Visita Sup. Generale F. S. C.

Fr. Henri

Ill.mo Dr. Conti Presidente dell'Unione Catechisti, Signor Presidente, cari amici Catechisti e Insegnanti, Istruttori, giovani, ringrazio il Sig Presidente di questa Casa di Carità per il caldo benvenuto che ha voluto darmi anche a nome dei Catechisti, degli Insegnanti e degli allievi in questo incontro che ho desiderato e voluto nella visita ai F.S.C. del nord Italia.

La vostra accoglienza così calda e simpatica mi dà una viva impressione che il titolo che ho letto sul fronte dell'edificio non è solo un nome ma corrisponde a una realtà.

Mi pare infatti di essere entrato proprio in una casa e cioè in una famiglia in cui regna la carità.

A Voi giovani desidero particolarmente rivolgere il mio saluto, ma prima lasciate che il mio pensiero si rivolga ai Vostri Superiori, ai Catechisti, agli Insegnanti, agli Istruttori e a tutti coloro che collaborano in questa CASA per la vostra formazione umana e spirituale e per la vostra preparazione professionale.

Conosco, finora soltanto per fama questa casa; conosco lo sue glorie passate e presenti, le numerose attività che essa svolge a favore del mondo operaio; conosco il ruolo importante che essa ha nella formazione e qualificazione professionale dei giovani e gli ottimi risultati conseguiti, nelle gare professionali regionali, nazionali e internazionali.

Conosco la sua origine soprannaturale e lo spirito profondamente cristiano che la anima e la sostiene; so che tutto questo è il frutto di un lavoro comune, di collaborazione fatta di dedizione e competenza degli Insegnanti e di impegno e corrispondenza da parte vostra, giovani.

Si deve vedere che l'albero è ottimo.

Nell'opera che voi svolgete: Catechisti, Insegnanti, Istruttori, certamente voi attuate quanto il Concilio Vaticano II afferma: "Dipende essenzialmente dagli Insegnanti se la scuola cattolica riesce a realizzare i suoi scopi a le sue iniziative".

E mi pare che il titolo della scuola anticipi di mezzo secolo quanto nello stesso Concilio auspica: "Che gli insegnanti unisca tra loro e con gli alunni il vincolo di carità e ricchi di spirito apostolico devono dare testimonianza sia con la vita; sia con la dottrina all'unico maestro che è il Cristo".

E non solo in questo senso Ia vostra Casa di Carità anticipa il pensiero del Concilio, ma anche nella 2a parte del titolo che la distingue: Arti e mestieri.

Dice infatti il Concilio: "Si deve far racconto di quelle scuole che sono particolarmente richieste nelle condizioni attuali, che sono quelle che vanno sotto il nome di scuole professionali e tecniche, gli istituti destinati all'iscrizione degli adulti all'insegnamento dei servizi speciali".

Tutto questo è attuato qui alla Casa di Carità, nello spirito autentico di S. Giovanni Battista De La Salle che dedicò la sua vita alla formazione di scuole popolari e professionali nelle quali volle che regnasse lo spirito di famiglia e tutto fosse imperniato dallo spirito di Gesù.

Su questa linea il Ven. Fratel Teodoreto che voi avete la fortuna di avere presente fra queste mura e che con gioia mi recherò a venerare fra poco nella sua tomba.

Su questa linea egli aiutato e incoraggiato dal Servo di Dio Fra Leopoldo si mosse e chiamò a collaborare i migliori allievi della scuola cristiana i cari Catechisti dell'Unione.

A Voi Catechisti, Insegnanti, allievi egli è presente con quella dolcezza ma anche con quella sua costanza che lo caratterizzarono.

Cristo Crocifisso, servo di amore e di gioia perché ben sapeva che solo in Lui pegno di Redenzione e di Risurrezione ha senso l'impegno di vita dedicata al servizio dei fratelli, solo in Lui ha senso il termine di carità.

Accogliete sempre più intensamente giovani, il messaggio che questa casa vi trasmette; costituite veramente una famiglia, la famiglia dei figli di Dio uniti dal vincolo della carità in cui regna l'amore che è Dio stesso; in cui la comprensione reciproca la collaborazione, l'aiuto diventano non un dovere più o meno gravoso, ma una manifestazione della carità più grande: la carità di Cristo che dà la vita per i propri fratelli.

Trasformate il lavoro, il mestiere in arte perché la vostra vita diventi un capolavoro di arte; una testimonianza aperta; leale, coraggiosa del più autentico cristianesimo.

Anche a voi il Concilio ha affidato un compito: quello di portare nel mondo del lavoro Gesù Cristo, vostro compagno di lavoro, il Maestro, il Salvatore di tutta l'umanità; quello di presentare agli altri giovani il volto di Cristo, il vero eroe umile e saggio il profeta della verità e dell'amore il compagno e l'amico dei giovani.

Anche noi vi ripetiamo il messaggio del Concilio: "Allargate i vostri cuori alle dimensioni del mondo, ascoltate l'appello dei vostri fratelli, mettevi coraggiosamente al loro servizio, le vostre giovani energie; lottate contro ogni egoismo".

Siate generosi, puri, rispettosi, sinceri e questa vostra Casa di Carità che sentiamo così vicina a noi, che sentiamo anche nostra, a cui guardiamo con tanto affetto e tanta fiducia continuerà e svolgere la missione che Dio le ha affidata.

Missione che è quella di educare cristianamente nelle arti e mestieri per salvare anime e per formare nuove generazioni.

Questo nostro augurio fervido e cordiale assoluto che vi portiamo a nome nostro personale e a nome di tutti i Fratelli delle Scuole Cristiane che rappresentiamo vuole testimoniare cari Catechisti, Insegnanti, Istruttori allievi la nostra ammirazione e il nostro affetto per l'Unione Catechisti e per le sue opere volute da Dio dove l'umiltà, il sacrificio e l'eroica dedizione si formerà quell'albero magistrale che darà abbondantissimi frutti.