Ritiro del 12/5/1996
1 - In debito verso il Padre
2 - Il suo amore può portarci a perdonare
3 - La volontà di colui che mi ha mandato
4 - "Io ti ho riscattato"
5 - Il Signore continua a perdonare
Continuiamo la nostra riflessione sul Padre nostro, la preghiera più bella che Gesù stesso ci ha insegnato.
Peccatori e in debito verso il Padre, al Padre si chiede perdono: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori"; è al Padre che ci si rivolge per chiedere che rimetta i nostri debiti.
Pensiamo al figlio prodigo che, pentito, viene ad implorare il perdono del Padre: "Mi alzerò e andrò da mio padre.
Gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te".
Il padre attende questo passo e vi risponde riversando sul figlio tutto il suo amore misericordioso: "Rivestitelo… mettetegli l'anello al dito e i calzari…".
Dal padre gli viene ridonata la dignità di uomo, di figlio di Dio, di cui è stato denudato dal peccato.
Ma, come sempre in tutta la sua opera, il Padre esige la cooperazione umana.
È vero, egli è sempre disposto a perdonare; mai Dio ci rifiuta il suo perdono (noi qualche volta sì: "Non lo posso perdonare", abbiamo detto), ma vuole che lo chiediamo con molta umiltà e fiducia.
Tutto questo per la nostra guarigione interiore e profonda, per farci prendere pienamente coscienza del peccato commesso e quindi perché ci sia davvero una consegna della nostra povertà, miseria, fragilità umana che ci ha portato a peccare.
Dio ci ama e il suo amore non potrà mai venire meno e ci perdona amandoci.
Ecco allora che anche noi dobbiamo tenere presente questo atteggiamento del Padre e solo il suo amore in noi può portarci a perdonare amando chi ci ha, in qualche modo, feriti e offesi.
"Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati", dirà Gesù ( Mc 2,5 ), ma è al Padre che consegniamo il nostro cuore bisognoso di perdono in Cristo Gesù nello Spirito Santo: "Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?" ( Mc 2,7 ); e Giovanni stupendamente ci dice: "Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate, ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre, Gesù Cristo giusto.
Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati" - con la morte di Gesù in croce, la morte è stata sconfitta: "O morte, dov'è la tua vittoria?" - "non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" ( 1 Gv 2,1-2 ).
Il peccato causa la morte nel cuore dell'uomo.
Quando una creatura pecca si allontana da Dio e nel suo cuore non c'è più spazio per l'amore di Dio; dove c'è peccato, Dio non c'é, ma Dio non vuole la nostra morte, Dio vuole la vita perché egli è fonte di vita, essendo Amore.
È molto eloquente allora quanto in merito ci dice s. Paolo: "Con lui, Dio ha dato la vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l'incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i peccati, annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli.
Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce" ( Col 2,13-14 ).
Quanto è forte l'amore di Dio Padre per noi peccatori e Gesù misericordioso ce lo dona, perché nessuna creatura, a causa del peccato, perisca.
Stupendo quanto ci dice ancora Gesù: "Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me e colui che viene a me non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno" ( Gv 6,37-39 ).
Il Padre è un Dio misericordioso, un Dio di tenerezza.
In merito ci dice il profeta Michea: "Sopporterò lo sdegno del Signore, perché ho peccato contro di lui…
Qual Dio è come te che toglie l'iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità; che non serba per sempre l'ira, ma si compiace di usar misericordia?
Egli tornerà ad aver pietà di noi, calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati" ( Mi 7,9.18-19 ).
E Davide ci invita a pregare così: "Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato; lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato" ( Sal 51,3-4 ).
E con la potenza dello Spirito Santo, o Padre buono, noi ti chiediamo di creare in noi un cuore nuovo e preghiamo ancora con il Sal 51,12: "Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo", che non ceda alle tentazioni che ci portano al peccato.
Può forse il Signore rimanere insensibile nei confronti delle sue creature lacerate dal peccato e dal male?
È bello pregare così con il cuore, come il figlio prodigo: "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degni di essere chiamato tuo figlio" ( Lc 15,21 ).
E in che modo ci risponde il Padre che perdona ogni peccato, perché sa solo amare?
Così: "Non temere, perché io ti ho riscattato; ti ho chiamato per nome, tu mi appartieni" - tu sei mio! -.
"Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno.
Se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare, poiché io sono il Signore, tuo Dio, il Santo di Israele, il tuo salvatore" ( Is 43,1-3 ).
E Gesù dice: "Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore pentito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione" ( Lc 15,7 ).
Il Signore lavora nel segreto dei cuori e ha i suoi tempi.
Come può un Padre lasciarci in balia di noi stessi, del peccato, del male, della sofferenza?
È inconcepibile, appunto perché Dio è Padre, è amore, è misericordia infinita.
Ecco allora il suo amorevole intervento di salvezza e con il salmista così preghiamo: "Mi hai tratto dalla fossa della morte…" - il peccato causa la morte nel cuore dell'uomo - "dal fango della palude;…" - ecco dove porta il peccato - "i miei piedi ha stabilito sulla roccia" - sono saldo in Cristo Gesù, la mia roccia: la roccia del deserto da cui sgorgherà acqua per il popolo di Dio che ha sete, il cuore di Gesù misericordioso da cui sgorga l'acqua viva per noi, che stiamo camminando in questo esodo, in questa valle di lacrime - "ha reso sicuri i miei passi, mi ha messo sulla bocca un canto nuovo" - dove entra la grazia, tutto viene rinnovato - "lode al nostro Dio" ( Sal 40,3-4).
Eterno è l'amore misericordioso del Padre per noi tutti, confidiamo quindi sempre in lui.
Ci sono alcuni che dicono: Ma ci perdonerà ancora il Signore?
L'ho già chiesto tante volte il suo perdono per i peccati che si ripetono nella mia vita!
Certo, il Signore continua a perdonare perché continua ad amare: Dio è amore; non può venire meno il suo perdono.
Se il suo amore cessasse tutto finirebbe, nulla più potrebbe vivere.
Confidiamo e aiutiamo i giovani a confidare nell'amore misericordioso di Dio: Dio ti ama, ti guida, ti sostiene, ti aiuta, ti riprende; lo sa che sei debole e fragile, lo sa che a volte la libertà di cui ti ha fatto dono non la sai usare con intelligenza, con amore.
Eleviamo a lui allora la nostra fiduciosa preghiera: "Dio mio, in te io confido, non sia confuso, non trionfino su di me i miei nemici" - gli attacchi da parte di satana -.
"Non ricordare i peccati della mia giovinezza" - tutto, o Signore Gesù, io ho consegnato a te della mia vita e tu tutto il male (lo abbiamo sentito) lo hai calpestato, lo hai gettato in fondo al mare - "ricordati di me nella tua misericordia, per la tua grande bontà, o Signore.
Per il tuo nome perdona il mio peccato, anche se grande" ( Sal 25,2-7.11 ).
La misericordia del Signore è veramente infinita e pertanto mai venga meno la nostra fiducia in lui che amandoci, perdonandoci, purificandoci, ci salva.
E ancora preghiamo: "O Dio, non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito, rendimi la gioia di essere salvato; sostieni in me un animo generoso" ( Sal 51,13.14 ).