Lettera N° 31
Torino, 1° febbraio 2016
Ai Referenti e agli, Amici e Collaboratori dei Cenacoli.
Giunga a tutti, il mio fraterno saluto, unito ai più fervidi auguri di un buon anno di grazia, vissuto in comunione con Dio e con i fratelli.
Procediamo anche in questo 2016, ad operare con zelo, nell'attuare la missione, che il Signore ci ha affidato, ma sempre attenti a respingere le possibili insidie del demonio.
Satana ha già preso possesso del mondo e delle menti di molti.
Ma noi, che siamo figli di Dio, persone che vogliono adorare la Verità ed evangelizzare il mondo, dobbiamo ribellarci a questa legge, che è la dittatura di Satana.
Non dobbiamo permettere, che il libero arbitrio, diventi una gabbia, dalla quale non potremo più liberarci!
Sesso sregolato, che attira l'inferno sulla terra.
L'uomo, che il Signore ha creato, si sta autodistruggendo!
Noi siamo "tempio dello Spirito Santo".
Se Gesù ha permesso questa prova, è perche vuole vedere il nostro coraggio, la nostra testimonianza, che deve diventare esemplare.
In questa fase drammatica della storia, noi figli di Dio, dobbiamo dare l'esempio dei martiri!
Questo è il pegno della vita eterna!
Il Signore è indignato da tanta sporcizia, da tanta ingratitudine!
Da tanto disordine!
Ci chiama ad essere "profeti", cioè a portare la sua parola ovunque!
Per amore di Gesù, dobbiamo salvare le anime, particolarmente quelle dei suoi bambini!
Oggi, più che mai, Gesù viene di nuovo flagellato, incoronato di spine, abbandonato, rifiutato, martoriato, crocifisso, a causa dei nostri peccati.
Il nostro Gesù è dolorante.
La sua corona di spine è sempre più pesante; ma noi, con la nostra fede, potremo toglierli ogni spina dal capo!
Restiamo saldi in Lui, e Lui in noi.
Dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi.
Aiutiamo Gesù a salvare più anime possibili!
Soprattutto i bambini.
Pregiamo con umiltà e amore con il santo rosario e con l'Adorazione a Gesù crocifisso … e saremo vittoriosi.
Si giunge all'unità di tutti i figli di Dio, solo con la pratica di una profonda umiltà e di un illimitato amore a Dio.
In questo Anno Santo della Misericordia, stiamo prendendo una sempre più chiara coscienza che ciò che sta più a cuore a Gesù, perché ci rende una sempre più limpida immagine e somiglianza di Lui, che ci ha creati, è l'unità con Dio e fra di noi, resa possibile dall'amore che viene da Dio, che è Dio.
Ogni divisione, infatti, nasce e si sviluppa, in chi ha il cuore "duro", rivolto solo a gratificare se stesso; ciò ci rende gradatamente più freddi nei confronti dell'amore dovuto a Dio e dell'amore dovuto a tutti i suoi figli e nostri fratelli.
"Perché tutti siano una cosa sola" ( Gv 17,21 ).
É questa l'ultima accorata preghiera che Gesù rivolge al Padre.
Egli infatti non smette di sognare l'unità per questo, gliela chiede come il dono più grande.
La strada per giungere all'unità, ce l'ha indicata lui stesso: "Quando sarò elevato da terra" ( Gv 12,32 ) - come profetizzato dal sommo sacerdote "doveva morire ( … ) per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi" ( Gv 11,52 ).
Nel suo mistero di morte e risurrezione, ha riassunto tutto in sé ( cf. Ef 1,10 ).
Ha ricreato l'unità spezzata dal peccato, ha rifatto la famiglia attorno al Padre e ci ha resi nuovamente fratelli e sorelle tra di noi.
La sua missione Gesù l'ha compiuta.
Adesso rimane la nostra parte, la nostra adesione, il nostro "sì" alla sua preghiera.
Questa totale adesione a Lui, a volte ci metterà in croce, ma è proprio questa la strada che anche noi vogliamo percorrere con Lui.
Contrariamente a quanto a prima vista sembrerebbe, le tentazioni più subdole con le quali il diavolo tenta, soprattutto i cristiani più impegnati nella fedeltà alla propria fede, è quella di sollecitarli ad impegnarsi ancora di più in opere apostoliche.
A tale riguardo, egli prospetta loro di intraprendere nuove attività di apostolato o di impegnarsi ulteriormente in quelle già esistenti, per aumentare, a suo dire, la gloria di Dio, che in realtà è l'opposto di quanto egli realmente si augura.
Accade però, che dopo che si siano accolte queste nuove attività apostoliche, con un discreto entusiasmo, mossi principalmente dal desiderio di apparire persone buone e attive, ma senza una solida motivazione di questo impegno, presto si presenta loro la difficoltà di riuscire a sostenerle tutte con il ritmo richiesto, dovendo attendere anche a tutti i precedenti impegni apostolici presi.
Accade quindi che per non "perdere la faccia" di fronte alle persone con le quali si erano impegnati, si vedono costretti a ridurre o a tralasciare quelle meno gratificanti ed anche a ridurre la doverosa dedizione verso propria famiglia.
A questo punto, per mancanza di tempo il più delle volte essi cominciano a tralasciare anche l'umile e fervorosa preghiera, diventando gradatamente persone che non sono "né carne né pesce".
Resosi conto di questa triste situazione, spesso subentra in loro lo scoraggiamento, che introduce al graduale abbandono di ogni attività apostolica, o a svolgerle tutte frettolosamente e con scarso entusiasmo.
Il demonio, a questo punto, hai raggiunto il suo perverso obiettivo, quello di aver incrinato la loro confidenza in Dio e a dubitare della sua misericordia.
Queste riflessioni sulle possibili tentazioni del demonio, non sono volte a scoraggiare la dedizione a nuove opere di apostolato, ma a non accoglierle tutte alla leggera, ignorando che nella Chiesa ci sono molte mansioni, e che non a tutte il Signore ci chiede di aderire; Egli ci chiede di svolgere bene quelle alle quali da tempo ci ha chiamati.
Pertanto prima di aderire a nuove iniziative, dobbiamo onestamente chiederci se l'assunzione di nuovi impegni, comporti un miglioramento e consolidamento di quelli ai quali il Signore ci ha già chiamati.
Qualora non fosse così, è meglio non collaborare a nuove iniziative.
Il mio buon Gesù, mi fece osservare dolcemente: "quante volte oggi hai detto: Tu ami Me, io amo Te?
… Ah, Leopoldo, Leopoldo, questo sia il pane quotidiano dell'anima tua ": Gesù Crocifisso.
Adorazione della Croce: "Quando il demonio passa a disturbarti colle sue sozzure, tieni la tua mente casta e tira innanzi".
A tutti, i miei migliori saluti, in comunione con Gesù e la sua e nostra Mamma.
Leandro