Lettera N° 19
Torino, 1° novembre 2014
Con stima e cordialità saluto ciascuno di voi, carissimi referenti e collaboratori della nostre attività missionarie; e sono ben lieto di informarvi che stiamo riprendendo, dove sia possibile, dei Cenacoli serali al primo venerdì del mese.
Mi trattengo sempre volentieri qualche tempo con voi che con me avete condiviso e condividete la nostra non facile missione apostolica, in un mondo in gran parte indifferente a Dio e alla Chiesa, per l’impegno che mettete nel praticare e diffondere la pratica dell’Adorazione a Gesù Crocifisso.
Con una lettura intelligente e amorosa del “segno dei tempi” il Signore ci chiede dei cambiamenti di mentalità lasciando una impostazione trionfalistica, talvolta coltivata nel sub-conscio, per una vita umile ma immersa nell’amore di Dio, ricca de Suo amore secondo la insondabile ricchezza del mistero pasquale.
Oggi l’umanità ha bisogno di testimoni contemplativi: liberi, audaci e misericordiosi.
Gesù ci ama, ci salva e ci attende in paradiso
Sono queste le verità, che dobbiamo insegnare nei nostri Cenacoli, teniamo tuttavia presente che Gesù non ci salva dalla miseria, dalle difficoltà, dalla malattia e nemmeno dalla morte, visto che da questa porta dolorosa e stretta passeremo tutti, ma dalle peggiori delle disgrazie che potrebbero capitarci: l’inferno.
All’inferno eravamo, infatti, tutti condannati dopo il peccato originale se Gesù, per evitarcelo, non fosse andato addirittura sulla croce.
Evitare l’inferno ora è facile é possibile a tutti: basta credere e accogliere l’amore di Dio.
L’amore del Signore, purtroppo, non é percepito da tutti, ma solo dai veri cristiani, tra i quali noi pure desideriamo e speriamo di essere annoverati.
É per questo Suo amore che Gesù ha fondato la Chiesa la quale attraverso la confessione ci assicura: il perdono di Dio, il nutrimento dell’anima che è l’Eucaristia, e ci accoglie a far parte del Suo “Corpo mistico”, cioè di se stessa, con il Battesimo.
Vivere uniti a Gesù è per tutti di fondamentale importanza perché sappiamo che Egli ci ama e che ci aspetta in Paradiso.
Certo, ognuno se lo deve guadagnare, per di più a caro prezzo, ma Dio ci attende proprio in quel “luogo” e in quello stato nel quale la più piccola delle gioie é infinitamente più grande di tutte le gioie, felicità, godimento, piaceri e quant’altro abbiamo sperimentato e sperimenteranno tutti gli uomini, da Adamo fino all’ultimo.
Pensiamo mai a tale immenso dono che durerà un’eternità?
Dopo Dio, esiste forse qualcosa di più grande?
Di più utile? Di più conveniente?
Prospettandoci il Paradiso, Cristo da senso, significato, direzione e meta alla nostra vita; in Lui sappiamo perché esistiamo e dove stiamo andando senza correre il rischio di navigare in cerca di un “porto” che non esiste.
In Gesù, carissimi, conosciamo il valore della vita e della nostra persona, sappiamo quanto Egli ci ama perché senza alcun obbligo ci ha creati, ci ha tratti dal nulla, destinandoci all’eternità,e sappiamo anche che questa meta è pensata per l’universo mondo: famigliari, parenti, amici e tutti gli uomini.
Si tratta di un amore offerto a tutti e a tutti donato, purché non lo si rifiuti consapevolmente.
La bellezza dell’amore di Dio
La bellezza dell’amore di Dio che si riflette in coloro che sono immersi nel suo amore, si può sfuocare e deturparsi il che avviene tutte le volte che si ascolta il diavolo, continuamente proteso ad allontanarci dal progetto d’amore pensato da Dio per ognuno di noi.
Il diavolo, come ben sappiamo,cerca astutamente di allontanarci dalla bellezza di questo amore sforzandosi di farci apparire bello ciò che in realtà è brutto e di farci apparire brutto ciò che in realtà e bello.
