Cenacolo N° 27
La vita dei discepoli di Gesù è caratterizzata da un continuo stupore per quanto Dio li ama e circonda gli uomini della sua misericordia.
Di fronte a tanto amore i veri cristiani gioiscono, ma nello stesso tempo sono rattristati per l'indifferenza con cui tanto amore non viene accolto, o non è conosciuto, e spesso viene anche offeso per le ingratitudini e le ingiurie che gli si fanno con:
- le bestemmie verso suo Padre e sua Madre;
- i sacrilegi, le profanazioni, dei sacramenti, le masse nere;
- le infedeltà alle ispirazioni dello Spirito Santo;
- le non corrispondenze dei fedeli alla grazia;
- l'inutilità del suo sacrificio per chi si danna;
- la morte, anzi, la vita orribile del peccatore.
Per togliere dal mondo il peccato, causa di ogni male, Gesù ha dato tutto se stesso.
Che cosa poteva fare di più?
Ora tocca a noi corrispondere al suo amore "abitando" nel suo cuore per percepirne i battiti di vita eterna, e di lì infiammarci perché anche il nostro cuore palpiti d'amore per Lui e interceda per la conversione dei peccatori.
Inorridisce lo spettacolo del crescente pervertimento di chi vive nel peccato, e non si pente, fino alla morte, che li scaglierà nell'inferno avendo essi fatto questa libera scelta.
É facile ottenere il perdono di Dio?
É facilissimo, basta essere pentiti e dare i nostri peccati a Gesù il quale non desidera altro che perdonarli e poterci rendere belli, puri e trasparenti.
Se ci sono delle persone che affermano di essere piene di peccati, è perché non li hanno ancora dati a Gesù, il solo che possa distruggerli.
Gesù, che ora contemplo nella gloria della risurrezione, grazie per l'amore smisurato per il quale ti immolasti sulla croce per salvarci.
Per questo tuo dono d'amore il peccato e la morte sono vinti, l'universo risorge e si rinnova, e l'uomo ritorna alle sorgenti della vita che viene da te.
Grazie Gesù di tanto amore, e consapevole della mia fragilità ti chiedo di aiutarmi ad esserti fedele fino alla morte, per poter magnificare in eterno al tua misericordia.
Ai piedi della croce: Dolce Gesù, fammi castissimo, innocentissimo come un angelo in cielo ( Leopoldo )
"Ciò che tu desideri ti verrà"
"Oh la Mamma quanto ti ama! Oh quanto ti ama!" ( Gesù Crocifisso, lo disse due volte )
Per accogliere l'amore di Gesù, contemplandolo Crocifisso, imitando Maria SS. contemplandolo come ha fatto Lei.
Se c'è sulla terra una creatura che sapeva tutta la grandezza e il valore di quella crudele passione era proprio Maria SS., sua Mamma.
Ella sentiva ripercuotersi dentro di se, nella sua carne, ogni colpo, ogni offesa, ogni oltraggio fatto al Figlio suo, come avviene per le mamme quando viene colpito il loro figlio.
Guardando le ferite aperte di Gesù crocifisso, pur non mimetizzando l'atroce dolore da lui sofferto, dobbiamo contemplare soprattutto il suo amore senza limiti, per il quale ha accettato tante sofferenze per salvarci.
L'Adorazione al Crocifisso ci invita a non avvicinarci a Lui in modo superficiale, ma ad avvicinarci a lui seguendo Maria SS.; ci invita a cercare di capire quali erano i suoi sentimenti, quali erano le sue vedute, quando ella contemplava il figlio suo sulla croce; ci invita a pensare a Lei ritta ai piedi della croce, a pensare a lei muta nel dolore, a pensare che cosa c'era in quel cuore di madre.
L'adorazione a Gesù crocifisso va quindi fatta alla scuola di Maria, perché non si potrà adorarlo e contemplarlo meglio di quanto ha fatto sua Mamma ai piedi della croce, e che ora continua a fare in cielo.
Allo stesso modo in cui il sole illumina i grandi cedri ed i fiorucci da niente come se ciascuno fosse unico al mondo.
Così nostro Signore si occupa di ciascuna anima con tanto amore, quasi fosse la sola ad esistere; e come nella natura le stagioni tutte sono regolate in modo da far sbocciare nel giorno stabilito la pratolina più umile, così tutto risponde al bene di ciascuna anima. ( Pensieri di S. Teresa di Gesù Bambino )