Cenacolo N° 26
Lucifero, il più alto arcangelo creato da Dio, era santo ma non totalmente santo da essere tutto amore.
Attraverso questa breccia ha potuto infiltrarsi in lui la superbia, la ribellione, il disordine.
Del grande dono ricevuto da Dio che lo aveva reso tanto potente egli ne ha fatto un arma contro il Creatore, malizia immediatamente punita con la degradazione da arcangelo di luce a spirito delle tenebre: da Lucifero a Satana ed è stato precipitato dall'alto del Cielo nel fondo dell'inferno.
Trovandosi, per sua libera scelta, oppositore di Dio, Lucifero, esercita la potenza inerente alla sua natura angelica, per separare da Dio quante più persone riesce ad ingannare.
Sulla terra, "il principe di questo mondo" ( Gv 12,31 ) non riposa mai, non dorme per ribellare l'uomo a Dio.
Unica consegna e comando del capo dell'Inferno a tutti i diavoli ( angeli che hanno seguito il suo esempio ) e a tutti i dannati è: "Seminate errori, orrori, disperazione per distaccare tutti da Dio.
Con simili insidie annienta la fede, strozza la speranza, spegne la carità, propaga la morte".
La guerra di Lucifero e del suo esercito al Creatore nelle sue creature è incessante e proseguirà fina al giudizio universale che segnerà la disfatta totale, universale, eterna.
L'inferno sarà pieno di superbi impenitenti, e il Paradiso pieno di umili.
Quanti partecipano ai Cenacoli, con la forza che attingono dall'Adorazione del Crocifisso Risorto, si impegnano a lasciarsi plasmare dallo Spirito Santo per poter testimoniare con la santità della vita più che con le parole il primato di Dio, che ci ama, ci perdona, e ci offre la possibilità di condividere la sua gloria in Cielo.
Gesù Crocifisso, mio amabilissimo Signore, grazie per aver tanto sofferto per salvarmi ridandomi la dignità di figlio di Dio.
Permettimi, Gesù, di unirmi all'immensa schiera dei salvati per esaltare te Agnello immolato per noi.
Tu, che con i segni della passione vivi ora glorioso in Cielo, aiutami, a proclamare con la vita la grandezza del tuo amore e ad offrirti, in segno di gratitudine, un'esistenza sincera pura e piena d'amore.
Gesù 1° Gennaio 1913
"Non lo sa mica il mondo che Io ti voglio tanto bene e che ti amo tanto".
"Tu ami aver il mio spirito dentro di te ed Io amo aver l'anima tua dentro do Me".
"Noi diverremo tanto intimi, tanto innamorati d'un amor santo celestiale sviscerato!".
"Non voler far più bello lo scritto; lascia la semplicità".
Come disporci a fare l'adorazione a Gesù Crocifisso?
Quando facciamo questa adorazione al Signore occorre innanzitutto pensare al suo amore e non solo recitare uno schema di preghiera, occorre riflettere su ciò che diciamo, occorre recitarla lentamente e pensare a che cosa veramente diciamo al Signore.
Questo è un modo costruttivo di fare l'adorazione, un modo che ci alimenta interiormente.
Può darsi che a qualcuno di noi basti una sola parola per essere rapito dalla meditazione e dalla contemplazione, può darsi che qualcuno si fermi alla considerazione che Gesù é l'"Amabilissimo", e che tale espressione nutra tutta la sua interiorità e tutti i suoi rapporti verso Dio.
Ogni persona ha, nella Chiesa, un proprio intimo rapporto con il Signore, che se lo asseconda può diventare santa.
La Divozione - Adorazione a Gesù Crocifisso, che facciamo ogni giorno, la facciamo con Maria SS., cioè a lei uniti: profondamente prostrati insieme con Lei.
Con questo, affermiamo che vogliamo adorare le piaghe dell'amabilissimo nostro Signore insieme a Maria SS. "in compagnia di Maria SS." oppure con la guida di Maria SS. guidati cioè dal suo modo di contemplare il Crocifisso, proponendoci di vederlo come lei, che era la sua Mamma, lo vide; per imparare a guardarlo come Lei guardava il Figlio suo Crocifisso, del quale contemplava il dolore sofferto da figlio unitamente e soprattutto all'amore per il quale il mondo intero veniva sottratto al potere del Maligno e della morte e veniva salvato.
- La perfezione consiste nel fare la volontà di Dio, nell'essere come vuole lui.
- L'amore di nostro Signore si rivela altrettanto bene nell'anima più semplice, la quale non resiste affatto alla grazia, quanto nell'anima più sublime.
- Sulla terra non bisogna attaccarsi a nulla, neppure alle cose più semplici e innocenti, perché ci vengono a mancare quando meno ci si pensa.
Non c'è che l'eterno che ci può contentare
( Pensieri di S. Teresa di Gesù Bambino )
Particolare da "La Trasfigurazione" di Raffaello