Lettera N° 9a
Torino, giugno 2013
Carissimi amici,
in questo tempo estivo nel quale, prevedibilmente, molti di noi avranno modo di avvicinare altre persone, sarebbe opportuno che approfittassimo di queste circostanze per presentare loro, quando sia possibile, la bella preghiera di adorazione a Gesù Crocifisso.
Per presentarla correttamente occorre, a mio avviso, che di tanto in tanto ci si soffermi sui concetti che la esprimono, per meglio coglierne il contenuto e le finalità, essendo stata ispirata da Gesù, pur considerando l’evoluzione del linguaggio dal tempo in cui fu composta da fra Leopoldo Maria Musso, cioè nei primi anni del 1900.
Fra Leopoldo praticò e diffuse questa preghiera tra i suoi amici e conoscenti e in modo particolare la propose a fr. Teodoreto, che la praticò e la diramò con ardente zelo non solo in Italia, ma in diverse altre parti del mondo.
Ripercorriamo ora insieme la presentazione di questa preghiera, come risulta da uno scritto pubblicato in uno dei primi bollettini dell’Unione Catechisti, probabilmente dello stesso fr. Teodoreto, tuttora valido per il riferimento alle suppliche e alle aspirazioni spirituali, rimaste inalterate, nonostante l’adattamento al linguaggio corrente.
“Fatto il Segno della Croce e magnificato e lodato la SS. Trinità si passa all’adorazione propriamente detta del Crocifisso, venerandone le cinque santissime piaghe.
Consideriamo innanzitutto che alla nostra adorazione di ciascuna delle cinque piaghe associamo nientemeno che tutta la Coorte Celeste, dalla Regina del Cielo agli Angeli e Beati tutti: cosa che non solo dà immenso valore alla nostra povera adorazione, ma riesce di grande riparazione a Dio e al Crocifisso.
Prima ancora di presentare le singole domande facciamo quindi un puro atto di carità e di contrizione perfetta attraverso il ringraziamento amoroso dell’amore infinito col quale Gesù benedetto ha voluto patire per ciascuno di noi in sconto dei nostri peccati, e, alla luce del suo amore, disporci a detestarli con tutto il cuore, perché cagione della morte di così amabile Dio, e poi ci si dispone a presentare la serie delle domande.
Vedete la mirabile carità di queste!
Imparando alla scuola del Crocifisso il sacrificio per i fratelli, dimentichiamo noi stessi e chiediamo in primo luogo per gli altri: per il Papa, per i sacerdoti, per i peccatori, per le anime del Purgatorio, per il Pastore ( Vescovo ) della Diocesi e per quanti si raccomandano alle nostre preghiere.
Con l’amore divino, con la perfetta carità del Crocifisso, abbiamo dimenticato noi stessi e solo dopo l’invocazione della Madre dei dolori, della nostra Mamma che abbiamo crocifisso insieme col Divin Figlio con i nostri peccati, e dopo aver ancora pregato Gesù, per i meriti della sua passione, a dare valore ed efficacia alle nostre domande per gli altri, solo allora, chiediamo a Gesù quello che più perfettamente gli dobbiamo chiedere per noi, quello che Egli stesso ci ha insegnato a chiedere, cioè gli inestimabili beni spirituali domandati nel Padre Nostro: la santità della vita ( sia santificato il Nome Tuo, venga il Tuo regno; sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra ), i Santi Sacramenti in punto di morte ( dacci oggi il nostro pane quotidiano ) e la gloria eterna ( venga il regno Tuo, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori ).
Nella prima chiediamo soprattutto la cosa che ai cattolici, ai fedeli figli della Chiesa deve stare più a cuore, cioè la vittoria della Chiesa e del Papa sulle forze del male: la santità dei sacerdoti, le grazie e le benedizioni per il loro ministero, specialmente quello che riguarda il centro e il culmine di tutta la Chiesa: l’Eucarestia.
Nella seconda preghiamo per la conversione all’amore per Gesù e per Maria dei peccatori e specialmente dei peccatori agonizzanti, per quelli che, anche in punto di morte, non vogliono riconciliarsi con il loro Padre!
Dopo supplichiamo per un altro amore di Gesù benedetto e della sua SS. Madre, cioè per gli Ordini e le Congregazioni religiose: il giardino della Chiesa, dove s’allevarono e s’allevano i fiori olezzanti del Paradiso.
Preghiamo e supplichiamo il Signore perché questa fioritura di santi e sante si perpetui!
Quindi passiamo a un altro amore di Gesù e di Maria: le anime del purgatorio!
Finalmente chiudiamo domandando la benedizione divina e ogni grazia spirituale e temporale sul Vescovo della nostra diocesi, sul venerato supremo Pastore, il Papa, e su tutte le persone che si raccomandano alle nostre preghiere.
E così il ciclo, mirabilmente completo, delle domande è finito”.
Teniamo presente che nell’aggiornamento del testo dell’Adorazione è stata reinserita una domanda originaria, che nella revisione ecclesiastica era stata omessa, cioè la benedizione per le nostre famiglie e le nostre case.
É importante per noi ripercorrere di tanto in tanto il contenuto di questa preghiera per coglierne il contenuto in profondità, per praticarla e insegnare a praticarla, non come recita meccanica di una formula ripetitiva, ma con crescente amore e base di partenza per una catechesi sull’amore misericordioso di Gesù.
Con fraterno affetto
Leandro Pierbattisti
Che cos’è una intronizzazione del Crocifisso?
É l’atto con il quale i membri di una famiglia collocano un simulacro o una immagine del Crocifisso al centro della propria abitazione.
Perché porre il Crocifisso al centro della propria abitazione?
1. perché il Crocifisso ci conferma che Gesù, il Crocifisso risorto, è l’Agnello di Dio immolato per la nostra salvezza,
2. perché ci rivela la sua divinità,
3. perché ci ama condividendo il nostro dolore,
4. perché distrugge i peccati di chi è pentito, ci fa figli di Dio e ci dona la grazia e la forza per di vivere la nuova vita di risorti.
L’accoglienza del Crocifisso nelle nostre abitazioni conduce a due atteggiamenti interiori:
a ) ci aiuta a considerare il suo amore infinito testimoniato dalle ferite sanguinanti e gloriose incise sul suo corpo,
b ) ci stimola a contraccambiargli amore, uniti a Maria.