Lettera N° 9
Torino, 1 marzo 2013
Carissimi amici,
la vicina solennità della Pasqua sollecita i cristiani a rivedere l’impostazione della propria vita per apportarvi, qualora occorra, eventuali revisioni, così da giungere con un cuore rinnovato alla celebrazione della santa Pasqua.
In modo particolare in questo tempo dobbiamo impegnarci a trasfondere nel nostro cuore i sentimenti di Gesù di cui tra qualche giorno celebreremo il suo dono d’amore.
Dobbiamo inoltre intensificare, non solo a parole, il compimento della sua volontà, alla luce del suo insegnamento quando ci disse: “Non chi dice Signore, Signore, entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio”.
La trasformazione in Cristo, alla quale tutti siamo chiamati, è possibile a condizione che facciamo nostri i sentimenti di amore, di misericordia, di comunione e di perdono di Gesù.
Per essere aiutati a capire da quali sentimenti siamo mossi, se cioè i nostri sentimenti collimano con quelli di Gesù, propongo a me stesso e a voi di confrontarli con la Parola di Dio che la Chiesa ci propose nel tempo di Avvento nelle letture tratte da Ap 3,1-6.14-22, che per pronto riferimento riporto di seguito: “Io, Giovanni, udii il Signore che mi diceva: “All’angelo della Chiesa che è a Sardi scrivi: ‘ così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle. Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto.
Sii vigilante, rinvigorisce ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al mio Dio.
Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola, custodiscila e convèrtiti perché se non sarai vigilante, verrò come un ladro, senza che tu sappia a che ora io verrò da te.
Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni.
Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”
* * *
All’angelo della Chiesa che è a Laodicéa scrivi: “ Così dice l’Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il principio della creazione di Dio.
Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo.
Magari tu fossi freddo o caldo!
Ma poiché sei tiepido, non sei né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca.
Tu dici sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla.
Ma non sai di essere infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo.
Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista.
Io tutti quelli che amo li rimprovero e li educo.
Sii dunque zelante e convèrtiti.
Io sto alla porta e busso.
Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.
Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anch’io ho vinto e siedo con il Padre sul suo trono.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.
Ogni conversione o miglioramento dei nostri rapporti con Dio e con il prossimo potrà attuarsi solo se sinceramente e umilmente ammettiamo le nostre mancanze e le nostre debolezze, unitamente alla ferma volontà di rimuoverle.
Qualora questa volontà mancasse o fosse debole, il nostro desiderio di conversione sarebbe soltanto un sentimento passeggero che potrebbe solo narcotizzare la coscienza, lasciando tuttavia tutto come prima.
Questa pseudo conversione non cambierebbe nulla, perché non fondata sull’amore di Gesù e non porterebbe né la gioia per il perdono di Dio, né il desiderio di lodarlo per la sua grande misericordia, dicendogli: “Tu ami me, io amo te”.
Solo una vera e profonda conversione potrà suscitare in noi, contemplando il Crocifisso risorto, queste espressioni d’amore: “Tu ami me, io amo te”, “Tu sei il mio re, il Figlio di Dio, il Verbo di Dio fatto carne, il mio Signore!”.
Il cammino di Fede, che con tutta la Chiesa stiamo facendo, faciliterà la comprensione di queste importanti verità e ci farà capire che Gesù desidera istaurare con noi un rapporto affettivo di amicizia e comunione.
Dobbiamo nutrirci di queste fondamentali verità di Fede e contagiare quanti si uniscono a noi nell’adorare e testimoniare il Crocifisso risorto nei nostri Cenacoli.
La conduzione dei Cenacoli, normalmente affidata a battezzati laici è, come sappiamo, accessibile a chiunque lo desideri.
Per condurre tuttavia detta missione in comunione con i vari nostri Cenacoli, occorre che teniamo presenti i seguenti quattro punti fondamentali:
1. Nella contemplazione - adorazione del Signore Crocifisso, fare proprie le intenzioni di preghiera proposte dalla formula, con possibilità di aggiungerne eventualmente altre, ma sempre nello stesso spirito.
2. Impegnarsi a essere pieni di carità per poterla irradiare in ogni situazione, ed in modo particolare nella propria famiglia.
3. Approfittare di ogni occasione per dire ai fratelli, al momento opportuno, una buona parola, in sintonia con l’insegnamento di Gesù.
