Cenacolo N° 185
3 maggio 2015
La paura di non esser perdonati, di solito, accompagna e segue il peccato.
Giuda rifiutò di credere che il nostro Signore Gesù potesse essere tanto buono da perdonarlo.
Noi, anche se non disperiamo, in realtà ci comportiamo in una maniera ben stolta e cattiva.
Permettiamo che il primo effetto dei nostri peccati sia un distanziamento da Dio.
Pensiamo di doverci nascondere ai suoi occhi.
Ciò avviene perché abbiamo tale una stima di noi che quando cadiamo, pensiamo che gli stessi angeli debbano essere stupiti che sia accaduta una cosa sorprendente.
Questo non è il modo di comportarsi dei santi, i quali, essendo umili, non si meravigliavano dei loro mancamenti.
Facevano un atto di dolore ed erano ancora come prima col Signore.
Erano vergognosi e addolorati, sì, ma non sorpresi.
( Pro Sanctitate: Daniel Considine )