Lavoro Formazione Vangelo |
Questo libro è la presentazione di un Ente di formazione professionale, la Casa di Carità Arti e Mestieri, attraverso i lineamenti della sua proposta formativa, e brevi cenni di storia.
Esso è rivolto a chiunque intenda avere una conoscenza di quest'Opera.
Tra questi, in primo luogo, i collaboratori interni ed esterni, specialmente quelli di recente assunzione.
La conoscenza più piena di una data realtà o attività la si acquisisce senza dubbio immergendosi in essa, specialmente quando si tratti di acquisizione di un "carisma", di cui la Casa di Carità, quale istituzione educativa di proposta cattolica, ritiene di essere dotata.
Tuttavia una preparazione propedeutica basata sull'apprendimento sistematico delle nozioni, delle motivazioni e dei tempi di realizzazione dell'Istituto può essere indispensabile, specie considerando gli sviluppi che esso ha avuto nell'ultimo decennio, con l'istituzione di nuove sedi.
Per i collaboratori temporanei ed esterni la dotazione di un testo organico illustrativo dell'Opera è quanto mai necessaria, anche in considerazione delle nuove modalità di insegnamento, che prevedono lo svolgimento di attività formative all'esterno delle sedi dell'Istituto ( corsi presso gli stabilimenti, formazione a distanza, ecc … ).
Ma una presentazione organica della Casa di Carità è anche necessaria per quanti seguono l'Opera a vario titolo, dagli operatori pubblici e privati della formazione professionale, ai destinatari dell'attività formativa - in primo luogo gli allievi ed ex-allievi più motivati - agli imprenditori e ai benefattori.
L'occasione per la pubblicazione di questo libro è l'Anno Giubilare 2000, che coincide per la Casa di Carità con l'Ottantesimo della sua istituzione.
Tale anniversario può avere due punti di riferimento: il primo è il 24 novembre 1919, in cui la denominazione Casa di Carità compare nel diario di fra Leopoldo, come sarà ampiamente illustrato; il secondo è il 18 ottobre 1920, in cui hanno inizio i primi corsi di formazione.
La coincidenza dell'Ottantesimo con il grande Giubileo del 2000, che è un invito alla conversione e alla riconciliazione, interpella profondamente i vari operatori della Casa di Carità ad una riflessione sulle sue radici, e ad una coerenza di pensiero e di comportamento nell'assolvimento della missione educativa.
La traccia dei lineamenti della Casa di Carità che qui si espone ha riguardo essenzialmente alla proposta formativa, cioè agli aspetti di elevazione professionale, umana e spirituale conferiti insegnando il lavoro.
Le nozioni più strettamente tecniche della formazione professionale sono presupposte e pertanto solamente accennate.
Invero tutto il lavoro svolto dalla Casa di Carità, non solo con l'approntamento e lo svolgimento dei corsi di formazione, ma altresì con gli studi di ricerca in vari progetti di addestramento, di orientamento, di qualificazione per il lavoro, di monitoraggio, di certificazione della qualità, e simili, costituiscono il suo patrimonio di competenza e di professionalità.
Potrebbe essere interessante anche a questo riguardo tracciare una sintesi intesa ad individuare ed a esplicitare le note specifiche dell'apporto della Casa di Carità sul piano strettamente formativo - professionale, tanto più che questo è connesso e qualificato dal carisma della proposta formativa.
Ma al momento intendiamo soffermarci essenzialmente su quest'ultima, che costituisce l'anima di tutta l'Opera, e pertanto va gelosamente custodita, meditata e sviluppata.
La proposta formativa della Casa di Carità, non solo, ma la stessa natura dell'Istituto, è di carattere profondamente cristiano, quindi in piena apertura alla verità e alla libertà.
Teniamo presenti, tra l'altro, alcune delle parole di Gesù al riguardo: "Io sono la verità" ( Gv 14,6 ) e " La verità vi farà liberi" ( Gv 8,32 ).
Si pone qui il problema del dialogo con coloro che espressamente o praticamente non riconoscono la verità del Vangelo.