4. Individuare, nell’ambito del proprio Cenacolo, altri possibili futuri referenti ai quali affidare, opportunamente accompagnati, la costituzione di nuovi Cenacoli.
Nella liturgia della notte di Pasqua, nel buio della Chiesa, viene acceso un cero che rappresenta la luce di Cristo; da questo unico grande cero i fedeli attingono la fiamma per i loro ceri, che tuttavia non riducono la fiamma del grande cero, ma la moltiplicano.
Analogamente deve accadere a noi, missionari e testimoni dell’amore misericordioso del Signore, chiamati a diffondere la luce di Cristo e a brillare come i ceri che si accendono nella veglia pasquale.
Dio ci chiama ad irradiare attorno a noi la sua luce e a consumarci nell’amore, per testimoniare l’amore infinito di Dio, massimamente manifestato nel Crocifisso Risorto.
Pensiamo, carissimi Referenti e sostenitori dei Cenacoli per adulti, di avviare anche per i fanciulli dei Cenacoli di adorazione-evangelizzazione, come avevamo già previsto fin dall’inizio di questa nostra importante iniziativa.
Stiamo muovendo i primi passi in questa direzione presentando questo auspicabile sviluppo innanzitutto a voi , carissimi Referenti, che già operate nella conduzione dei Cenacoli.
Senza il vostro concreto sostegno difficilmente potremo estendere questa importante missione, né trovare nuovi collaboratori.
I veri cristiani non possono rimanere spettatori passivi di fronte al dilagare dell’indifferenza religiosa, dell’esaltazione del male e della violenza, alla quale purtroppo assistiamo.
I fanciulli, ancora incapaci di discernere con sicurezza il vero dal falso, se non amorevolmente guidati nelle valutazioni, facilmente potranno assorbire questa errata mentalità, come non di rado ci capita di constatare.
Prima che i fanciulli vengano travolti dal male, occorre aiutarli a stabilire una relazione di amicizia con Gesù, perché non accada che lo rifiutino, prima ancora di averlo conosciuto ed esperimentato la sua tenerezza e il suo amore.
I Cenacoli per bambini ed adolescenti si differenziano da quelli per adulti sia per il linguaggio più semplice, adatto alla loro età, ed anche per la brevità degli incontri che, orientativamente, non dovrebbero superare i 15 minuti.
Desidero segnalarvi per tempo, carissimi, che il prossimo Venerdì Santo, 29 marzo 2013, vi sarà l’annuale convegno dei Referenti dei Cenacoli che, per la Diocesi di Torino, si terrà presso la sede dell’Unione Catechisti, in corso Benedetto Brin 26 - Torino.
L’orario della mattinata sarà il seguente:
- alle ore 9 momento di preghiera, seguito da riflessione e scambio di idee
- alle ore 10,30, per chi potrà fermarsi, esercizio della Via Crucis.
A proposito di detto incontro, ci auspichiamo la partecipazione non solo dei Referenti, ma possibilmente anche di quanti partecipano ai nostri cenacoli.
Ed ora, carissimi, vi giunga il mio fraterno ed affettuoso saluto, in attesa di scambiarci direttamente gli auguri di Buona Pasqua, in occasione dell’incontro del 29 marzo c. m.
In fraterna amicizia.
Leandro Pierbattisti
In occasione del citato Convegno del 29 marzo, ogni Referente è pregato di illustrare brevemente l’andamento del Cenacolo da lui condotto e di consegnare una breve relazione scritta sulla base della traccia sotto riportata:
1. Indicare:
a ) il nome del referente,
b ) la località ( paese, città, borgata, ecc. ) in cui si raduna il Cenacolo,
c ) la tipologia del luogo di incontro ( abitazione, chiesa, salone, ecc. );
2. la cadenza degli incontri;
3. il numero dei partecipanti della propria famiglia e quello delle altre persone;
4. l’età media dei partecipanti;
5. il clima spirituale che si vive nel Cenacolo;
6. come si sta attuando l’attività missionaria;
7. se il parroco, precedentemente informato dell’iniziativa dei Cenacoli nella sua parrocchia, la sostiene;
8. le prospettive per il futuro;
9. la volontà di continuare a condurre il Cenacolo affidato.