù Crocifisso?
Vedeva forse moltiplicarsi dovunque serrati, nell'azione e nel sostegno, i Frères Alcime-Marie e Joseph, i Brothers Cornelius Luke e Aloysius John, gli Hnos.
Plàcido Fermin e Justo Angel, i Broeder Macorat e Irmao Apollinario José, i Brat Slaboszewski, Rybicki e Fratel Saturnino?
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