Cenacolo N° 163
30 novembre 2014
Dio ci chiama sempre, ci fa cenno di andare a Lui, dandoci così una prova dell'interesse infinito che prende di noi e dell'amore che ci porta.
Egli vuole essere il nostro supremo amore; desidera, sì, che troviamo gioia in questo mondo, anche nell'amore puro ai nostri simili, purché non escluda Lui e non ci incateni a loro.
Ma, anche in questo caso, il loro potere dura poco: ci svegliamo come da un sogno e l'antico male ritorna, la sensazione antica di vuoto, di malcontento rode il nostro cuore e, ancora una volta, il grido erompe dal più intimo del nostro essere: « Non basta, mi occorre di più; mostrami il mio Signore e il mio Dio! ».
Come risposta misericordiosa a questa domanda, Dio venne su questa terra e, veramente uomo, abitò tra noi.
( Pro Sanctitate: Daniel Considine )
“Il tuo cammino è di farmi conoscere e amare per le mie sante
Piaghe: soprattutto in avvenire”.