Cenacolo N° 62

« Crocifisso per la sua debolezza, Cristo vive per la potenza di Dio »

Gettiamoci tra le braccia della misericordia di Dio; uniamoci al corteo gioioso dei riscattati dall'Agnello.

È la Chiesa che, in questo momento, ci supplica con le parole dell'apostolo Paolo: « Lasciatevi riconciliare con Dio! » ( cf 2 Cor 5,20 ).

Dio ha sofferto per te, per te singolarmente, e sarebbe pronto a farlo di nuovo, se fosse necessario per salvarti.

Perché vuoi perderti?

Perché mortifichi il tuo Dio, dicendo che tutto ciò non ti interessa?

Dio non interessa a te, ma tu interessi a Dio!

Al punto che è morto per te.

Abbi compassione del tuo Dio, non essere crudele con lui e con te stesso.

Prepara nel tuo cuore le parole da dire, come il figliol prodigo, e mettiti in cammino verso di lui che ti aspetta.

( Cfr. Il Potere della Croce di R. Cantalamessa )

Se abbiamo peccato apriamoci alla confessione perché chi non è in grazia di Dio è come un ramo secco, solo buono per essere gettato nel fuoco.

Chi è in peccato mortale è come cullato dal demonio.

Non facciamoci illusioni, chi vive in peccato mortale va all'inferno con lui; perché, come sappiamo va all'inferno chi ha dato lo sfratto a Dio, avendo deciso di vivere per tutta l'eternità nel rifiuto del suo amore: senza luce, senza pace, senza gioia, perché rifiutano Dio, fonte di tutto questo, manca tutto.

La carità è la virtù più nobile in mancanza della quale siamo nulla

Altruismo

« La Carità è altruismo perché non cerca il proprio interesse ».

L'uomo si preoccupa, e giustamente, dei suoi diritti.

Ma viene il giorno in cui l'uomo può esercitare un diritto superiore: quello di rinunziare ai suoi diritti.

San Paolo non ci invita a rinunziare ai nostri diritti.

La Carità va molto oltre.

La Carità esige che noi non li ricerchiamo affatto, che li ignoriamo, che noi eliminiamo qualsiasi elemento personale dai nostri calcoli.

Non è difficile rinunziare ai nostri diritti.

Sono spesso esteriori.

La difficoltà è di rinunziare a noi stessi.

Ancora più difficile è il non voler nulla per noi stessi.

« Cerchi grandi cose per te stesso? », dice il profeta, « non cercarle ».

Perché? Perché non c'è grandezza alcuna nelle cose.

Le cose non possono essere grandi.

La sola grandezza sta nell'amore non egoista.

Persino il rinnegamento di se stessi è nullo di per sé, anzi può essere un errore.

Solo un grande scopo o un amore più potente può giustificare questo rinnegamento.

Non esistono difficoltà per l'amore, niente gli è difficile.

Per questo Gesù chiama leggero il suo « giogo »: perché, sulla scia del suo amore, tutto diventa non solo più facile, ma anche più felice.

La lezione più evidente dell'insegnamento di Cristo è che non c'è felicità nel possedere o nel ricevere, ma solo nel dare.

Ripeto, non c'è felicità nel possedere o nel ricevere ma solo nel dare.

E metà dell'umanità segue una pista sbagliata nell'inseguire la felicità.

Si crede che la felicità consista nel possedere, nell'ottenere e nel farsi servire dal prossimo.

Mentre consiste nel dare e nel servire gli altri.

« Quello di voi che vuol essere più degli altri, dice Cristo, si metta al loro servizio ».

( Cfr. La cosa più grande del mondo di E Drummond )

Abbiamo molto da dare e da ricevere; molto da apprendere da ogni esperienza, sia essa buona che negativa.

Da riflessioni sull'eternità

Meditazione sulle piaghe sanguinanti e trionfanti di Gesù, porte del cielo

Perché si compia la Redenzione, Dio vuole [ dai dialoghi di fra Leopoldo con il Crocifisso ] l'Adorazione universale del Corpo di Gesù in Croce, affinché la visione del supplizio e dell'obbrobrio di Cristo ( Eb 11,26 ) sia dappertutto e presente agli occhi di ciascuno:

"Riverserò … uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a me, colui che hanno trafitto" ( Zc 12,10 );

"Ecco, viene … e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto" ( Ap 1,7 );

"Usciamo dunque verso di lui fuori dell'accampamento, portando il suo obbrobrio" ( Eb 13,13 ).

Mio buon Gesù, te lo ripeto ancora, voglio Te solo, e con me voglio che tutto il mondo intero Ti ami e Ti adori sopra la Croce e sii conosciuto da tutti, adorato, come realmente Tu sei, vero Dio Crocifisso, Redentore nostro - suggeritomi dal mio Gesù ( Fra Leopoldo, Diario 28-VI-1908 ).