Lettera N° 29
Torino, 1° dicembre 2015
Agli iscritti e agli amici, collaboratori dei Cenacoli,
vi giunga il mio fraterno saluto e l'augurio che la pace e la gioia che scaturiscono da un rinnovato amore al Crocifisso risorto, inondi i nostri cuori per vivere, con grande amore e fervore evangelico, l'Anno Santo della Misericordia, ormai alle porte.
8 dicembre 2015 – 20 novembre 2016
Riflessioni di Papa Francesco sul tema della Misericordia: ( Misericordiae vultus )
La misericordia è:
• La legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita.
• La via che unisce Dio e l'uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.
Gesù ha posto la misericordia come un ideale di vita e come criterio di credibilità della nostra fede.
" Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia" ( Mt 5,7 )
La misericordia nella Sacra Scrittura è la parola chiave per indicare l'agire di Dio verso di noi.
Egli non si limita ad affermare il suo amore, ma lo rende visibile e tangibile.
L'amore misericordioso di Dio non è un'idea astratta, ma per sua stessa natura è una realtà concreta, è vita concreta: intenzioni, atteggiamenti, comportamenti che si verificano nell'agire quotidiano.
La misericordia di Dio è la sua responsabilità per noi.
Lui si sente responsabile, cioè desidera il nostro bene e vuole vederci felici, colmi di gioia e sereni.
É sulla stessa lunghezza d'onda che si deve orientare l'amore misericordioso dei cristiani.
É vivo desiderio di Papa Francesco che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale: "dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati" e le opere di misericordia spirituale: "consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti".
Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina.
Il logo e il motto offrono insieme una sintesi felice dell'Anno giubilare.
Nel motto che contiene la frase: "Misericordiosi come il Padre" ( tratto dal Vangelo di Luca 6,36 ) si propone di vivere la misericordia sull'esempio del Padre che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e donare perdono senza misura ( cfr. Lc 6,37-38 ).
Il logo mostra il Figlio che si carica sulle spalle l'uomo smarrito, ricuperando un' immagine molto cara alla Chiesa antica, perché indica l'amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione.
Occorre suscitare in noi sentimenti di profonda umiltà per poter credere che Dio è misericordioso e affidare alla sua misericordia le vicende della nostra vita e quelle di tutto il mondo.
Occorre che, sull'esempio di Gesù, noi pure ci impegniamo ad essere persone misericordiose che agiscono e si relazionano con gli alti con una illimitata carità fraterna.
Occorre riamare, con tutto l'amore di cui siamo capaci, Colui che ci ha talmente amati da morire sulla Croce per salvarci.
Occorre diventare apostoli del Suo amore misericordioso
La saggezza popolare, in anni di riflessione ha formulato il "detto" che di ottimi propositi, per indolenza, mai realizzati, sia lastricato l'inferno; per questo occorre non indugiare a fare prontamente quanto, per la misericordia di Dio, ci rendiamo conto di dover fare e che possiamo fare.
Non è infatti il ritenere validi e fattibili determinati suggerimenti o proposte evangeliche senza tuttavia, per indolenza, non farle per essere a posto in coscienza; ne possiamo sentirci a posto, rimandando l'inizio di un cammino cristiano più impegnato a tempi successivi perché per ognuno verrà per tutti un giorno che non sarà seguito da altri, e non sappiamo quando sia.
Per rispondere all'invito del Papa ad accogliere la misericordia di Dio e diventare noi pure misericordiosi quanti partecipano ai Cenacoli hanno preso una concreta iniziativa di preghiera, di fare cioè ogni giorno dell'Anno giubilare o nella propria casa o in chiesa l'adorazione a Gesù Crocifisso: a casa propria nel momento a tutti più opportuno, in chiesa subito dopo la Mesa del mattino e della Messa vespertina.
Il 27 di ottobre 2015 visitando una antica chiesa di Lanzo vidi, con piacevole sorpresa, un antico crocifisso con riportata a lato la preghiera di adorazione a Gesù Crocifisso che noi pratichiamo e diffondiamo.
Questo mi ha richiamato la necessità che in questa o in situazioni analoghe, qualcuno prenda contatto con la gente che frequenta quella chiesa, specialmente se conosce qualcuno di loro o ha contatti con quella località.
Chi può farlo?
Il 18 ottobre abbiamo fatto un ritiro spirituale presso la parrocchia Santa Famiglia di Nazaret, guidato da Don Gianni Paoletti, che ci ha permesso di approfondire, soffermandoci sulla misericordia di Dio.
In quella occasione, sono state anche distribuite le schede di iscrizione al Movimento adoratori per quanti, pur partecipando i Cenacoli, non sono ancora iscritti.
A tutti voi, carissimi adoratori del Crocifisso risorto, giunga il mio fraterno augurio di buon Anno giubilare e del tempo di Avvento che stiamo vivendo Con fraterno affetto
Leandro Pierbattisti