Tali deviazioni del nemico facilmente attecchiscono in coloro che accarezzano le sue tentazioni tra le quali quella del sentimentalismo che é un modo di operare, anche in campo apostolico,fondato prevalentemente sulle proprie capacità, per cui pur affermando, a parole, che ogni cosa buona viene da Dio, nel concreto, della propria azione apostolica, ci si basa, più che sull’aiuto di Dio, sulle proprie abilità o sulla presenza di persone influenti, dotte, brillanti … ammagliati dal loro parlare disinvolto, facile, sottile …
Siamo sicuri che sia questo il pensiero di Dio?
A tale riguardo Gesù sacramentato, il 20 novembre 1913, disse a fra Leopoldo: “Quei poveri Sacerdoti, quasi dimentichi del mio amore, brigano,si studiano d’apprendere scienza, faticando non poco non per essere esemplari, ma per più piacere al mondo, per fare bella figura presso persone savie e di molto riguardo o ricche; e non si medita il grande errore in cui incorrono per così piccina soddisfazione, pur di passare per qualche cosa, lasciando da parte la bella virtù dell’umiltà!
Oh, disgrazia troppo dannosa all’anima contentarsi di così vil premio mondano, che fugge quasi fumo portato rapidamente lontano come vento impetuoso, che presto si dilegua nel nulla!
Poverini, se meditassero seriamente il loro avvenire e se volgessero pietoso e amorevole sguardo al SS.mo Crocifisso, facessero una visita a Gesù Sacramentato e anche più si valessero, per mutar sentimenti, di domandare l’amore a Dio e alla SS.ma Vergine, la gran Madre di Dio, il più bello e splendente tesoro che Dio abbia saputo creare, una bellezza senza pari, fonte eterna di bontà, di santità celestiale per tutti noi!
L’umiltà, l’amor di Dio vale più del mondo intero, e perché dunque privarsi, e senza riflessione, d’una gemma tanto preziosa, dell’amor di Dio che per noi è tutto”.
Cenacolo serale di venerdì 3 ottobre
Come da tempo avevamo annunciato, il 1° venerdì di ottobre, alle ore 20,45, abbiamo fatto un Cenacolo nella chiesa parrocchiale Santa Famiglia di Nazaret ( Torino ).
É stato questo il primo Cenacolo serale dopo la pausa estiva.
La partecipazione è stata inferiore alle aspettative, 15 – 20 persone, la riflessione le preghiere e i canti furono particolarmente partecipati e tali da lasciar trasparire una profonda intimità con Gesù e la Sua Mamma.
Il prossimo Cenacolo serale si farà il 7 novembre, primo venerdì di questo mese.
Questa verità, sempre affermata dalla Chiesa, é stata fortemente ribadita dal Concilio Vaticano II, che ci ha richiamato l’universale chiamata alla santità. ( Lumen gentium 40 )
Poiché il condurre una vita santa è il dovere più importante a cui tendere nel pellegrinaggio tendere, dedichiamo al suo perseguimento il rimasuglio di tempo che ci resta da vivere e teniamolo prezioso come le briciole del pane!
Tutti possono diventare santi, anche quelli che non ancora non si sono riconciliati né con Dio né con i fratelli.
Il Crocifisso risorto desidera che tutti gli uomini siano santi … tutti possono diventarlo, basta che ci si abbandonino come corpo morto nelle mani di Dio.
Solo quando saremo totalmente docili nelle mani di Dio anche noi saremo luce del mondo come ci ha chiesto Gesù, come accade quando di notte si apre la finestra di una stanza illuminata in cui si potrà constatare che non saranno le tenebre ad invadere la stanza e a soffocare quella luce, ma sarà la luce, che uscendo da quella stanza, rischiarerà le tenebre, la notte
Mentre, immersi nella luce di Dio, continuiamo ad impegnarci in un cammino di santità cerchiamo molti altri adoratori per moltiplicare e irraggiare nelle tenebre della notte la luce di Cristo così che tutti possano riconoscere la regalità di Gesù e si estenda ovunque il Suo regno di luce, di amore e di pace.
Con rinnovata stima e affetto vi ringrazio per la vostra vicinanza e vi auguro di sopportare per amore di Gesù, il dispiacere che provate quando le vostre proposte di bene non vengono accolte.
Leandro Pierbattisti