Cenacolo N° 14
Dio si è irrigidito dinanzi all'orgoglio, ed è apparso terribile dopo il peccato, soprattutto con il Redentore, volontariamente copertosi di tutti i peccati dinanzi alla sua Santità e Giustizia divina.
Ha voluto espiarli col sacrificio della Croce, col dolore e l'amore.
Col, dolore ha espiato la colpa, con l'amore ha meritato la grazia, la Risurrezione, e lo Spirito Santo per noi.
Nessuno può vincere l'Onnipotente.
Eppure, l'Onnipotente, perché Amore, non sa resistere all'amore che riesce a catturarlo come un uccellino.
Il vero amore seduce lo Spirito Santo, l'Amore divino in persona, che comanda Dio Trino.
Il Padre effonde il suo amore trinitario in Cristo per trasfondere in noi lo Spirito Santo, sua gloria.
L'umiltà, coscienza del proprio nulla, provoca la vertigine dello Spirito Santo che sprofonda.
Il vero amore apre il Cielo, attira Dio sulla terra e chiude l'inferno.
É la più grande forza, vince Dio!
Grazie Gesù per aver voluto soffrire tanto per me e per tutti gli uomini.
Tu che mi hai amato tanto, aiutami a rispondere al tuo amore amandoti anch'io tantissimo.
Tu ci hai amato fino a prendere tutti i nostri peccati, per inchiodarli alla Croce e distruggerli.
Grazie Gesù di tanto amore!
Aiuta anche me ad amarti tanto anche quando mi è difficile il farlo.
Aiutami Gesù a fare sempre e con generosità tutto quello che mi chiederai, perché capisco che tutto quello che mi chiedi è per disporre il mio cuore a ricevere centuplicato il tuo amore.
Maria SS. 2 settembre 1909
" …sei tu che devi consolare il mio Cuore e quello di mio Figlio con i tuoi 'figli' di Adorazione del mio Gesù, tuo Crocifisso Santissimo".
Lo Spirito Santo regnerà sovrano sull'ordine nascente, cantando, lavorando, lodando la gloria del mio Dio che tanto ci ha amati e ci ama immensamente".
Maria SS. 12 settembre 1909
"Molte cose abbiamo da fare, e tu verrai chiamato dai fedeli il figlio della Madonna!".
La comprensione del mistero di Gesù, per essere completa, esige che si guardi l'Agnello glorioso, che sta davanti a Dio con i segni delle sue ferite.
La devozione a Gesù Crocifisso che da Lui, invitati, ci impegniamo a praticare e a diffondere, è un mezzo che ci è offerto per aiutarci a posare lo sguardo sulle sue ferite sanguinanti e gloriose, sorgenti di risurrezione e di vita.
Per verificare se, e in che misura, accogliamo e facciamo bene questa preghiera di Adorazione, occorre che verifichiamo se essa trasforma la nostra vita, modellandola su quella di Gesù.
Il rapporto di vita che scaturisce dalla contemplazione del Crocifisso Risorto costituisce, infatti il fine della pratica di questa devozione.
Gesù, dominatore del mondo e della storia, è l'Agnello immolato per la salvezza del mondo.
Attraverso la pratica dell'Adorazione a Gesù Crocifisso anticipiamo sulla terra la partecipazione alla gloria futura del Signore, perché sulla croce sono iniziate le nozze dell'Agnello con l'umanità, che avranno compimento nella festa del cielo.
Non basta adorare la croce, ci dice un padre della Chiesa, ma bisogna portarla.
E non occorre cercala lontano.
"La croce" - dice l'autore dell'Imitazione di Cristo è sempre preparata in qualunque luogo ci troviamo, e da qualunque parte ci volgiamo, in basso, in alto, di fuori e dentro. ( San Giovanni B. De La Salle, M. 121,1 ) Il valore della croce, tuttavia, non consiste nell'accoglierla trascinandocela dietro mal volentieri, ma nel portarla con amore.