Lettera N° 28
Torino, 1° novembre 2015
Carissimi Referenti, Collaboratori e Amici dei Cenacoli,
a tutti il mio affettuoso e fraterno saluto, nella gioia di intrattenermi con questa lettera ancora qualche tempo con voi.
All'inizio di novembre la Chiesa celebra la festa di tutti i Santi e la commemorazione dei fedeli defunti, ricorrenze queste che richiamano le realtà ultime che riguardano tutti gli uomini.
Nella solennità di tutti i Santi la Chiesa esulta nel contemplare la gloria dei suoi figli giunti alla patria celeste, ormai per sempre parte eletta del popolo di Dio.
I Santi, come ben sappiamo, sono persone vissute come noi su questa terra, persone che hanno conosciuto le nostre miserie, le nostre difficoltà, le nostre lotte …
Noi pure vogliamo diventare santi, ma vorremmo diventarlo in un modo facile, senza far violenza a noi stessi, senza faticare; vogliamo esercitare la virtù, ma solo fino ad un certo punto; fin quando cioè, non ci impone sacrifici troppo costosi …
La commemorazione dei fedeli defunti, che ci richiama la morte di partenti e conoscenti, e che esperimenteremo anche noi, ci rende pensosi non solo per la morte dei nostri cari, ma anche per la nostra morte.
Ciò che muore, come ben sappiamo, è solo la vita del corpo che muore ciò che è umano e terreno, ma resta la vita dello spirito, restano le opere buone e cattive compiute che seguono l'anima nel grande passo che rende preziosa la morte dei giusti e tremenda, purtroppo, quella dei dannati.
Questi salutari pensieri su queste realtà che la Chiesa ci presenta, se meditati con umiltà, ci aiuteranno a vivere santamente e a conseguire il fine per cui Dio ci ha creati, che per tutti è la santità.
Volendo ora esaminare più direttamente l'andamento dei Cenacoli, in questi ultimi mesi, sul come cioè stiamo attuando i due fondamentali punti programmatici a voi ripresentati nella precedente lettera di comunione, occorre ritornare ad approfondire con chiarezza qual è la missione dei Cenacoli e ciò che è richiesto per attuarla.
Mi soffermo oggi soprattutto sulla costituzione di Cenacoli nell'ambito dei soli membri della propria famiglia.
Occorre che abbiamo sufficientemente chiari questi aspetti, per viverli e per offrire una visione chiara sulla realtà dei Cenacoli a coloro che desiderassero diventare in futuro anch'essi dei Referenti.
Prima di pensare, ora, al come aumentare il numero dei di Cenacoli nelle famiglie del quartiere, occorre che gli attuali Referenti, e quanti desiderano diventarlo, svolgano per qualche tempo, ( orientativamente da sei mesi ad un anno ), un Cenacolo con i membri della propria famiglia e di farlo possibilmente con regolarità ogni settimana, non preoccupandosi, in questa fase di rilancio, di promuovere nuovi Cenacoli in altre famiglie, di cui ci occuperemo di questo auspicabile sviluppo, più avanti, salvo che ne venga fatta espressa richiesta.
Per quanto riguarda i Cenacoli in formazione in cui non sia ancora possibile radunarsi con almeno tre membri della famiglia, suggerisco di non tralasciare di fare lo stesso l'adorazione a Gesù Crocifisso in famiglia anche con un numero inferiore alle tre persone previste, e di avere soprattutto ben presenti lo spirito e la finalità di questa adorazione.
Vi esorto, carissimi, a prendere in seria considerazione questo suggerimento prima che il mondo vada in rovina.
Non ci accada di cominciare ad attivarci come zelanti missionari quando avremo già un coltello alla gola, o una pistola puntata, o quando verremo costretti a scavarci la fossa dove, Dio no voglia, verremo sepolti vivi.
Permettiamo a Gesù di cambiare il mondo, Egli per poterlo cambiare ha dato la sua vita; ma, pur desiderandolo, Egli non potrà fare nulla se in noi non crescerà l'amore, la cui mancanza produce i frutti di morte dei quali, purtroppo, siamo a conoscenza.
"Il mondo è proprio orrido nella sua bruttezza peccaminosa! ripara tu, amor mio" ( Detti di Gesù a fra Leopoldo dell' 8 giugno 1909 ).
La missione dei Cenacoli è quella di favorire l'accoglienza dell'amore di Dio per poi rifletterlo sui nostri fratelli a cominciare dai membri della propria famiglia.
Vi giunga, carissimi,un fraterno saluto, unito all'augurio che Gesù e Maria SS: vivano sempre nei nostri cuori.
Leandro Pierbattisti
Dal diario di fra Leopoldo 10 maggio 1909 Fra Leopoldo: "Mio buon Gesù, i tristi, i malvagi, tendono a scristianizzare le anime amiche del tuo Santo Nome".
Gesù "Fa coraggio: la Divozione al SS.mo Crocifisso le strapperà dalle mani del nemico infernale; per mezzo di molti adoratori del SS.mo Crocifisso, concederò ai moribondi ostinati, lume per emendarsi in punto di morte".