Cenacolo N° 194
5 luglio 2015
Non dovremmo disanimarci quando ci accorgiamo che vi sono moltissime occasioni in cui potremmo molto bene praticare la mortificazione, e non lo facciamo.
È molto meglio mangiare, a colazione, due uova, e dire: « Come sono debole! », che mangiarne uno solo, e fantasticare su « quanto poco manchi alla nostra canonizzazione » …
Il possesso di sé non è necessariamente connesso con le austerità corporali.
Ciò che è richiesto è di soggiogare lo spirito; il corpo non conta molto.
Ma se il corpo mette, in questo, difficoltà e impedimento, allora dobbiamo ridurlo in « servitù ».
( Pro Sanctitate: Daniel Considine )