Cenacolo N° 100
L'amore di Gesù, che patisce, muore e risorge per noi, è un amore puro, forte e talmente grande da non avere termini adeguati per definirlo.
Rispondere con amore a tanto amore, significa amarlo in se stesso e al di sopra di ogni altra creatura.
Quando Gesù permette che veniamo visitati dalla sofferenza non vediamo in essa un castigo di Dio, ma un segno del suo amore che ci associa alla sua Passione per la salvezza del mondo.
Benedico il Fratello Teodoreto che infonda nei suoi fratelli la grazia vostra, affinché coi loro detti, da Voi benedetti, la vostra Santa benedizione si propaghi nei figli da loro educati nel santo timor vostro, da renderli forti, colla grazia, quando sgraziatamente avessero da incontrare malamente qualche lupo traditore dell'anima loro!
"Si vieni qui vicino: tutto quello che mi hai chiesto per te e per i Fratelli delle Scuole Cristiane e per il Fratello Teodoreto avverrà, sarà".
Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparve in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. ( Fil 2,5-11 )