Ritiro del 12/11/2006
1 - Abitare nel cuore di Gesù
2 - Missioni dell'Unione
3 - Le piaghe di Cristo, testimonianza del suo amore per gli uomini
4 - L'esortazione di San Paolo ai Filippesi
"Rimanete in me e io in voi"… "Rimanete nel mio amore" ( Gv 15,4-11 )
"Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena ".
Il rimanere significa restare là dove già si è. Questo comporta la
necessità che i Catechisti
continuino ad
Protesi alla contemplazione delle piaghe sante e gloriose di Gesù, i Catechisti, e chiunque lo desideri, potranno essere introdotti nel suo cuore aperto, per porre lì la loro stabile dimora.
La fornace ardente di amore, che è il cuore squarciato di Gesù, supera ogni nostra capacità di immaginazione, ed è lì che Egli vuole che risediamo per poterci purificare, e avvolgere del suo amore infinito, per poterci inondare della sua pace e della sua gioia.
Fra Leopoldo ha scritto nel suo Diario: "Maria SS. mi disse: « Tu, Leopoldo, hai da amare immensamente il mio Gesù e farlo amare da tutto il mondo ». ( 1618,5 )
« Non ti do solo il mio Divin cuore, ma tutto Me stesso ». ( 1618,6 )
« Questo mio Cuore arde sempre per te ». ( 1624,3 )
« Fra Me e te è come un filo elettrico che ci parliamo continuamente ». ( 1624,4 )
È molto importante, carissimi, abitare nel cuore di Gesù, perché solo i fortunati abitatori del suo cuore potranno essere da Lui plasmati e nutriti dei sentimenti purissimi del suo cuore umano e divino.
Solo abitando in lui Egli ci potrà rendere, sempre più perfettamente, immagine e somiglianza sua.
Lavati dal sangue prezioso di Gesù, e avvolti dal suo amore infinito, troveremo in Lui il riparo dalle insidie del male, la forza nelle difficoltà, la capacità di perdonare, la salvezza e la gioia.
Non tutti, purtroppo, sperimentano la gioia dell'intimità con Gesù, perché non lo conoscono, o lo conoscono male: essi non sanno che solo Lui può riempire e saziare i nostri cuori di amore, di verità, di vita e di gioia.
Tocca agli amici di Gesù annunciarlo ai fratelli, tocca a noi, membri dell'Unione dire loro che Egli ci ama tantissimo e che il suo amore per noi non è immaginario o fatto di belle parole, ma che è un amore che si manifesta in gesti concreti che giungono al dono della sua vita per la nostra salvezza.
Dalle Costituzioni dell'Unione Catechisti, art. 21
I Catechisti sono chiamati a dedicare se stessi, la loro vita e ciò di cui dispongono, affinché gli uomini e le donne scoprano nel Signore, crocifisso risorto, la manifestazione dell'Amore, il volto misericordioso del Padre, la rivelazione e la salvezza dell'uomo, e nella umanità piagata e gloriosa del Signore la sorgente della resurrezione e della vita, il principio del rinnovamento universale.
Un posto particolare nel suo cuore Gesù lo riserva ai suoi più intimi amici, a coloro che riconoscono il suo amore e che lo adorano ogni giorno nelle sue piaghe sanguinanti e gloriose.
Gesù li ama moltissimo, e li considera i suoi più intimi amici perché, oltre ad adorarlo nei segni più grandi del suo amore per noi, scolpiti nel suo corpo, invitano anche altri a guardarlo crocifisso, per ricambiargli il loro amore.
Qualcuno potrà chiedersi se sia davvero importante contemplare il Crocifisso e adorarlo nelle sue piaghe sacratissime e gloriose.
La risposta è sì!
E tanto importante perché le piaghe del Signore ci danno la certezza di essere amati da Dio, perché solo esse ci mostrano quanto siamo importanti per Lui, perché solo esse ci mostrano la gravita del peccato, per togliere il quale Gesù, con immenso amore, ha donato la sua vita.
Gli squarci incisi nel corpo di Gesù, a seguito della crudele flagellazione, dell'incoronazione di spine e della crocifissione, sono i segni indelebili dell'amore divino e umano, del Figlio di Dio, immolato per la nostra salvezza.
Solo attraverso di essi si entra nell'intimità del suo cuore trafitto; solo attraverso di essi si entra nell'oceano infinito d'amore che è il suo cuore.
Solo chi guarderà con fede queste ferite, sarà conquistato da tanto amore e verrà attratto a Lui, come Egli stesso ebbe a dire: « Allorché sarò innalzato da terra, tutti attirerò a me » ( Gv 12,32 ), e anche: « Quando avrete levato in alto il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che io sono » ( Gv 8,58 ).
Perché Gesù fece queste solenni affermazioni?
- perché solo contemplandolo crocifisso per la nostra salvezza, verremo attratti a Lui,
- perché solo guardandolo crocifisso scopriremo che Egli è davvero l'amabilissimo nostro Signore e nostro Dio,
- perché solo guardandolo crocifisso, scopriremo che cosa sia veramente l'amore,
- perché solo guardandolo crocifisso, scopriremo la gravita del peccato,
- perché solo guardandolo crocifisso ci sentiremo spinti a riparare con rinnovato amore i peccati nostri e del mondo intero,
- perché solo guardandolo crocifisso, nascerà forte in noi il desiderio di abitare nel suo cuore.
Abitare nel cuore di Gesù è assolutamente necessario per chi voglia vivere da figlio di Dio ed entrare nell'intimità con Lui.
Abitare nel cuore di Gesù significa entrare in intima e profonda comunione con lui, fino ad avere, in tutto, la sua mente e il suo cuore.
A questa intima sintonia con Lui dovrà tendere chi vorrà abitare e riposare nel suo cuore.
Se infatti i nostri pensieri fossero diversi, o in opposizione con i suoi, o se si rifiutasse il suo amore, sarebbe assolutamente impossibile trovare spazio nel suo cuore.
Sarà un particolare compito dei Catechisti annunciare nel proprio ambiente l'amore misericordioso del Signore, perché anche i peccatori più ostinati si rivolgano pentiti a Gesù per trovare in Lui perdono e salvezza.
« Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso informa umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre ». ( Fil 2,3-11 )
La gloria del Padre, il perfetto compimento della sua volontà, e l'ardente zelo per la salvezza degli uomini, o ciò che ha contraddistinto la vita di Gesù, questo dovrà contraddistinguere anche la vita di coloro che desiderano abitare e riposare nel suo cuore.
Ciò richiede l'anteporre ai nostri desideri, o a quanto a noi piace, quello che piace a Gesù e il verificare a questa luce le proprie scelte e il proprio operare.
Tutto e sempre nella pace, senza affanno, e con il cuore in preghiera.