Il rapporto sembrerebbe difficile, o comunque delicato, poiché dal loro punto di vista un'impostazione religiosa potrebbe apparire come settoriale, se non addirittura partigiana.
Al riguardo va tenuto presente che la Casa di Carità, come del resto la scuola cattolica, è luogo di evangelizzazione, proprio ponendosi come luogo di cittadinanza e di apprendimento, cioè di scambio di opinioni e di proposte.
Una delle prime missioni della Casa di Carità è appunto quella di smentire il pregiudizio della pretesa settarietà, aprendo il dialogo con tutti in termini di carità.
È una costante questa, con varie esperienze significative: per riportarne una di una certa rilevanza, ricordiamo quella di una classe di allievi malesi islamici ai quali, su loro richiesta, è stata messa a disposizione una sala perché potessero effettuare i loro riti.
L'annuncio evangelico in questo caso è stato il garantire, in un ambiente cattolico, la libertà di ogni uomo, che è figlio di Dio.
Ciò che si intende qui dichiarare è che tale orientamento religioso si pone, nei confronti dei collaboratori, per lo meno come un'adesione di carattere culturale, nel senso che chi opera e insegna nella Casa di Carità deve avere come riferimento ideologico e morale il Vangelo.
Naturalmente l'auspicio è che l'incontro con la Casa di Carità possa essere una conversione sul piano della fede, ed è questa la prima testimonianza che la nostra Opera intende svolgere nei confronti del suo personale, prima ancora che nei confronti degli allievi.
Ma è evidente che una svolta di fede, di conversione e di approfondimento può essere solo proposta, non certamente esigila o imposta.
Questo libro espone idee, concetti e obiettivi propri e caratteristici della Casa di Carità, per cui l'autore si è limitato ad un'opera di raccolta e, si augura, di esposizione sistematica.
Ma tali requisiti appartengono all'Istituto, al suo carisma intrinseco, nonché alle esplicitazioni che si sono gradualmente sviluppate attraverso le ispirazioni1 di fra Leopoldo, gli scritti e l'opera di fr. Teodoreto, la graduale attuazione e sistematizzazione da parte dei Catechisti, dei Fratelli e dello stesso personale della Casa di Carità.
Per questi motivi nel testo vi è un'ampia appendice, con lo stralcio di alcuni scritti dei suddetti fra Leopoldo e fr. Teodoreto, con l'esposizione della proposta formativa degli anni 70, redatta a cura del dr. Domenico Conti e del prof. fr. Secondino Scaglione, e con altri dati sull'Opera.
Sarebbe doverosa un'attestazione di riconoscenza nei confronti di tutti coloro che hanno operato, con il pensiero e con l'azione, all'elaborazione e all'attuazione del messaggio della Casa di Carità Arti e Mestieri.
Nel testo ci si è limitati a ricordare solo i fondatori, altrimenti la parte storica avrebbe dovuto avere più ampio respiro.
A tutti gli artefici dell'Opera è dedicato questo libro.
E non solo a quelli del passato, ma anche agli operatori attuali, che con la loro dedizione, e sovente abnegazione, portano avanti il cammino educativo, nel disimpegno quotidiano di delicate responsabilità, quali quelle di votarsi alla formazione di giovani e di lavoratori, nel contatto diretto, o in quello mediato dell'elaborazione di progetti o di adempimento di servizi.
In ultimo mi sia consentita una sola dedica esplicita, perché doverosa, a mia moglie Irene, per il suo generoso coinvolgimento nel mio modesto servizio nella formazione professionale.
Affido questo libro a Maria Immacolata, "protettrice e direttrice" della Casa di Carità Arti e Mestieri.
Indice |
1 | Sulle ispirazioni a fra Leopoldo, nel testo esprimiamo il nostro atteggiamento, che qui compendiarne in questo giudizio del ven. fr. Teodoreto: "Non intendo dare a tali manifestazioni altro valore che quello umano e, presentandole come scritte dal servo di Dio, accetto fin d'ora il giudizio che dalla Santa Chiesa, a suo tempo, verrà dato" ( "Nell'intimità del Crocifìsso", pag.44 ). |