Cenacolo N° 177
8 marzo 2015
A volte noi pensiamo che i nostri peccati, recenti o antichi, ci rendono incapaci di giungere alla perfezione.
È precisamente il contrario!
Essi ci sono perdonati a tal punto che non costituiscono più nessun ostacolo tra noi e Dio.
È assolutamente falso che Egli conservi rancore per il nostro passato.
Ricordiamo quanto siamo poveri, deboli, difettosi; ora, proprio perché siamo tali, Dio non ricorda i nostri peccati.
« Aveva compassione della moltitudine »: questo è il sentimento di Dio verso di noi quando ci vede inciampare e cadere.
Ha la stessa compassione che ha una madre verso il suo bambino.
Egli si rende conto della nostra debolezza, ci compatisce e ci dà tempo di correggere i nostri difetti.
Facciamo bene ciò che è in nostro potere; il resto riuscirà senz'altro.
( Pro Sanctitate: Daniel Considine )
“Nelle contemplazione delle mie Piaghe si trova tutto per se e per gli altri.
Io te le faccio vedere, perché tu vi entri”.